Una grande famiglia irpina del vino è in festa per un riconoscimento che premia una cantina storica e l'impegno di valorizzare i vitigni autoctoni del territorio, un'area di quella Campania Felix famosa fin dall'antichità per la produzione vinicola. Sono i Simonelli della Cantina Terre di Petrara di San Mango sul Calore (Av) a cui è andato il Premio Winemag.it per le etichette Taurasi Docg, Aglianico Doc e Fiano di Avellino Doc. Secondo la motivazione del premio, giunto alla 3ª edizione, questa realtà ha saputo interpretare un rinnovamento nel segno del passaggio generazionale dimostrandosi capace di proporre qualità e attenzione alle autoctonie regionali.
Claudia Simonelli, Giuseppe Simonelli e Davide Bortone, direttore WineMag.it
È una storia che si intreccia tra le generazioni, con i più giovani protagonisti di un ritorno alla terra.
Giuseppe e
Claudia Simonelli, pur avendo appena conseguito lauree importanti, non hanno avuto esitazioni nell'entrare in cantina per dare il loro contributo, per amore della famiglia e soprattutto guidati dalla passione con cui intendono mantenere stretto il rapporto con il territorio, a cui sentono di appartenere.
«Questo premio nazionale ci ha emozionato - ha detto Giuseppe, architetto e responsabile oggi della cantina di famiglia - perché abbiamo immaginato la gioia che avrebbe potuto dare ai nostri nonni e a chi ci ha messo in condizione di entrare in questa realtà. L’obiettivo di mantenere e potenziare la qualità dei vini si è rivelato un cardine fondamentale per raggiungere questo traguardo, e la giuria del premio lo ha riconosciuto».
Anche la sorella Claudia, economista e vignaiola sul campo, appena reduce dalle fatiche della vendemmia del Fiano, non nasconde la soddisfazione. «Si tratta di un premio che ci stimola a continuare lungo la strada intrapresa - dice - e a ricercare una qualità sempre maggiore, pur conservando la tradizione. Ora per vendemmiare l'Aglianico bisognerà attendere ancora qualche giorno, sperando nel meteo, sempre più incerto e imprevedibile».
"Quelli di" Terre di Petrara
L'amore per il territorio è alla base di altri progetti per promuovere non solo i vini irpini, ma tutta il patrimonio agroalimentare del luogo. Un programma di pianificazione prevede eventi, esperienze, promozione, logistica e lancio di nuovi prodotti. Dal 22 ottobre, a cadenza settimanale, si svolgeranno a Roma nei locali di Canova 22, un'antica fornace per il pane, degustazioni di vini e tipicità irpine.
«Periodicamente - aggiunge Giuseppe Simonelli - vorremmo dare la possibilità di fare un'esperienza diretta nella nostra terra, per visitare i vigneti, la cantina e degustare i prodotti direttamente sul luogo di produzione. In termini di promozione e digitalizzazione, tra poche settimane attiveremo il nostro e-commerce, che permetterà una più semplice e sicura pianificazione degli ordini. La logistica verrà semplificata in modo da ottimizzare ogni trasporto e velocizzare i tempi di risposta in modo intelligente e funzionale».
A sostenere i due giovani innovatori c'è tutta la famiglia, dai genitori, che non nascondono l'orgoglio, allo zio agronomo, che cura i vigneti, fino agli altri membri della famiglia, "tutti intorno" all'enologo e al personale di cantina, sempre pronti a dare una mano. Anche quando molti vigneti di varietà locali venivano espiantate a favore di vitigni internazionali, per andare incontro alle tendenze del mercato, a Terre di Petrara si è voluto mantenere l'equilibrio vitivinicolo locale. Ora la realtà è premiata dalla nuova visibilità dei vini campani. Un elemento, questo, alla base della scelta della giuria guidata da
Davide Bortone di Winemag, sempre più attenta alla tipicità e al rispetto del territorio più che al prestigio commerciale e ai numeri della produzione.
Le carni alla brace del ristorante Sa Cardiga, dove la cantina ha festeggiato il riconoscimento
Simbolo e logo della cantina Terre di Petrara, è una maestosa quercia centenaria testimone della storia della famiglia e del suo territorio. La superficie vitata, 9 ettari, si estende in una zona collinare tra oliveti e mandorleti, le vigne sono a circa 350-400 metri sul livello del mare e l'allevamento è a guyot e a cordone speronato. La produzione totale è di 30mila bottiglie.
Il Fiano è giallo paglierino, con profumi ampi ed eleganti, sentori di nocciola tostata; ha sapore armonico, vellutato e fresco. Il Taurasi, rubino intenso tendente all'aranciato, è asciutto, intenso e persistente. Il premio è stato festeggiato a Roma con una cena al ristorante Sa Cardiga, di cui
Alessandro Biagiotti è chef e titolare, con menu irpino in cui sono entrati gli Scialatielli con le melanzane e il provolone "impiccato", fuso lentamente alla griglia. A seguire carni alla brace e finale dolce con i gelati al Fiano e al Taurasi, oltre ai classici al caffè e allo zabaione, preparati per l'occasione da due noti maestri gelatai,
Roberto Troiani e Domenico Lanzallotto.
Per informazioni:
www.terredipetrara.it