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Nel Bresciano

Quale futuro per il Botticino Doc? Il Barolo di Lombardia tra dispetti e dissapori

È una delle denominazioni storiche d'Italia, riconosciuta nel 1968, ma fatica a decollare complici rivalità famigliari e vecchi rancori. E dire che il potenziale ci sarebbe tutto...

di Renato Andreolassi
 
23 agosto 2022 | 10:54

Quale futuro per il Botticino Doc? Il Barolo di Lombardia tra dispetti e dissapori

È una delle denominazioni storiche d'Italia, riconosciuta nel 1968, ma fatica a decollare complici rivalità famigliari e vecchi rancori. E dire che il potenziale ci sarebbe tutto...

di Renato Andreolassi
23 agosto 2022 | 10:54
 

Più che vivere boccheggia, anche se porta il blasone di una delle DOC storiche d'Italia, riconosciuta nel 1968 assieme al più famoso Chianti. Stiamo parlando del Consorzio Botticino DOC. Veronelli definì il vino che nasce fra le sparute vigne della Valverde dominate dal tempietto dedicato a Bacco: Barolo di Lombardia. Un gran rosso che ha poco rivali non solo in fatto di corposità e consistenza ma anche per eleganza e sapidità, soprattutto quando invecchia.

Poco più di una decina i produttori divisi da rivalità familiari e vecchi rancori. Metà sono dentro e metà fuori dal Consorzio volontario per la tutela dei vini "Botticino DOC" e "Ronchi di Brescia IGT", denominato, in base all'art.1 dello Statuto "Consorzio Botticino" originariamente costituito in Brescia. Il 30 giugno 1996. Dispetti e dissapori, impediscono a questa piccola ma preziosa zona vitivinicola bresciana collocata geograficamente fra i comuni di Botticino e Rezzato e le frazioni di Brescia, Caionvico e Sant’Eufemia, di decollare

Il tempietto dedicato a Bacco  Quale futuro per il Botticino Doc? Il Barolo di Lombardia tra dispetti e dissapori

Il tempietto dedicato a Bacco

«Troppe rivalità e ripicche personali»

Del resto, il comune è diviso in tre principali frazioni: Botticino di Sopra, Botticino di Sotto e San Gallo. Importante è coltivare il proprio orticello piuttosto che guardare al bene collettivo, e cioè a valorizzare un’etichetta che potrebbe avere grandi potenzialità sia sul mercato interno che internazionale. A rilanciare il Consorzio (oggi è oramai una questione di famiglia fra tre o quattro produttori), hanno tentato sia l’Assessore Regionale all'Agricoltura Fabio Rolfi che il sindaco di Botticino, Gianbattista Quecchia: «Impossibile - dice sconsolato il primo cittadino - per ora ma non c'è nulla da fare. Ci siamo seduti attorno ad un tavolo per tentare di far dialogare i pochissimi viticoltori della zona… Inutile, troppe rivalità e ataviche ripicche personali». 

Conferma anche la Regione 

L’Assessore Rolfi conferma a Italia a Tavola rivalità e differenze di vedute: «Eviterei - precisa - di sciogliere il Consorzio, servirebbe invece un forte interesse e coinvolgimento dei 3 comuni. Qui vi sono diversi vigneti e una vocazione molto antica alla qualità. Il territorio deve crederci, ma mancano progettualità. Gli Enti locali devono fare la loro parte come abbiamo fatto rilanciando il consorzio dell'Oltrepò Pavese e il Monte Netto. Perché non creare, ad esempio, una associazione di comuni e cantine per rilanciare un grande vino che nasce sul marmo e fra le cave di marmo? Siamo disposti a intervenire anche finanziariamente a patto che le realtà locali ci credano. Basterebbero 3mila euro per ciascun comune». 

