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I vini di Emilia Wine e Casali Viticultori si raccontano con la cucina milanese

di Annalisa Cavaleri
 
27 novembre 2017 | 11:47

I vini di Emilia Wine e Casali Viticultori si raccontano con la cucina milanese

di Annalisa Cavaleri
27 novembre 2017 | 11:47
 

Si è conluso ieri Vi.Vite, il primo appuntamento nazionale dedicato alle cantine cooperative, al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Tra gli espositori della manifestazione, Emilia Wine.

Un’importante realtà vitivinicola del territorio reggiano, Emilia Wine, ha colto l’occasione per presentare a Milano e al mondo i suoi vini di qualità.

(I vini di Emilia Wine e Casali Viticultori si raccontano con la cucina milanese)

Piatti della tradizione milanese e lambrusco: una sfida vinta
I fiori all’occhiello della produzione, primi fra tutti gli esclusivi lambruschi biologici e ancestrali e gli ottimi vini bianchi spumanti, sono stati presentati in anteprima durante una serata conviviale che ha avuto luogo venerdì sera in un tempio della cucina tradizionale locale, la Trattoria del Nuovo Macello.

La sfida, sicuramente vinta, è stata quella di abbinare i grandi vini della Cooperativa Emilia Wine ad alcuni grandi classici della cucina milanese. E così, la piccola degustazione di antipasti a base di mondeghili - le buonissime polpettine di carne che a Milano sono l’aperitivo per eccellenza - è stata accompagnata dalla freschezza del 1077 Spergola Brut, uno spumante di buona freschezza e facile beva, giovane ma elegante nella sua semplicità e dalla struttura del Cà Besina Brut, uno spumante metodo classico a base di Spergola al 100%, un vino che regala al palato la sapidità e la mineralità del terreno calcareo su cui crescono le sue viti.

(I vini di Emilia Wine e Casali Viticultori si raccontano con la cucina milanese)

Nuovi orizzonti nel bicchiere con il Lambrusco ancestrale e biologico
Protagonista indiscusso della tavola milanese, il Risotto giallo con gli stimmi di zafferano, ha sposato con eleganza un vino evoluto, il Montericco, un lambrusco ancestrale dal colore rubino scarico rifermentato in bottiglia, prodotto da un clone salvato grazie all’impegno dei soci della Cooperativa Emilia Wine e agli studi scientifici dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Nel bicchiere, in seconda battuta, anche il Prata Solis, il primo vino biologico della cantina Casali, che dimostra che è possibile produrre un Lambrusco biologico in purezza senza difetti.

La tradizionale Punta di vitello, in questo caso cotta a bassa temperatura per preservarne la tenerezza, ha avuto come accompagnamento nel bicchiere il Migliolungo Antichi Vitigni, un Lambrusco secco frutto del lavoro della Cooperativa e dell’Istituto Agrario Zanelli di Reggio Emilia che hanno salvato oltre 30 cloni a rischio di estinzione. Produzione limitata e attenta vinificazione in cantina per un vino che sta riscuotendo sempre più interesse sul mercato. Chiusura in dolcezza con la Crema di torrone e cuore di croccante alle mandorle, abbinata al malvasia passito Vigna di Grazia, un vino dolce dal lungo affinamento curato dall’enologo Luca Tognoli.

Punta di vitello cotta a bassa temperatura (I vini di Emilia Wine e Casali Viticultori si raccontano con la cucina milanese)
Punta di vitello cotta a bassa temperatura

Un mercato in crescita
«Emilia Wine - ha dichiarato Roberto Martinelli, direttore generale Casali Viticultori - è una Cooperativa che associa 726 viticultori che fanno della qualità il loro punto fermo. Con i nostri 1.780 ettari di vigenti siamo oggi il secondo gruppo di viticoltori più importante tra Reggio Emilia e Modena. I vini che presentiamo a Milano in occasione di Vi.Vite rappresentano il fiore all’occhiello della nostra ampia gamma che, grazie al livello qualitativo sempre più elevato, sta ottenendo un crescente successo presso i consumatori. La cantina Casali con i suoi 3 milioni di fatturato e le sue 2 milioni di bottiglie prodotte è una parte importante di questa realtà e ci sentiamo pronti a presentarci a testa alta al mercato milanese e al mondo».

«L’ottima qualità dei vini prodotti - ha sottolineato il presidente di Emilia Wine Davide Frascari - è il frutto dell’azione congiunta dei nostri viticoltori, che adottano le tecniche produttive più moderne ed efficaci, e degli enologi, che con grande impegno e passione lavorano in cantina per completare l’azione iniziata in campagna. Il viticoltore è sempre al centro del lavoro della nostra Cooperativa e questo fa la differenza. Siamo impegnati anche sul fronte della sostenibilità, per dimostrare che la bontà del nostro vino è anche legata al rispetto per la salute dei consumatori, dei viticultori e del Pianeta nel suo complesso».

Roberto Martinelli e Davide Frascari (I vini di Emilia Wine e Casali Viticultori si raccontano con la cucina milanese)
Roberto Martinelli e Davide Frascari

Due culture e due territori per un solo obiettivo: la qualità
Onore al merito, quindi, al cuoco Giovanni Traversone e ai vini di Emilia Wine che hanno messo in scena uno spettacolo enogastronomico che ha unito due culture, avvicinandole nel segno della buona cucina, del buon vino e della qualità.

Per informazioni: www.emiliawine.eu

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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