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Fermo, Cantina La Pila riceve il premio vinicolo San Martino

È la 5ª edizione del premio dedicato alle eccellenze vinicole della provincia marchigiana, al quale da quest'anno si aggiunge anche quello della critica, assegnato a Vittorini di Nico Speranza.

di Mariella Morosi
 
25 febbraio 2020 | 18:06

Fermo, Cantina La Pila riceve il premio vinicolo San Martino

È la 5ª edizione del premio dedicato alle eccellenze vinicole della provincia marchigiana, al quale da quest'anno si aggiunge anche quello della critica, assegnato a Vittorini di Nico Speranza.

di Mariella Morosi
25 febbraio 2020 | 18:06
 

È stata la cantina La Pila di Montegiorgio a ricevere il San Martino d'Oro 2020, il massimo riconoscimento all’eccellenza enologica fermana, giunto alla 5ª edizione e che ha anche assegnato le Menzioni d'Onore a sei cantine. Al riconoscimento si è aggiunto, alla sua 1ª edizione, il premio "San Biagio" della critica di settore, dopo un press tour che ha portato 10 giornalisti delle più importante testate giornalistiche nelle cantine del territorio. In tutte sono stati degustati i vini, apprezzato il loro livello qualitativo e il sempre maggior impegno dei produttori per far emergere la produzione locale nell'ambito della più apprezzata e blasonata vitivinicoltura marchigiana.

Le premiazioni del premio vinicolo San Martino - Fermo, Cantina La Pila riceve il premio vinicolo San Martino

Le premiazioni del premio vinicolo San Martino

A ricevere al suo esordio il "San Biagio" è stata l’azienda Vittorini di Nico Speranza di Montelparo per il suo Crocifisso Edizione 2017 Marche Bianco Igp. Il viticoltore, che aderisce alla Federazione italiana dei Vignaioli Indipendenti, ha scelto di tornare nella terra del nonno e di fare vino in regime biologico certificato. Ha anche collaborato con altre tre aziende per una originale etichetta, il Deviango, un Sangiovese vinificato in bianco.

L'azienda agricola La Pila di Montegiorgio produce uve Montepulciano, Sangiovese e Malvasia con conduzione del vigneto e raccolta particolarmente accurate. Quattro i vini prodotti: i rossi Furnace e Cinabrum e i bianchi Refolo ed Emmar.

La doppia premiazione si è svolta presso la Sala dei Ritratti di Palazzo dei Priori alla presenza delle autorità cittadine. A organizzare l'iniziativa è la Libera associazione culturale Armonica-Mente fondata e presieduta da Nunzia Luciani e dal giornalista sommelier Davide Bonassi, che ha sviluppato un progetto già esistente nel format con l'istituzione del premio della critica "San Biagio".

Entrambi i riconoscimenti, tuttavia, non vogliono solo premiare i vini fermani, ma promuovere la cultura e la storia di questo territorio, grande protagonista della storia, come dimostrano i siti archeologici, tutto l'impianto cittadino con i tanti monumenti della fede e della magnificenza nobiliare. Per questo il sindaco Paolo Calcinaro, che ha sostenuto l'iniziativa fin dall'inizio, ha sottolineato come il vino possa diventare ambasciatore del territorio. «Quando si parla di promozione di una località - ha detto - è centrale il ruolo dell'enogastronomia. Ma le nostre preziose risorse sono anche la cultura e l'arte. Lavoriamo per promuoverle e con grande impegno ci siamo dedicati a cancellare i danni provocati dal sisma soprattutto agli edifici storici».

Il premio della critica consegnato all’azienda Vittorini di Nico Speranza di Montelparo - Fermo, Cantina La Pila riceve il premio vinicolo San Martino
Il premio della critica consegnato all’azienda Vittorini di Nico Speranza di Montelparo

Proprio il Palazzo dei Priori, dove si è svolta la cerimonia, che si affaccia sulla quattrocentesca Piazza del Popolo, è un esempio del rinnovato fascino della città. «Siamo giunti ad un punto di svolta del nostro progetto - ha detto Nunzia Luciani, presidente della Libera associazione culturale Armonica-Mente - e con piacere abbiamo verificato che dopo cinque anni di impegno ora, attorno al tavolo, ci sono tanti compagni di viaggio con i quali condividere l’obbiettivo di valorizzare il Fermano, partendo dal vino per allargarsi alle tante bellezze paesaggistiche, storiche, gastronomiche e dell’artigianato».

Soddisfazione è stata espressa anche da Davide Bonassi, presidente della giuria, che ha sottolineato la natura inclusiva del progetto e ringraziato per il supporto all'associazione il sindaco e l'assessore alle Attività produttive Mauro Torresi. «Il premio della critica - ha detto - non vuole essere una competizione ma un'opportunità per accendere i riflettori sulle cantine della nostra provincia e dare loro la possibilità di partecipare alla sua rappresentazione e valorizzazione. Con il San Biagio vogliamo creare la tradizione di un concorso enologico, un riconoscimento assegnato ai primi di febbraio di ogni anno non da noi ma dai giornalisti di fuori regione. Il prodotto vino potrebbe anche spostare i flussi turistici dalla costa all'entroterra e una sinergia tra le cantine e la ristorazione potrebbe portare vantaggio a tutti i portatori di interessi del territorio. Nella visione di Nunzia Luciani ho visto qualcosa di cui innamorarsi e testimoniare il mio amore per questo territorio».

