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Ripartiamo dal vino Brunello di Montalcino Col d’Orcia

Complesso ed elegante con note di frutti rossi quali ciliegia e marasca e sentori speziati. Al palato ha un’ottima struttura, pieno e persistente, con tannini morbidi e maturi e un finale lungo, fruttato e persistente.

 
29 aprile 2020 | 09:27

Ripartiamo dal vino Brunello di Montalcino Col d’Orcia

Complesso ed elegante con note di frutti rossi quali ciliegia e marasca e sentori speziati. Al palato ha un’ottima struttura, pieno e persistente, con tannini morbidi e maturi e un finale lungo, fruttato e persistente.

29 aprile 2020 | 09:27
 

Col d’Orcia è una delle aziende storiche di Montalcino. La discendenza odierna risale almeno al 1890, data in cui documenti ufficiali mostrano che la famiglia Franceschi originaria di Firenze acquistò la proprietà, poi conosciuta come Fattoria di Sant’Angelo in Colle. I fratelli Leopoldo e Stefano Franceschi ereditarono la proprietà e divisero le loro parti nel 1958. Le condizioni della separazione proibirono ad entrambi di usare il preesistente nome Fattoria di Sant’Angelo in Colle. Leopoldo Franceschi battezzò la sua tenuta Il Poggione, il terreno dove la cantina omonima è collocata ancora oggi. Attualmente i nipoti dei Franceschi, Leopoldo e Livia, sono i proprietari de Il Poggione. Stefano Franceschi chiamò la sua azienda Col d’Orcia, dal nome del fiume che scorre attraverso la proprietà. Più tardi Stefano Franceschi s’imparentò tramite matrimonio con la famiglia reale dell’allora futuro Re di Spagna Juan Carlos. Lui e la moglie non ebbero figli, e nel 1973 Stefano Franceschi vendette la sua proprietà alla famiglia Cinzano originaria del Piemonte. Nel 1992 il figlio del Conte Alberto Marone Cinzano, Francesco, prese la presidenza dell’azienda continuando a estendere le viti fino a raggiungere i 140 ettari odierni, di cui i 108 destinati alla produzione di Brunello fanno di Col d’Orcia il terzo produttore di Brunello a Montalcino. In questi ultimi anni, il Conte Francesco Marone Cinzano ha supervisionato una graduale e quieta conversione all’agricoltura biodinamica, un esempio delle molte decisioni dettate dalla qualità che separano Col d’Orcia da altri grandi produttori di Montalcino.

Vino degustato: Brunello di Montalcino Docg 2015 Col d’Orcia

Col d’Orcia è un produttore tradizionale di Brunello di Montalcino. La scelta di continuare ad usare le botti di rovere di Slavonia è stata presa molti anni fa, ben prima che il dibattito tra produttori modernisti e tradizionalisti avesse inizio. Tradizione vuol dire rispetto per l’essenza del Sangiovese di Montalcino che risiede nella potenzialità di invecchiamento, nel miglioramento del vino attraverso la lunga permanenza nel legno e nel conseguente invecchiamento in bottiglia. Ancora oggi, a Col d’Orcia, il Brunello di Montalcino viene invecchiato per 3 anni completi nelle grandi botti di rovere prima dell’imbottigliamento e viene tenuto in cantina 1 anno prima dell’uscita nel mercato. Il Brunello di Montalcino Docg 2015 ha un colore rosso rubino con riflessi granati, al naso si presenta complesso ed elegante con note di frutti rossi quali ciliegia e marasca e sentori speziati. Al palato è un vino di ottima struttura, pieno e persistente, con tannini morbidi e maturi. Chiude con un finale lungo, fruttato e persistente.

Ripartiamo dal vino Brunello di Montalcino Col d’Orcia
Brunello di Montalcino Docg 2015 Col d’Orcia

Per informazioni: www.coldorcia.it



Paolo Porfidio è laureato in enologia e lavora come head sommelier al ristorante Terrazza Gallia, al settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano. Si è classificato primo nel sondaggio “Personaggio dell’anno 2019 - Premio Italia a Tavola” nella categoria Sala e Hotel. Grande è la sua popolarità nel mondo professionale e sui social network, tanto che nel sondaggio è risultato il candidato più votato in assoluto tra tutte le categorie.

Paolo Porfidio al Terrazza Gallia - Porfidio, da enologo a sommelier «Nel sondaggio vittoria inaspettata»
Paolo Porfidio al Terrazza Gallia

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