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Barbera d'Alba Doc, Castellinaldo riconosciuta come sottozona

La sottozona si estende alla sinistra orografica del Tanaro sul territorio di sei comuni dove i terreni sono più sciolti e la componente sabbiosa è maggiore rispetto agli altri territori dove si produce la Doc piemontese

di Piera Genta
 
12 ottobre 2021 | 15:50

Barbera d'Alba Doc, Castellinaldo riconosciuta come sottozona

La sottozona si estende alla sinistra orografica del Tanaro sul territorio di sei comuni dove i terreni sono più sciolti e la componente sabbiosa è maggiore rispetto agli altri territori dove si produce la Doc piemontese

di Piera Genta
12 ottobre 2021 | 15:50
 

LEnoteca Regionale del Roero ha festeggiato il riconoscimento ufficiale della sottozona “Castellinaldo” per il Barbera d’Alba Doc. La sottozona Castellinaldo si estende alla sinistra orografica del fiume Tanaro sul territorio di sei comuni dove i terreni sono più sciolti e la componente sabbiosa è maggiore rispetto agli altri comuni dove si produce il Barbera d'Alba.

Questo aspetto ha da sempre differenziato i vini prodotti in quest'area, facendo in modo che il binomio Barbera d'Alba-Castellinaldo fosse sempre più forte tanto che dopo essere già riconosciuto da numerosi pubblicazioni, anche importanti, come la monografia del Fantini a fine ottocento, prosegue fino agli anni novanta del novecento dove i produttori di Castellinaldo già uniti in un'associazione, decidono di adottare un regolamento d'uso più restrittivo rispetto al Barbera d’Alba.

Le colline di Castellinaldo Barbera d'Albe Doc, Castellinaldo riconosciuta come sottozona

Le colline di Castellinaldo

 

La svolta

Furono i Marchesi Faussone di Clavesana tra i primi (a partire dal 1899) ad imbottigliare ed etichettare il Barbera nella cantine del Castello di Castellinaldo. In seguito l’Associazione Vignaioli di Castellinaldo, che riunisce i produttori vinicoli del paese, fin dalla sua creazione nel 1992 decise di produrre prima in via sperimentale e poi per il mercato un Barbera longevo e strutturato che aprisse le porte a nuovi mercati.

 

Il disciplinare

Secondo il disciplinare, “Le uve destinate alla produzione del vino Barbera d’Alba designato con la sottozona Castellinaldo devono essere prodotte nell'intero territorio del Comune di Castellinaldo d'Alba e in parte dei territori dei comuni di Vezza d'Alba, Canale, Priocca, Magliano Alfieri, Castagnito e Guarene, in provincia di Cuneo. Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione del vino a denominazione di origine controllata Barbera d'Alba designato con la sottozona Castellinaldo sono quelle previste dal disciplinare del Barbera d’Alba. La resa massima di uva ammessa per la produzione di vino Barbera d'Alba sottozona Castellinaldo è di 9,5 t, pari a 66,5 ettolitri per ettaro, in coltura  specializzata con titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 11,5 Vol. Il vino a denominazione di origine controllata Barbera d'Alba designato con la sottozona Castellinaldo deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di quattordici mesi di cui almeno sei in legno e tre in bottiglia, calcolati a decorrere dal 1° di novembre dell'anno di raccolta delle uve.

 

L'Enoteca regionale del Roero

L’Enoteca Regionale del Roero ha sede a Canale, in provincia di Cuneo, nell'ex asilo infantile “Regina Margherita”, complesso edilizio dello scorso secolo accuratamente restaurato. Ospita al pian terreno il punto vendita con l’esposizione dei vini, l’ufficio turistico “Roero Turismo” e l’Osteria dell’Enoteca. Al primo piano si trova il Ristorante All'Enoteca, una stella Michelin, guidato dallo chef Davide Palluda.

Raggruppa i principali produttori vitivinicoli del Roero, tutti caratterizzati da ottima performance di crescita e da una sempre più crescente notorietà dei prodotti a livello internazionale. All'interno dell'Enoteca Regionale del Roero si trovano in degustazione e in vendita le principali denominazioni del territorio: Roero e Roero Arneis Docg, Langhe Favorita, Barbera d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Langhe Nebbiolo, Birbèt. Non solo vino, ma anche prodotti gastronomici d'eccellenza, prelibatezze tipiche della regione Piemonte, distillati e squisitezze artigianali, provenienti da piccoli e grandi produttori della zona di cui si punta a valorizzare il lavoro.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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