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Saint-Etienne, da città del carbone a scrigno d'arte, turismo e cultura

di Leonardo Felician
 
06 maggio 2019 | 10:01

Saint-Etienne, da città del carbone a scrigno d'arte, turismo e cultura

di Leonardo Felician
06 maggio 2019 | 10:01
 

Una città industriale nel cuore della Francia che si trasforma creando un futuro d'arte e turismo e un resort con uno giovane chef di talento che ha appena ottenuto la sua prima stella Michelin.

Saint-Etienne è stata la città del carbone in Francia nel cuore della regione Auvergne-Rhone-Alpes. La sua prosperità e la sua crescita si sono basate per un secolo sull’industria estrattiva che si è sviluppata accanto al centro della città, scavando un fitto reticolo di molte centinaia di gallerie nel sottosuolo.

(Saint-Etienne, da città del carbone a scrigno d'arte, turismo e cultura)

La città ha vissuto un veloce sviluppo industriale nella prima metà del Novecento richiamando una quantità di immigrati dall’Italia Meridionale e dal Nord-Africa grazie alla presenza di un ricco bacino carbonifero, oggi non più sfruttato dopo la chiusura dell’ultimo pozzo nel 1983. La città è attualmente impegnata in un vasto programma di rinnovamento urbano per la transizione dal passato di città industriale al futuro di città del design, grazie anche all’opera di Le Corbusier e di altri grandi architetti nel vicino agglomerato di Firminy.

(Saint-Etienne, da città del carbone a scrigno d'arte, turismo e cultura)

Il Musée de la Mine è il più recente dei musei cittadini. Inaugurato nel 1991 comprende gli edifici abbandonati del Pozzo Couriot oggi dedicati a tramandare la memoria dell'ex bacino carbonifero della Loira. Si visitano interessanti padiglioni che documentano l’ascesa sociale, le dure condizioni di lavoro, le conquiste sindacali, gli scioperi e infine il declino dell’industria carbonifera francese ed europea. Si scende accompagnati nella miniera di carbone, dove sono ricostruite le condizioni di lavoro dei minatori e l'evoluzione delle tecniche di estrazione. Ai piedi del castelletto minerario si estendevano ettari di strade ferrate per gli impianti di lavaggio e la spedizione del carbone: questo grande spazio è stato trasformato in parco verde, così come sono verdi le insolite alte colline alle spalle della miniera che erano originariamente enormi torri di discarica dei materiali di scarto nell’estrazione del carbone.

(Saint-Etienne, da città del carbone a scrigno d'arte, turismo e cultura)

Per pernottare nei pressi di Saint-Etienne, nella località di Saint-Galmier dove si trova la sorgente dell’acqua minerale Badoit, una delle più note in Francia, La Charpinière è un resort silenzioso immerso nel verde e nel silenzio, con 57 camere e suite sobriamente arredate e rinnovate dall’architetto d’interni François-Xavier Dupont. Un’atmosfera calorosa e un po’ zen, con molto legno, camere con ampi bagni, doccione, cassaforte, minibar, televisore e wi-fi, accessibili a persone con mobilità ridotta si uniscono a numerosi servizi: parcheggio privato, Spa e fitness, campi sportivi, diversi ristoranti tra cui La Source, il regno dello chef Antoine Bergeron che ha ottenuto da pochi mesi la sua prima stella Michelin.

(Saint-Etienne, da città del carbone a scrigno d'arte, turismo e cultura)

Per informazioni: www.lacharpiniere.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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