È peggio che a Natale. Tutta l'Italia ha voglia di brindare e non riusciamo più a trovare spedizionieri in grado di trasportare in condizioni di sicurezza e a giusta temperatura, i nostri vini. Le bollicine Docg di Franciacorta sono richieste tanto in Sardegna quanto in Romagna, Toscana, Umbria, così come nelle Marche e in Sicilia. Rischiamo di rimanere senza vino ed il fatturato, rispetto al giugno dello scorso anno, è raddoppiato».
Federico Fossati (patron) e Pierangelo Bonomi (anima e motore, tecnico con una lunga esperienza nel campo della spumantizzazione di alta qualità, oltre che tuttofare) concordano: il post-Covid è all'insegna della ripresa. Alla grande, almeno nel bresciano e a Corteaura.
Degustando, in azienda
L'azienda, un omaggio alla Franciacorta
L'azienda di Adro è nata nel 2009 con 7 ettari di vigneti in proprietà, nei comuni più vocati, interamente coltivati a
Chardonnay e Pinot Noir. Una ventina gli agricoltori-produttori-conferitori. Il nome è
un omaggio alla Franciacorta ("corte") e all'energia positiva ("aurea"): questo il significativo di Corteaura, cantina da
120mila bottiglie ai piedi del monte Alto. Il 35% della produzione viene esportato in Germania, Giappone, Svizzera e Usa.
L'accoglienza in Corteaura
La filosofia: piedi di piombo su bio ed Erbamat...
«Il nostro simbolo è la tartaruga, perché - sottolineano Fossati e Bonomi - vogliamo lavorare con calma, senza fretta, collaborando con il territorio e gli altri produttori». Nessuna rivoluzione, molta prudenza e piedi di piombo tanto sul
Bio quanto sulla
piantumazione dell'Erbamat, un vitigno secolare, riscoperto e rilanciato di recente. L'azienda attualmente produce Franciacorta Docg, Brut, Rosé, Pas Dosè, Satèn. Demi-Sec e Satèn Millesimato.
Remuage
... ma qualità, personalità e identità di territorio
«La filosofia aziendale di Corteaura ha come obiettivi la
costanza qualitativa, la
tutela dell'identità del territorio e, soprattutto, la realizzazione di
Franciacorta Docg strutturati e complessi nella loro architettura, ma facili da bere. Abbiamo scelto - chiude Bonomi - di prolungare la maturazione sui lieviti per creare
cuvée longeve e di grande espressione. La nostra di Franciacorta prevede una permanenza sui lieviti di almeno 36 mesi, anche per il Brut». Insomma, come la tartaruga, emblema della lentezza e di una straordinaria longevità.
Per informazioni:
www.corteaura.it