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Pioggia di premi per Cantina Aldeno Obiettivi: qualità e rispetto dell’ambiente

Nata nel 1972 dalla fusione della Cantina Sociale e dell’Unione Vinicola Aldeno, l’azienda oggi vanta numerosi premi nei concorsi internazionali. Grande attenzione all’ambiente, testimoniata dalla certificazione Bio

di Andrea Radic
 
01 febbraio 2017 | 14:26

Pioggia di premi per Cantina Aldeno Obiettivi: qualità e rispetto dell’ambiente

Nata nel 1972 dalla fusione della Cantina Sociale e dell’Unione Vinicola Aldeno, l’azienda oggi vanta numerosi premi nei concorsi internazionali. Grande attenzione all’ambiente, testimoniata dalla certificazione Bio

di Andrea Radic
01 febbraio 2017 | 14:26
 

Aldeno è un comune di 3mila abitanti nella Provincia di Trento, terra variegata ed estesa che può vantare una numerosa schiera di vitigni in grado di fornire produzioni di indiscussa qualità. Si trova circa 10 km a sud-ovest di Trento, sulla sponda destra del fiume Adige. Terre trentine a collaudata vocazione vitivinicola, che possono contare sulla variabilità di ambienti multiformi capaci di trasferire le tipicità e le peculiarità del terreno in caratteristiche proprie dei vini.

Pioggia di premi per Cantina Aldeno  Obiettivi: qualità e rispetto dell’ambiente

La storia della viticoltura aldenese risale ad alcuni secoli fa. Nell’Ottocento si affinano le tecniche di coltivazione e le colline circostanti il paese si coprono progressivamente di pergole, mentre nel fondovalle dopo il nuovo taglio dell’Adige le “cesure” delimitano i vitigni di particolare qualità ai quali si affiancano nuovi terreni sabbiosi e fertili.

Nel 1910 un gruppo di produttori di Aldeno decide di unire le proprie fatiche nella Cantina Sociale di Aldeno, che rappresenta un esempio del fervido movimento cooperativo che si stava sviluppando in Trentino. L’atto di fondazione con l’elenco dei membri della prima direzione della Cantina Sociale documenta l’intuizione dei contadini, consci che tante piccole realtà avrebbero potuto creare una solida identità, capace di ottenere un’immagine e una forza apprezzabile nel mercato.

Pochi anni dopo nacque una seconda cooperativa: l’Unione Vinicola Aldeno. La storia di queste due cooperative accompagnerà per più di mezzo secolo la vita della comunità e del paese di Aldeno, fino a quando, nel 1972 Cantina Sociale di Aldeno e Unione Vinicola Aldeno si fondono nell’odierna Cantina Aldeno, che nasce con l’obiettivo di mantenere vivo negli anni lo storico binomio Aldeno/uva.

Oggi la Cantina vanta numerosi premi con molte etichette. Nel solo 2016: a Mundus Vini medaglia d’argento per il Trentino Gewürztraminer 2015; al Concours Amphore (Concorso internazionale dei vini biologici) medaglia d’argento al Trentino Moscato Giallo 2015; il Castel Beseno 2015 ha ricevuto il premio Douja d’Or 2016; ben 6 medaglie d’argento all’AWC Vienna 2016; al Mondial des vins extrêmes 3 medaglie d’oro tra cui l’Altinum Riserva 2010 e 4 d’argento tra le quali il Pinot Nero Enopere 2014; infine Altinum Riserva Trentodoc 2010 è stato giudicato Campione del mondo al Challenge Euposia.

Walter Webber, direttore di Cantina Aldeno, e Damiano Dallago, presidente - Pioggia di premi per Cantina Aldeno Obiettivi: qualità e rispetto dell’ambiente

Walter Webber, direttore di Cantina Aldeno, e Damiano Dallago, presidente

Abbiamo incontrato Walter Webber, direttore di Cantina Aldeno, per saperne di più.

