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Pinchiorri, 2.250 vini all’asta La base è di 2 milioni di euro

A catalogo ci sono 864 lotti per un totale di 2.250 bottiglie appartenenti all’Enoteca di Firenze, tre stelle Michelin. Guiderà le operazioni l’americana Zachy’s, al debutto in Europa.

 
26 agosto 2020 | 10:49

Pinchiorri, 2.250 vini all’asta La base è di 2 milioni di euro

A catalogo ci sono 864 lotti per un totale di 2.250 bottiglie appartenenti all’Enoteca di Firenze, tre stelle Michelin. Guiderà le operazioni l’americana Zachy’s, al debutto in Europa.

26 agosto 2020 | 10:49
 

Un’altra “collezione” di vini d’altissimo profilo finisce all’asta. Dopo quella del ristorante Del Posto, curata da Joe Bastianich, ora tocca all’Enoteca Pinchiorri salutare le proprie etichette che verranno battute a Londra il prossimo 12 settembre. Una prima volta eccezionale anche perché sarà l’americana Zachy’s, specializzata in vino, a guidare le operazioni debuttando con la sua prima vendita in Europa.

Giorgio Pinchiorri - Pinchiorri, 2.250 vini all’asta La base è di 2 milioni di euro

Giorgio Pinchiorri

Il ristorante fiorentino, tre stelle Michelin, vanta infatti una fama internazionale non solo per la cucina ma anche per la cantina (oltre 60mila bottiglie) creata in oltre 50 anni di collezionismo dal patron Giorgio Pinchiorri, classe 1943. Il catalogo, stando alle indiscrezioni rese note da WineNews, conta 864 lotti, ovvero 2.250 bottiglie, per un valore base di 2 milioni di euro. Comprensibilmente scosso lo stesso Pinchiorri: «Prima di mettere le mie bottiglie nelle casse di Zachy’s e di vederle uscire dalla mia cantina le ho baciate una ad una e ho pianto, sia con gli occhi che con il cuore», si legge nel documento, una lunga testimonianza della passione di Pinchiorri per il vino.



«Me ne sono innamorato negli anni Sessanta. Ho scoperto la figura del sommelier e non ho desiderato fare altro nella vita», si legge. Ecco allora che nel 1972 Pinchiorri rileva l’"Enoteca Nazionale", una rivendita di bottiglie abbinate a taglieri di formaggi e salumi toscani. Nel 1979 il locale diventa un vero e proprio ristorante, con in cucina la socia francese e membro Euro-Toques Annie Féolde. Agli inizi degli anni Ottanta il cambio di passo: da semplice trattoria il menu si affina e la cantina si amplia. Nel 1982 arriva la prima stella, nel 1983 la seconda, nel 1984 il premio di Wine Spectator per la selezione dei vini (l’«Enoteca Pinchiorri» è il primo ristorante italiano a ottenerlo), nel 1992 la terza stella Michelin, persa però l’anno dopo. Dal 2004 il locale vede confermate, ogni anno, le tre stelle con in cucina lo chef e socio Euro-Toques Riccardo Monco e i coniugi Pinchiorri nel ruolo di patron.

Il prestigio delle bottiglie sta anche nel fatto che Pinchiorri se le è procurate acquistandole direttamente dai produttori, andandoli a trovare, intrecciando con loro rapporti di profonda conoscenza. Solo così ogni bottiglia riesce a essere un pezzo unico in armonia con tutto il resto. Tra i lotti più di valore si registrano le due magnum di Vosne-Romanée Cros-Parantoux Reserve Henri Jayer 1999 (base d’asta 60mila -100mila sterline, circa 66mila - 110mila euro) e due bottiglie di Romanée-Conti Domaine de la Romanée-Conti 1990 (24mila - 32mila sterline), tutti grandi rossi della Borgogna. Da Bordeaux spiccano sei bottiglie di Pétrus 1961 (30mila - 44mila sterline) e nove di Mouton Rothschild 2000 (10mila - 15mila sterline), dalla Champagne due magnum di Krug Clos du Mesnil 1996 (6.500 - 10mila sterline). Rimanendo in Italia, si va dal Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno 1978 (2.600 - 3.800 sterline) ai grandi Super Tuscan, come le 12 bottiglie di Solaia 2015 (1.900 - 3mila sterline) di Antinori e la 15 litri di Masseto 2014 (9.500 - 14mila sterline).

Poi, altri esempi: 12 bottiglie di Sassicaia 2016 Tenuta San Guido (1.400 - 2.200 sterline), quattro di Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi 1990 (1.400 - 2mila sterline). Ci sono anche Sauterne del 1924 (Château d’Yquem, 800 - 1200 sterline) e altre chicche per intenditori, dai grandi nomi ai vignaioli meno noti ma speciali. Del resto l’asta ha un nome eloquente: "Enoteca Pinchiorri, the legendary cellar". La cantina leggendaria.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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