L'attuale presidente del Consorzio, Claudio Franzoni ha dichiarato di recente in un'intervista che: «Il futuro del Botticino è ovviamente in mano ai produttori i quali, se saranno in grado di continuare il lavoro svolto fino ad oggi con professionalità e serietà, potranno affrontare grandi sfide, però, la cosa principale è fare squadra e lavorare uniti». 

Ma quale squadra e con quale unità di intenti?

 

 

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26/08/2022 16:57:04
4) A proposito del Consorzio del Botticino DOC
Come Amministratore di Botticino ritengo doveroso cercare di garantire un futuro a tutte le peculiarità presenti sul territorio, tra le quali emerge la produzione del vino Botticino DOC, considerato che le singole attività produttive, anche se di eccellenza, in futuro incontreranno inevitabilmente crescenti difficoltà in un mercato sempre più globalizzato. Da questa semplice considerazione emerge la necessità di un Consorzio in cui davvero confluiscano tutti i produttori del Botticino DOC che, pur mantenendo ciascuno la propria identità, sappiano far precedere la denominazione del Consorzio al nome della propria Cantina. Le convocazioni dovrebbero essere estese a "tutti" gli associati senza tralasciare nessuno e dovrebbero svolgersi in una sala pubblica per evitare personalismi. Solo con queste premesse imprescindibili e con un nuovo spirito di vera collaborazione si potrà aprire un confronto propositivo per garantire continuità a tutte le aziende.
Gianbattista Quecchia
sindaco di Botticino
26/08/2022 11:29:25
3) Consorzio Botticino, il futuro nelle nostre mani
In qualità di presidente e storico produttore ovviamente il titolo mi ha fatto sobbalzare anche se, in fondo, un poco di verità c’è. Ovviamente il giornalista fa il suo lavoro, il titolo dell’articolo, deve creare “attenzione” e, probabilmente a causa di spazio, non ha potuto riportare l’interezza del discorso, però, estrapolare solo alcune parti è fuorviante e avvilente per chi come me ed i miei associati ha investito tempo, energie e risorse. Giusto per precisare, gli associati al consorzio sono 16 per circa 22 ettari rivendicati e, negli ultimi anni, tutti insieme abbiamo fatto miracoli per cercare di gestire al meglio delle nostre possibilità non solo il consorzio ma tutte le problematiche che man mano si presentavano e questo, il primo cittadino dovrebbe saperlo, visto che è un nostro associato. Attualmente, la nuova legislazione ci obbliga ad un ulteriore step e, purtroppo, le nostre disponibilità finanziarie ci obbligano a scelte dolorose. Per concludere, ci tengo a dire che il consorzio non è una dittatura a numero chiuso ma bensì una democrazia, sempre aperto ad eventuali nuovi soci ed attento a tutte le opinioni, dove le problematiche si affrontano all’unisono,discutendone approfonditamente, dopodiché si portano democraticamente ai voti, è molto facile andarsene sbattendo la porta senza affrontare il confronto e criticare da fuori ogni cosa. Sempre a disposizione per qualsiasi informazione ed approfondimento, colgo l’occasione per salutare tutti i nostri estimatori.
Claudio Franzoni

26/08/2022 11:28:30
2) Mi sono perso qualcosa ????
Buongiorno a tutti. Vivo e lavoro in Germania, ho un piccolo ristorante tipico italiano. Sono originario della contrada di Sott‘acqua di Botticino Mattina e nella mia carta offro ben 4 Rossi di Botticino……….ma non sapevo del cambiamento in Botticino di Sopra o di Sotto ….. io ero fermo a Mattina e Sera ??
Roberto Luzzardi

26/08/2022 11:28:02
1) Un vero peccato
Un vero produttore ha in animo la passione e l’ambizione di produrre un vino che possa emozionare le persone che lo consumano basterebbe solo questo a desistere ed abbandonare vecchi rancori e gelosie, chi non riesce a superare questo scoglio deve necessariamente cambiare lavoro perché così facendo penalizza non solo le persone ma un territorio vocato, un vero peccato.
Ermes Fusari



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