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I vitigni storici dell’Amarone: come influenzano lo stile del vino?

Secondo incontro con le masterclass organizzate dalle Famiglie Storiche dell’Amarone. Degustati tre vini dell’annata 2015 e tre icona delle aziende

di Piera Genta
 
14 maggio 2021 | 16:06

I vitigni storici dell’Amarone: come influenzano lo stile del vino?

Secondo incontro con le masterclass organizzate dalle Famiglie Storiche dell’Amarone. Degustati tre vini dell’annata 2015 e tre icona delle aziende

di Piera Genta
14 maggio 2021 | 16:06
 

Secondo incontro, su quatto, per le masterclass organizzate dalle Famiglie Storiche dell’Amarone. In questo appuntamento si è parlato di caratteristiche colturali e organolettiche dei vitigni storici, della loro diffusione e dell’influenza nei diversi stili di Amarone. Oltre a Nicola Frasson erano presenti Sabrina Tedeschi (terzo presidente dell’Associazione Le Famiglie storiche), Alessandro Venturini e Raffaele Boscaini (Masi) con i rispettivi vini.

In degustazione tre vini del 2015 e tre che rappresentano il vino icona delle aziende I vitigni storici dell’Amarone Come influenzano lo stile del vino?

In degustazione tre vini del 2015 e tre che rappresentano il vino icona delle aziende


Vino legato al territorio

Lo scopo di questo percorso di conoscenza dell’Amarone organizzato dall’Associazione vuole evidenziare come questo vino, in cui la tecnica produttiva è fondamentale, sia profondamente legato al suo territorio, al modo di pensare dell’azienda, ai vitigni che sceglie (l’ossatura è rappresentata da Corvina, Corvinone, e Rondinella), ma ci sono produttori che utilizzano altri vitigni autoctoni, come Oseleta, Dindarella, Negrara…

I vitigni

Corvina e Corvinone, i due principali vitigni nella composizione, sono entrambi dotati di una carica cromatica non molto elevata, dal punto di vista aromatico troviamo frutti a bacca rossa, come ciliegia matura e visciola e l’aspetto olfattivo è giocato anche su note floreali e speziate che rimandano al pepe, bianco nella Corvina e nero nel Corvinone.

La Rondinella, un vitigno dalla produzione costante, facile da gestire, risulta non di grande interesse per la produzione del vino. Fondamentale nel processo produttivo l’appassimento delle uve che devono essere raccolte a maturazione ottimale. Fino alla fine degli anni Novanta l’appassimento tradizionale veniva effettuato in locali in zona collinare, ventilati dove le uve si disidratavano seguendo il ritmo delle stagioni; oggi si utilizzano i fruttai posti all’interno di grandi strutture con il controllo dell’umidità, della ventilazione che consente un processo di disidratazione lineare, continuo evitando il formarsi di muffe indesiderate. Passati 80/90 giorni si procede alla pigiatura.

Degustati tre vini dell’annata 2015 e tre icona delle aziende

Come nella precedente masterclass sono stati presentati in degustazione tre vini dell’ultima annata, la 2015, e tre che rappresentano il vino icona delle aziende di diverse annate.

Nella prima batteria i vini sono frutto di selezione che interessano vigneti collocati in molte vallate della denominazione, frutto di un annata 2015 che ha avuto un andamento climatico molto buono. Sono l’interpretazione che le aziende danno al vino.

Masi – Amarone della Valpolicella Classico Docg “Costasera” 2015 – 15%: 70% Corvina 25% Rondinella 5% Molinara.
I vigneti, situati in diversi comuni della Valpolicella Classica sono volti a Ovest, Sud-Ovest, guardano quindi al tramonto, da qui il nome del vino, i suoli sono in parte calcarei ed in parte basaltici.

Intenso e ampio al naso, i profumi sono quelli della ciliegia matura e succosa, spezie dolci. Ricco, persistente con un tannino presente.

Venturini – Amarone della Valpolicella Classico Docg “Campo Masua” 2015 – 16,5%: Corvina 70%, Rondinella 20%, Corvinone 10%.
I vigneti, allevati a Pergola trentina nella Valpolicella classica con esposizione Sud-Ovest su suoli di natura calcarea.
Frutto sempre molto generoso con un tannino discreto ed una piacevole acidità.

Tedeschi – Amarone della Valpolicella Docg “Marne 180” 2015 – 16,5%: 35% Corvina, 35% Corvinone, 20% Rondinella, 10% Rossignola, Oseleta, Negrara, Dindarella.

Il nome indica sia la natura del suolo dove si trovano i vigneti, ovvero le marne, sia l’esposizione, da Sud-Ovest a Sud-Est, espressa in gradi.

Le uve provengono da diversi vigneti situati sulle colline di Mezzano e Tregnano, i suoli sono argilloso-calcarei, composti da marne, il sistema d’allevamento è a Guyot. Siamo nella zona orientale, territorio che gode di una maggior escursione termica. Fresco dalle note speziate che ricordano le erbe aromatiche.

I vini riserva o di singola vigna

La seconda batteria comprende vini riserva o di singola vigna.

Masi – Amarone della Valpolicella Classico Docg “Campolongo di Torbe” 2012 – 16%: 70% Corvina, 25% Rondinella, 5% Molinara.

Le uve provengono da un singolo vigneto -che dà nome al vino- situato nel comune di Negrar, su larghe terrazze con suoli calcareo-marnosi e basaltici ed esposizione a sud-ovest.

La vendemmia 2012 è considerata eccezionale. Una micro aree selezionata negli anni Cinquanta. Produzione limitata.
Un vino di grande complessità, opulento. Frutto maturo con sentori di surmaturazione, fondamentale la vena acida, trama tannica levigata, ma presente. Finale balsamico dalla lunga persistenza.

Venturini – Amarone della Valpolicella Classico Riserva Doc 2009 – 16,5%: Corvina 70%, Rondinella 25%, Molinara 5%.
Rispetto al “Campo Masua” cambia la resa per ettaro, ridotta a 35 quintali. Allevamento Pergola trentina su un terreno leggero. Grande selezione delle uve anche in fruttaio. Edizione limitata.

Frutto di un’annata calda. Integro, vibrante con sentori di sottobosco e spezie. Una potenza sorretta dalla freschezza, tannino deciso. Integro con una buona evoluzione.

Tedeschi – Amarone della Valpolicella Classico Riserva “Capitel Monte Olmi” 2015 – 17%: 30% Corvina, 30% Corvinone, 30% Rondinella, 10% Oseleta, Negrara, Dindarella, Croatina e Forselina.

Il nome del vino deriva dal vigneto dal quale provengono le sue uve, situato a Pedemonte ha un’estensione di 2,5 ettari ed esposizione a Sud-Ovest. Posizionato su terrazzamenti adotta come sistema d’allevamento la tradizionale Pergola trentina con suoli argillosi calcarei di natura morenica.

Già negli anni ’60 del secolo scorso Renzo Tedeschi aveva iniziato a vinificare separatamente le uve di questo vigneto avendone individuate le potenzialità e facendone così uno dei primi Cru della Valpolicella. Oggi questo vino è il simbolo dell’azienda.
Una piacevole eleganza per i profumi che esprime dal floreale al balsamico. Lunga la persistenza.

Leggi qui la prima masterclass “L’Amarone – Racconto di un territorio – Collocazione territoriale”



© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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