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Oltrepò Pavese tra vino e turismo grazie a un accordo col Giro d’Italia

di Stefano Calvi
 
11 aprile 2019 | 10:02

Oltrepò Pavese tra vino e turismo grazie a un accordo col Giro d’Italia

di Stefano Calvi
11 aprile 2019 | 10:02
 

Chiude il Vinitaly con la consapevolezza che anche l’Oltrepò Pavese può dire la sua. Lo dimostrano le tante novità presentate durante la fiera veronese.

Tutto ciò, nonostante le frizioni degli ultimi anni che, pare, stiano rientrando grazie ad un’operazione voluta da Regione Lombardia che ha dato il giusto stimolo e ha fatto da cabina di regia. Il Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese ha presentato al Vinitaly due novità assolute di forte impatto mediatico e di tecnicità, a partire dai lavori dei Tavoli di denominazione. La seconda coinvolge il grande mondo sportivo, un progetto condiviso e sostenuto da Consorzio, Regione Lombardia, Ersaf e Unioncamere che hanno scelto di dare proprio a Vinitaly la notizia della partnership con la Carovana del Giro d'Italia 2019. Nella sala conferenze di Padiglione Lombardia Vinitaly, il vice direttore de La Gazzetta dello Sport, Pier Bergonzi, fondatore di Gazzagolosa, "finestra" enogastronomica che segue ogni giorno l'andamento del Giro, ha annunciato con il vice presidente del Consorzio Luca Bellani, il percorso condiviso per un rilancio dell'Oltrepò attraverso la vetrina della Corsa Rosa.

(Oltrepò Pavese tra vino e turismo grazie a un accordo col Giro d’Italia)

«Il nostro territorio - ha detto Bellani - fornisce al mondo del vino dei numeri importanti su tutti i 3mila ettari coltivati a Pinot Nero. Partendo da questo aspetto, anche noi possiamo, tra tante salite, finalmente guadagnarci la maglia rosa. Solo quando si è in difficoltà si capisce chi è il più forte». “Armonie d'Oltrepò” è il claim, utilizzato anche a Verona, che viaggerà in Carovana al Giro 2019. Allo stand del Consorzio Oltrepò è arrivato a brindare anche il direttore del Giro d'Italia, Mauro Vegni, in compagnia del grande esperto e comunicatore Luca Gardini.

(Oltrepò Pavese tra vino e turismo grazie a un accordo col Giro d’Italia)

Dal consorzio alle aziende: la storica cantina La Versa ha presentato il Testarossa 2015, prodotto che ha trovato i favori degli esperti, wine lovers e stampa specializzata. «Ritengo, come ho avuto già modo di dire in più di un’occasione - ha detto il presidente di La Versa, Andrea Giorgi, durante la presentazione al Vinitaly - che il Testarossa 2015 non è solo lo spumante di ottima qualità contenuto nella bottiglia, ma molto di più. Siamo convinti che abbia una valenza sociale, profonda, quasi sentimentale. Permette al consumatore di partecipare direttamente ad un progetto di rilancio, rivolto non solo a La Versa, ma a un intero territorio».

(Oltrepò Pavese tra vino e turismo grazie a un accordo col Giro d’Italia)

«Nel 2018 abbiamo aumentato considerevolmente le vendite rispetto all’anno precedente - spiega il direttore Tdo, Marco Stenico - Questo incremento evidenzia che le strategie commerciali e di marketing messe in atto dalla cantina hanno dato i loro frutti, strategie che mirano alla penetrazione capillare del mercato sia in Italia che all’estero. I nostri Paesi stranieri di riferimento sono prevalentemente gli Stati Uniti d’America e l’Europa centrale. Negli ultimi mesi abbiamo anche rafforzato la rete vendite in Austria ed in Germania. Questa operazione la stiamo attuando anche negli Usa con l’obiettivo di avere più profondità di gamma. Per quanto riguarda il Testarossa 2015 La Versa, abbiamo individuato come canale quello della ristorazione dove si posiziona come prodotto top di gamma».

(Oltrepò Pavese tra vino e turismo grazie a un accordo col Giro d’Italia)

Grande protagonista della rassegna veronese è stato anche il Club del Buttafuoco Storico, guidato da Marco Maggi. Ospitato nel padiglione del Ministero delle Politiche agricole, il club ha presentato i pacchetti turistici legati al prodotto. «Il progetto Buttafuoco e turismo - ha detto il ministro pavese, Gian Marco Centinaio - è vincente. Questa è la dimostrazione che finalmente l’Oltrepò si presenta al mondo facendo squadra. Sono innamorato del progetto perché è realizzato da giovani imprenditori del settore lungimiranti che si stanno impegnando per rilanciare il territorio. Questa è la strada giusta».

Ospite della presentazione anche il tour operator Stefano Crugnola: «L’obiettivo è quello di portare i turisti fuori delle grandi città per far capire loro che esistono delle belle realtà come le colline del Buttafuoco, ricche di storia e di fatica. Speriamo di inserire questi percorsi in itinerari più complessi». «Siamo convinti, oggi più che mai, che - ha detto il presidente del club Maggi - portare il consumatore sul territorio a scoprire il prodotto possa essere la carta vincente per rilanciare un territorio depresso sotto il profilo turistico». Ospite a sorpresa della presentazione dei pacchetti turistici è stato Al Bano, che ha ricordato la sua esperienza come produttore di vino, ma soprattutto ha raccontato i suoi trascorsi a Zenevredo (Pv) a vendemmiare.

(Oltrepò Pavese tra vino e turismo grazie a un accordo col Giro d’Italia)

Altro ospite d’onore del padiglione dell’Oltrepò Pavese è stato Gerry Scotti che ha presentato, insieme al patron Fabiano Giorgi, i suoi vini ad una platea di curiosi ed appassionati, concedendosi con la sua cordiale simpatia a moltissime fotografie. «Io sono nato tra i filari - ha detto - è questo è un mondo a cui sono molto legato». Nelle campagne dell’Oltrepò Pavese si produce il primo spumante “manga”, nato da una collaborazione tra Patrizia Torti e l’inventore di Hello Kitty, il popolare gattino amatissimo dalle giovani di tutto il mondo. Un’idea che ha permesso alla viticoltrice lombarda di sfondare sul mercato giapponese e americano con un prodotto di alta qualità.

Presente anche l’altra cantina cooperativa dell’Oltrepò Pavese, ovvero Torrevilla. Il suo presidente Massimo Barbieri ha spiegato: «La vetrina del Vinitaly è stata molto importante per promuovere i nostri prodotti di punta. In particolare i cosiddetti top di gamma che si rifanno principalmente al Pinot Nero, il vitigno principe del territorio. Siamo convinti che bisogna ripartire dalla qualità, un progetto che abbiamo adottato fin dall’inizio e che ci sta dando dei risultati importanti sotto il profilo delle vendite. Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto in cantina che, a Verona, ha trovato riscontro tra i tanti appassionati che si sono fermati allo stand».

Per informazioni: www.vinoltrepo.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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