Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 03 maggio 2024  | aggiornato alle 20:52 | 104966 articoli pubblicati

Salomon FoodWorld
Roero
Salomon FoodWorld

L’Italia del vino Valle d’Aosta, piccola ma grande

A livello qualitativo questa regione, piccola e spesso sottovalutata, produce eccellenti vini che si combinano con la cucina tradizionale ma anche con quella mediterranea e internazionale.

di Eros Teboni
Miglior sommelier del mondo Wsa 2018
 
08 novembre 2020 | 10:34

L’Italia del vino Valle d’Aosta, piccola ma grande

A livello qualitativo questa regione, piccola e spesso sottovalutata, produce eccellenti vini che si combinano con la cucina tradizionale ma anche con quella mediterranea e internazionale.

di Eros Teboni
Miglior sommelier del mondo Wsa 2018
08 novembre 2020 | 10:34
 

Molto spesso dal punto di vista vitivinicolo la Valle d’Aosta è spesso sottovalutata, e a livello generale si conosce poco, anche perché il numero di cantine e tenute è decisamente basso. Per quanto riguarda la qualità, invece, questa piccola regione è in grado di produrre eccellenti vini che riescono a combinarsi ottimamente con la cucina tradizionale ma anche con la cucina mediterranea e internazionale. In questo caso ho selezionato tre vini che a mio parere rappresentano bene le punte di diamante della regione in combinazione con un mix gastronomico di tradizione e innovazione.

I piatti sono di Philipp Hillebrand, executive chef del Ristorante Eden’s Park dell’hotel Villa Eden di Merano (Bz).

L’Italia del vino Valle d’Aosta, piccola ma grande

Chardonnay Cuvée Bois Les Cretes
Vitigno: 100% Chardonnay
Età del vigneto: 25 anni
Zona di produzione: Frissonière di Saint Christophe
Produzione: 24.000 bottiglie
Abbinamento: Verdura fermentata, carota, rapa, radici, mandorle

L’Italia del vino Valle d’Aosta, piccola ma grande

Uno Chardonnay che punta tutto su eleganza e finezza, il tuo con un ottimo gioco e scambio organolettico tra legno, in questo caso botti di rovere francese da 300 litri, e note di autolisi del lievito, il tutto dovuto ad una lenta permanenza “sur lies” per 12 mesi aggiunti a operazioni di batonnages settimanali. Le note varietali primarie, leggermente mature e esotiche ampliano lo spettro aromatico del vino che assieme alla parte terziaria dei suoi aromi riesce a combinarsi perfettamente con il nostro piatto, ricco di sapori e dalle diverse sfaccettature gustative. Lo chardonnay come in questo caso, leggermente addolcito dal legno riesce a essere una perfetta combinazione ad un piatto di verdure, in questo caso anche se si tratta di verdure fermentate.


Pinot Nero “Semel Pater” Anselmet
Vitigno: 100% Pinot Nero
Età del vigneto: 25 anni di media
Zona di produzione: Villeneuve
Produzione: 4.000 bottiglie
Abbinamento: Trota, sedano, orzo

L’Italia del vino Valle d’Aosta, piccola ma grande

L’eleganza del Pinot nero è ormai famosa e riconosciuta, anche per dei Pinot Nero di montagna come questo. La loro versatilità ci permette di combinarli ai classici piatti di carne ma anche a piatti di pesce più delicati come in questo caso. La sapidità di questo vino riesce a entrare in armonia con la verdura e aiutata dal tannino rende la combinazione più coinvolgente e compatta. Il “Semel Pater”, punta di diamante della Maison è simbolo di come la maniacalità del lavoro in vigna ma anche la pulizia e l’ordine del lavoro in cantina riesca a premiare il viticoltore creando un Pinot nero eccezionale, molto varietale e accattivante. Affascinanti sono le note di fiori viola e limone maturo che risaltano nel finale delicato di questo vino.


Pinot Nero “L’Emerico” Ottin
Vitigno: 100% Pinot Nero
Età del vigneto: 30 anni, impianto del 1990
Zona di produzione: San Floriano del Collio
Produzione: 3.000 bottiglie
Abbinamento: Prezzemolo al completo

L’Italia del vino Valle d’Aosta, piccola ma grande

Un Pinot Nero morbido e suntuoso è il prodotto d’eccellenza della Tenuta Ottin. Il profumo di questo vino rientra nelle note classiche nel Pinot Nero, con l’aggiunta di una leggera speziatura, dal ginepro al pepe bianco che gli conferisce un ulteriore dinamismo, sia al naso che al palato. Fresco e non troppo affilato, come spesso l’acidità di questo vitigno tende a renderlo, riesce tramite la sua parte speziata ma anche al grande contributo della parte fruttata, quindi la fragolina di bosco e il lampone che in grande quantità riempiono la bocca, a combinarsi con un incredibile numero di piatti, dai più classici a quelli più moderni. In questo caso il prezzemolo, cucinato utilizzando tutte le sue parti, che come componente aromatica tende ad essere abbastanza persistente, viene accudito e ammorbidito dalla grande persistenza dell’Emerico.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Siggi
Prugne della California
Sartori
Torresella
Union Camere

Siggi
Prugne della California
Sartori

Torresella
Fonte Margherita
Cosi Com'è