Una storia di impresa e passione che parte da lontano...
Cantina Aldeno è una cantina cooperativa, fondata nel 1910, dalla storia ultracentenaria ma che da sempre è stata in grado di plasmarsi alle esigenze temporali, alle mode e spesso e volentieri anche esserne precursore. I soci conferenti della cantina lavorano vigneti sparsi nel cuore del Trentino. Le uve arrivano dai comuni di Trento, Aldeno, Cimone, Nomi, Villa Lagarina, Isera, Volano, Calliano e Besenello e provengono da vigneti che vanno dal fondovalle con Merlot, Pinot Grigio, Teroldego e Marzemino, alla collina con Chardonnay, Gewürztraminer, Sauvignon, Moscato giallo, Pinot nero, Incrocio Manzoni bianco, Lagrein, Schiava e Cabernet Sauvignon, fino alle pendici del monte Bondone a quota 830 m con il Müller Thurgau. Oggi l’obiettivo della Cantina è crescere per dare maggiore redditività al socio. Anche al fine di consentire produzioni contenute che preservino il territorio, senza chimica, senza certi prodotti, tornare ad una maggiore manualità. Un sistema più rispettoso costa di più e quindi serve maggiore remunerazione.

Il rispetto per il territorio è una cosa davvero sentita.
Io ho ricevuto da mio padre del territorio e vorrei lasciarlo a mio figlio almeno uguale, e se posso migliore.

Per questo avete una gamma di vini bio?
Crediamo molto nel biologico, sia per diversificare la produzione sia, soprattutto, perché in linea con la filosofia della cantina: il comparto biologico è una punta di diamante nell’ambito del rispetto del territorio. Siamo partiti con la pianificazione del progetto Bio e di altri progetti qualità con vigneti e uve destinati alla bottiglia a marchio Aldeno nel 2010. Cantina Aldeno è stata la prima cantina cooperativa trentina a certificarsi Bio a 360° (uva, vinificazione, commercializzazione a proprio brand) e la prima in Italia a certificarsi BioVegan. Se l’ultima è finalizzata a dare la possibilità di bere o degustare vini che siano in sintonia con un preciso stile alimentare, la scelta del biologico è dettata dalla consapevolezza di una produzione rispettosa per l’ambiente e per chi ci opera e che attualmente comprende il 10% della superficie vitata. Voglio anche sottolineare che Cantina Aldeno ha comunque certificato anche la produzione convenzionale 2016 secondo i dettami del Sqnpi (Sistema di qualità nazionale di produzione integrata).

La vostra e un’offerta ampia, con numerose etichette.
Il mercato lo richiede e noi la offriamo. Qualità e sostenibilità sono in ogni caso le due parole d’ordine, fondamentali per la remunerazione del socio. Di conseguenza la cantina imbottiglia e vende a proprio marchio tutti i vini tipici della tradizione trentina che vanno dall’autoctono all’internazionale. Tra questi ultimi spicca sicuramente Il San Zeno Trentino Rosso Riserva, vino storico della cantina e uno dei primi bordolesi codificati e riconosciuti in Italia. D’obbligo menzionare il Trentodoc metodo Classico, di cui la cantina è produttrice storica oltre che di riconosciuta qualità. In passato un luminare dell’enologia trentina aveva definito Aldeno la piccola Épernay italiana in quanto non solo le cantine ma ogni privato produceva in proprio del metodo Classico.

Pioggia di premi per Cantina Aldeno  Obiettivi: qualità e rispetto dell’ambiente

Il Trentino dunque non è solo bollicine.
Verissimo, ho citato il San Zeno e aggiungo Merlot, Müller Thurgau, Lagrein, Gewürztraminer, tutti molto richiesti dal mercato, con il metodo Classico prodotto di punta, conosciuto e per noi orgoglio di un premio mondiale.

Mi dica due vantaggi del modello Cantina Sociale.
Un proverbio dice “Se devo annegare, meglio farlo nel mare e non in un cucchiaio d’acqua”. Uno dei vantaggi è certamente la suddivisione dei rischi, quando si pianifica un progetto qualità lo si fa con diversi soci e quando si cerca la qualità il bacino cui attingere è maggiore e si riesce a raggiungere il livello voluto. È davvero il momento di sfatare il luogo comune che dietro le cantine sociali non ci sia qualità.

Una qualità che è anche impegno e fatica.
Il vigneto più basso è a 550 metri, la gran parte è tra i 600 e gli 800 metri. Forti pendenze che rendono questo lavoro duro e complesso. Stiamo studiando proprio in questi giorni come recuperare alcune terrazze che erano state abbandonate e restituirle alla produzione. Non possiamo perdere superficie ma, ripeto, i nostri principali obiettivi sono la qualità è il rispetto dell’ambiente. Sempre facendo attenzione alle zone cosiddette sensibili, vicino ai centri abitati.

Per informazioni: www.cantinaaldeno.com

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