Difficile credere alla riuscita di questo progetto enologico, 5 anni fa, in tempi in cui il Fermano era un riferimento agricolo un po' isolato, forse sottovalutato. Percorsi socio-economici avevano determinato lo spopolamento delle campagne, ma ora si registra un nuovo interesse soprattutto dei giovani, spesso eredi di terre e di vigneti da portare a nuova vita. Il vino qui si è sempre prodotto, anche se molti si limitavano a vendere l'uva senza vinificarla, conferendola a cantine sociali, che non esistono più. In aumento ora la tendenza a personalizzare e a imbottigliare, anche se l'acquisto dello sfuso è un'abitudine radicata tra i consumatori.

Un riconoscimento giunto alla 5ª edizione - Fermo, Cantina La Pila riceve il premio vinicolo San Martino
Un riconoscimento giunto alla 5ª edizione

Si è affermato da tempo anche il biologico, come nella cantina Santa Liberata, di Giorgio Savini che è anche presidente del Consorzio Vini Piceni e che ha ricevito una delle Menzioni d'onore. La giovane nipote Martina, alla quarta generazione della famiglia, è l'enologo. Il vino qui viene celebrato a tavola ma anche nell'arte: bellissimi i bassorilievi con grappoli e i tralci di vite del Duomo dell'Assunta che richiamano il Vangelo di Giovanni (Cristo: "Io sono la vera vite").

«Oggi il vino va da solo - ha detto Stefano Isidori, presidente dell'Ais Marche - ma ora dobbiamo legargli il territorio e il suo patrimonio e dobbiamo lavorare insieme, produttori e istituzioni. Hanno potuto apprezzare le nostre potenzialità i giornalisti che hanno visitato le cantine accompagnati dalla nostra delegata Barbara Paglialunga».

Nella provincia di Fermo l'area vitata è contenuta, gestita da una trentina di aziende ed è stretta a sud dal bacino vitivinicolo di Ascoli Piceno da cui viene il 50% di tutta la produzione regionale, e a nord da quello del Verdichio dei Castelli di Jesi, da Matelica e dal Conero. Ma c'è anche l'importante realtà della Vernaccia di Serra Petrona del Maceratese, uno spumante Docg unico al mondo, nato da tre fermentazioni di uve appassite. Quindi quella di Fermo è una modesta enclave enologica che vuole emergere, ma che vanta orgogliosamente la città di Falerone, che ha dato il nome al Falerio, la Doc dei bianchi storici marchigiani prodotta anche nella provincia di Ascoli Piceno nelle due tipologie Falerio e Falerio Pecorino. Tra i vitigni più diffusi nell'area, il Montepulciano, il Sangiovese, il Pecorino, il Trebbiano, la Malvasia e la Passerina.

Oggi al vino dobbiamo legare il territorio, ha detto il presidente Ais Marche - Fermo, Cantina La Pila riceve il premio vinicolo San Martino
Oggi al vino dobbiamo legare il territorio, ha detto il presidente Ais Marche

Alla selezione per il "San Martino d'Oro" hanno partecipato 18 cantine un totale di 32 vini. «Nella degustazione alla cieca - ha precisato Stefano Isidori - la Commissione ha cercato di individuare la tipologia di prodotto che meglio possa identificare i caratteri identitari dell'area e l'espressione della varietà». Tra i numerosi eventi collegati ai premi "San Martino d'Oro" e "San Biagio" una cena di benvenuto all'Hotel Astoria, sponsor del premio, con interventi dello scrittore Adolfo Leoni sulla storia di Fermo e sulla tradizionale Cavalcata dell'Assunta e sulla figura di Andrea Bacci, filosofo e medico del '500 nato a Sant'Elpidio a Mare. Lando Siliquini e Paolo Foglini inoltre hanno parlato del laboratorio Piceno della Dieta mediterranea, sottolineando il sano stile di vita dei marchigiani.

Molto apprezzato un altro evento conviviale, la cena a cura dell'Associazione dello Stoccafisso alla Fermana, presieduta da Saturnino Di Ruscio. A cucinare il più mediterraneo dei prodotti nel Nord è stato lo chef Guido Gennaro. Dopo tre ore di cottura, racchiuso tra due strati di canne di palude e di patate gialle di Colfiorito (le uniche che possare reggere il lungo processo senza sfaldarsi) e con aggiunta di verdure, capperi e olive, lo chef ha fornito una versione sublime del "mangiare di magro" dei contadini di una volta. Il legame vino-cibo qui è forte.

Nei progetti di Armonica-Mente c'è anche l'istituzione di una Strada dei saperi e dei sapori - Fermo, Cantina La Pila riceve il premio vinicolo San Martino
Nei progetti di Armonica-Mente c'è anche l'istituzione di una Strada dei saperi e dei sapori

Nei progetti di Armonica-Mente c'è anche l'istituzione di una Strada dei saperi e dei sapori che attraversi tutto il territorio piceno dalla montagna al mare, oltre che la promozione di vari eventi culturali e musicali.

Queste le menzioni d’onore sono state assegnate alle cantine:
  • Conti Maria di Fermo per il Tore 2018 Falerio Pecorino Doc
  • Vigneti Santa Liberata di Fermo per il Saggiolo 2018 Offida Pecorino Docg
  • Vini Firmanum di Montottone per il Solchi 2012 Marche Rosso Igp
  • Rio Maggio di Montegranaro per il Vinum 62 annata 2016 Marche Bianco Igp
  • Cantina Di Ruscio di Campofilone per il Rosso del Poeta 2016 Rosso Piceno Doc
  • Terra Fageto di Pedaso per il Fenèsia 2018 Offida Pecorino Docg

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