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Un grande successo per Not La prima rassegna dei vini franchi

di Gianni Paternò
 
31 gennaio 2019 | 16:33

Un grande successo per Not La prima rassegna dei vini franchi

di Gianni Paternò
31 gennaio 2019 | 16:33
 

Sono passati pochi anni e sembra un secolo da quando era inusuale trovare un vino naturale piacevole, senza difetti e senza odori. Per fortuna ormai è più facile trovare un quadrifoglio che un vino naturale non buono.

, grazie all’esperienza e ad una più attenta professionalità che comunque non deve avvalersi della chimica.

Una dimostrazione si è avuta a Not - Rassegna di vini franchi che ha visto presenti a Palermo 100 aziende con i loro 500 vini da poter assaggiare. Questa prima edizione si è rivelata un grande successo, la comoda location dei Cantieri Culturali alla Zisa nei 3 giorni della manifestazione è stata affollata da migliaia di appassionati, addetti al lavori, curiosi e, perché no, originariamente scettici che hanno avuto la possibilità di ricredersi sui vini franchi o naturali provenienti da agricoltura biologica o biodinamica, vinificati con fermentazione spontanea, senza alcun additivo o coadiuvante enologico eccetto piccole quantità di anidride solforosa.

(Un grande successo per Not La prima rassegna dei vini franchi)

Not è nata dall’intuizione e dall’idea di Franco Virga, Stefania Milano, Manuela Laiacona e Giovanni Gagliardi. Due coppie, anche nella vita: la prima gestisce 4 insegne tra le più dinamiche ed apprezzate nella ristorazione palermitana (Gagini Restaurant, Aja Mola, Buatta, Bocum), la seconda con lo studio di consulenza Gagliardi Associati si occupa di progettazione di contenuti e di comunicazione per le imprese e le istituzioni del comparto agroalimentare.

Il momento principe è stato il Banco d’assaggio con un vario, interessante e coinvolgente parterre di aziende partecipanti: 50 da 17 regioni italiane, 1 dall’Austria, 6 dalla Francia, 46 siciliane. Erano presenti aziende che confezionano solo mille bottiglie all’anno fino ad arrivare ad altre con oltre 300mila. Comunque quello che le accomunava tutte era l’accoglienza, la simpatia, la disponibilità ad illustrare con passione e professionalità le loro creature.

(Un grande successo per Not La prima rassegna dei vini franchi)

Dei circa 60 vini che abbiamo degustato in 2 giorni non ne abbiamo trovato uno che non ci sia piaciuto, anzi, quasi tutti hanno riscosso il nostro plauso ed il nostro gradimento; molti i vini macerati, gli orange wine, quelli realizzati senza nemmeno il controllo della temperatura e senza solfiti aggiunti, tutti fermentati con lieviti spontanei. Sono il risultato di un attento e rispettoso lavoro in vigna e dell’assoluta pulizia ed igiene in tutto il processo di vinificazione.

Accanto ai produttori di vino alcune postazioni di prodotti alimentari di nicchia, molti presìdi Slow Food e qualche produttore di liquori ed amari.

Affollati i seminari con degustazioni a cominciare da quello sulla viticoltura biodinamica tenuto da Nicolas Joly; "Vitigni e territori del meridione" con Matteo Gallego di Porthos; presentazione del libro "Vini artigianali italiani" con gli autori i giornalisti Giampaolo Gravina e Fabio Rizzari; "Le luci e ombre del vino naturale" con Sandro Sangiorgi fondatore di Porthos; "Il vino umano tra scienza e magia" animato da Gae Saccoccio fondatore di Natura delle Cose; "Pane e vino" con Bonetta dell’Oglio ambasciatrice Slow Food e il panificatore Davide Longoni.

Il programma prevedeva anche cene in 13 rinomati ristoranti (anche fuori città) con i piatti abbinati ai vini franchi di alcune cantine. Abbiamo partecipato alla cena “I sapori della Biodiversità” a Palazzo Branciforte con le pietanze preparate da Bonetta Dell’Oglio e dal resident chef Gaetano Billeci, un giovane che dopo lunghe esperienze all’estero in ristoranti stellati del calibro del Gordon Ramsay, da alcuni anni è tornato a Palermo dove ora ha fatto del ristorante al Museo di Palazzo Branciforte un’icona del buon mangiare palermitano. Le golose proposte sono state a base di prodotti poveri dimostrando, se ce ne fosse bisogno, che non è la materia prima costosa a fare una portata eccellente. Hanno accompagnato le pietanze i vini splendidi di Francesco Guccione e di Porta del Vento di Marco Sferlazzo.

Se la prima edizione di Not si è rivelata imperdibile, le future, che sicuramente ci saranno, non potranno che ampliare e perfezionare un evento che già così mancava in tutta l’Italia meridionale.

Per informazioni: www.rassegnanot.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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