Fondata da Jean Claude Mas nel 2000, punto di partenza simbolico e benaugurante, con 35 ettari di vigna ereditati dal padre, Domaines Paul Mas oggi è una realtà vinicola di primo piano. L’azienda di Montagnac (Occitania, Francia meridionale) comprende 15 Châteaux e Domanies per un totale di 850 ettari di vigneto e produce 22 milioni di bottiglie distribuite in oltre 70 Paesi. Il 6% viene esportato in Italia. Jean Claude Mas in questi ultimi 21 anni ha perseguito una strategia attiva di acquisizione di terreni. Le sue scelte si sono orientate su due tipologie di domaines: quelli capaci di produrre vini con un eccellente rapporto qualità prezzo e i terroir del Languedoc-Roussillon dedicati ai grandi cru.
Le quattro etichette in degustazione
Winery of the Year
Il 2020 ha rappresentato un altro anno di svolta per la maison con la creazione di una gamma di vini unici che rivelano l’essenza più intima di ogni terroir. Cuvée eccezionali che riuniscono l’esperienza acquisita nel tempo: conoscenza dei terroir e delle varietà per far emergere l’unione ideale tra suolo e uva, padronanza delle pratiche di coltivazione biologica, vinificazione su misura per le uve più delicate. Non a caso nel 2020 la casa vinicola è stata nominata Winery of the Year da Wine Enthusiast.
Uno studio e una ricerca continui che si sviluppano anche per gli appezzamenti più “normali”. È il caso del Domaine de La Ferrandière nella regione dell’Aigue-Vives. Situato sul lago secco di Marseillette, acccoglie 18 vitigni diversi, tutti acclimatati su questi terreni molto argillosi che poggiano su un letto di sale.
Vitigni e terroir: chimica addio
Nel complesso Domaines Paul Mas coltiva 45 varietà di vitigni su 17 tipologie di terroir per una produzione in toto biologica. La chimica è stata bandita.
Il 22 luglio, in collegamento web, Jean Claude Mas ha presentato la sua azienda e ha guidato una degustazione che ha visto protagoniste quattro etichette dai Domaine de Martinolles, Domaines Paul Mas e Domanie Astruc.
Jean Claude Mas nel corso del webinar
«La nostra filosofia di base – ha spiegato – si può definire “lusso contadino”, uno stile di vita e di produzione che si articola in vini di grande piacevolezza e di facile approccio, subito gratificanti, e in vini più complessi, quelli che ti fanno sognare. Per un dialogo diretto ed efficace con il consumatore sono io a disegnare e impostare le etichette».
Freschezza in degustazione
La degustazione ha visto per primo in passerella Classic Martinolles Viogner 2020 Igp Pays d’Oc di Domaine de Martinolles. Fresco, floreale, sapido e minerale, si è rivelato elegante e poliedrico. Si sa adattare a una cucina mediamente speziata senza prevaricare le ricette. Da tutto pasto. Un vino longevo.
A seguire, Vignes de Nicole Rosé 2020 Igp Pays d’Oc di Domaine Paul Mas. Bottiglia slanciata e tappo in vetro, ha rivelato una sapidità accentuata, matrice fruttata con un’inaspettata impronta di fragola. Blend di Grenache (35%), Cinsault (25%), Carignan (15%), Syrah (10%), Caladoc (10%), Mourvèdre (5%). Un vino perfetto per l’estate da abbinare alla cucina di mare, a formaggi leggeri e carni bianche.
È stato quindi il momento del Metodo Classico con Vergnes Aop Blanquette de Limoux Carte Noire. Blanc de Blancs di Domaine de Martinolles con uvaggio 90% Mauzac e 10% Chardonnay. Fresco, ben bilanciato, elegante. Un vino di successo per la grande qualità alla portata di tutti. Ottimo come aperitivo e con piatti a base pesce.
In chiusura, dA Aop Crémant de Limoux Brut Rosé di Domaine Astuc (70% Chardonnay, 20% Chenin, 10% Pinot Noir). Morbido e fruttato, si rivela ideale in abbinamento a sushi, salmone affumicato, tartare di tonno rosso, Prosciutto di Parma, freschi formaggi di capra.
Per informazioni: www.paulmas.com