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Val d’Orcia, i vignaioli si raccontano in un libro e sulle loro etichette

Al progetto, presentato a San Quirico d’Orcia (Si), hanno aderito sei produttori della zona. «Un modo per celebrare la storia di queste persone e il loro territorio».

di Claudio Zeni
 
20 dicembre 2019 | 12:01

Val d’Orcia, i vignaioli si raccontano in un libro e sulle loro etichette

Al progetto, presentato a San Quirico d’Orcia (Si), hanno aderito sei produttori della zona. «Un modo per celebrare la storia di queste persone e il loro territorio».

di Claudio Zeni
20 dicembre 2019 | 12:01
 

I vignaioli della Val d’Orcia ci mettono la faccia. E la mettono sulle etichette dei loro vini per un progetto artistico, editoriale ed enologico unico che raccoglie le storie di sei vignaioli, sei cantine e sei famiglie che di vino vivono.

Le etichette dei produttori che aderiscono al progetto (Val d’Orcia, i vignaioli si raccontano in un libro e sulle loro etichette)

Le etichette dei produttori che aderiscono al progetto

Nei giorni scorsi a San Quirico d'Orcia (Si), è stato presentato il progetto, con un incontro dal titolo “Sei vignaioli della magnifica terra”, nel corso del quale sono state mostrate le etichette narrative realizzate dall’artista Cristina Latini, a tiratura limitata.

Ideato da Vald’O Art Book&Wine - la Vineria Letteraria di San Quirico d’Orcia - questo progetto si avvale della collaborazione fattiva delle cantine Campotondo di Campiglia d’Orcia, Capitoni di Monticchiello, Poggio Grande, Poggio al Vento e Valdorcia Terre Senesi di Castiglion d’Orcia e di Bagnaia di San Quirico.

Nelle etichette, in bianco e nero a ricordare vecchi giornali d’epoca, appaiono le mani e i volti di Paolo Salviucci, di Marco Capitoni, di Luca Zamperini, di Roberto Mascelloni, di Gabriella Giannetti e Antonio Rovito e infine di Nico Olivieri. Modelli speciali, raccontati nel momento del lavoro, in vigna o in cantina.

«Questo è un modo per celebrare queste persone e le loro famiglie, i primi difensori della Val d’Orcia, patrimonio dell’umanità grazie al rapporto fertile tra il lavoro dell’uomo e la natura - sottolineano gli organizzatori dell'incontro - un modo per non dimenticare le radici di una terra e le mani di chi la sa lavorare: dalla barbatella piantata al vino Orcia Doc».

Insieme con le bottiglie, da collezione è stato editato anche un libro fotografico e narrativo che prosegue il racconto delle etichette. Il titolo è lo stesso: “Sei vignaioli della magnifica terra”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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