Tempo di novità per la Maison Veuve Clicquot: da un lato, il lancio dell’“Atelier des Grandes Dames”, l’inedito progetto dedicato all’imprenditoria femminile nel campo dell’alta ristorazione con la partecipazione delle cuoche stellate Isa Mazzocchi, Aurora Mazzucchelli, Fabrizia Meroi e Marianna Vitale; dall’altro, la nuova annata della sua Cuvée de Prestige, La Grande Dame 2006.
Credito foto: Lyle Roblin
“Atelier des Grandes Dames” è il network di talenti femminili della eno-ristorazione che hanno saputo affermare la loro imprenditorialità e il loro stile professionale. «L’idea nasce dall’esigenza di far emergere la forza del femminile in un contesto molto maschile che si è preso prepotentemente la scena sui media - afferma Francesca Terragni, direttore marketing e comunicazione Moët Hennessy Italia - per dimostrare ciò che la donna può creare quando ha fiducia in se stessa e non teme le sfide».
Il network intende riunire sotto un’unica effigie imprenditrici che “fanno la differenza”, facendo leva su competenza, talento, coraggio e intraprendenza: i valori della Maison e di Madame Clicquot, che queste donne incarnano al meglio. “Atelier des Grandes Dames” vuole celebrare il talento femminile e ricercare vie e soluzioni perché molti talenti femminili, ancora inespressi, trovino la possibilità di farlo.
La Grande Dame non è semplicemente la Cuvée de Prestige della Maison Veuve Clicquot, è un omaggio tradotto in Champagne, una vera attestazione di riconoscenza alla donna che ha reso tutto possibile. A Madame Clicquot è stata dedicata la prima Cuvée “La Grande Dame” presentata nel 1972 con l’annata 1962, per celebrare il bicentenario della nascita della Maison ed esprimere la quintessenza dello stile Clicquot. Una Maison conosciuta internazionalmente per la facilità di beva, la piacevolezza e un tratto avvolgente che conquista tutti i palati, ma che già nei Vintage rivela una materia e un savoir-faire non comuni.
La Grande Dame non è una semplice Cuvée de Prestige: basti pensare che l’ultima annata prodotta, prima dell’attuale 2004 in commercio, è stata la 1998 e, in quasi 50 anni, sono state create solo 18 Cuvée. Questo perché La Grande Dame è nata non per essere prodotta nelle annate considerate ottime in Champagne, bensì come un emblema che sublima lo stile della Maison in un vino capace di rivelarsi in tutta la sua complessità nel tempo, e che quindi nasce in vendemmie particolari, destinate ad una lunga evoluzione. Il suo stile è legato sì alla raffinata eleganza, ma anche alla forza di una struttura che presenta tratti vinosi ben definiti, e una materia complessa e ricca che nel tempo evolve fino a regalare - anche dopo decenni - nuove emozioni.
Un elemento caratterizzante è il fatto di essere prodotta solo con le uve provenienti da alcuni vigneti di storica proprietà della Maison, tutti situati in otto Grand Cru: Aÿ, Bouzy, Ambonnay, Verzy, Verzenay, Avize, Oger e Le Mesnil-sur-Oger. Uve che in determinate annate donano al vino la giusta armonia tra ricchezza, cremosità, freschezza e tensione minerale e che in assemblaggio si mostrano come un capolavoro di equilibrata raffinatezza ed elegante intensità. Le uve di ottima qualità, le caratteristiche della vendemmia e il metodo di produzione che prevede un lungo riposo sui lieviti nelle caves di gesso - sei anni almeno - sono elementi che combinati insieme danno vita ad uno Champagne che richiede tempo per esprimere tutto il suo potenziale.
Ancora oggi l’eccezionale qualità dei vini della Maison è principalmente frutto dei preziosi terroir in cui vengono prodotti, ecco perché l’attenzione all’ambiente è sempre stata parte integrante del suo impegno per l’innovazione e l’eccellenza. Pienamente consapevole dell’importanza del suo ruolo, la Maison, da oltre 15 anni, ha adottato un approccio attivo in tutti gli aspetti delle sue attività: dal lavoro nei vigneti alla distribuzione dei vini.
Ogni fase della produzione vinicola viene eseguita con meticolosa attenzione, per garantire la massima cura dei vini, con processi produttivi di impatto minimo in termini di consumo, emissioni e scarti. Il tutto per realizzare il sogno di Madame Clicquot: ottenere “una sola qualità, la migliore”.
Per informazioni:
www.veuve-clicquot.com
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