Contrada Feudo di Mezzo nel comune di Castiglione di Sicilia (Ct), dove l'Etna domina e comanda, dove il cielo è mutevole, dove la terra è dura ma generosa. Un territorio unico che consente all'uomo, capace di passione di produrre vini unici. Qui la famiglia Cusumano ha acquistato tre ettari di vigneto antico di cento anni, etneo autoctono Nerello Mascalese, dai quali produce 6mila bottiglie di Alta Mora. Un vino di consistenza ed eleganza che somiglia molto a Diego Cusumano che lo descrive con passione, durante la degustazione avvenuta a Milano.

«In un territorio splendido come l'Etna, abbiamo deciso di costruire una cantina ipogea. Un giorno di pieno inverno arrivo a Castiglione di Sicilia con un plico di documenti, entro in Comune e mi accoglie un gentile geometra in un piccolo ufficio, seduto accanto ad una stufetta per scaldarsi. Sapeva già tutto. Guarda i progetti e mi dice "mi sta prendendo in giro? E la cantina dov'è ?" "Sottoterra" gli rispondo e lui si illumina perché sa che i vincoli paesaggistici e ambientali sull'Etna sono strettissimi. Me ne vado pensando che passeranno mesi per i permessi. Poche settimane dopo ero negli Stati Uniti e mi telefona il geometra comunicandomi che tutto è approvato».
Ecco come Diego Cusumano racconta la storia del progetto sull'Etna. Una storia positiva che permette di guardare avanti, verso la valorizzazione di territori votati al vino, ma capaci di determinare molto indotto. Nei pressi dell'Etna nascono cantine, aziende vinicole, ma anche ristoranti, piccoli relais, bed&breakfast.

Diego Cusumano
«Il vino ha portato cambiamento ed emozione in questo territorio che qualcuno paragona alla Borgogna - prosegue Cusumano - ma qui si vendemmia a fine settembre. Il nostro enologo finisce la vendemmia di Nebiolo in Piemonte e poi viene a vendemmiare il Nerello Mascalese. A Feudo di Mezzo produciamo trenta quintali di uva per ettaro e non puoi farne di più perché il vigneto madre autoctono cresce soli qui e non puoi portarlo da nessun'altra parte. La maturazione delle uve avviene lentamente con grande acidità. La lava friabile drena l'acqua e le radici si rafforzano con tenacia e si conficcano tra le rocce per cercare l'acqua. Il tutto con un'escursione termica incredibile, dai 32 gradi del giorno agli 8 della notte. Raccogliamo Territorio 100% lava escursione termica incredibile da 32 a 8 gradi. Si raccoglie a mano nelle cassette, un metodo impareggiabile che consegna un’uva perfetta».
Una sorta di "ritorno al passato" quello di Cusumano, scelto per rappresentare l'azienda nella campagna di comunicazione, il cui spot è stato proiettato durante la degustazione, ideato da Young&Rubicam e di sicuro effetto. Come d'effetto è stata la scelta della location, il "Microsot Loft", nella nuova sede del colosso americano in Italia, con splendida vista sulla città.
«Siamo sempre in caccia del punto di massima qualità, separando le uve, selezionandole, assaggiando, per avere il miglior Nerello della produzione. Quando degustiamo le differenze sono diffusissime, ma se per fare qualche bottiglia in più dobbiamo abbassare la qualità, diciamo di no. Sull'Etna, la natura è piena. Siamo ospiti del vulcano e dei suoi tempi, per l'uva è lo stesso, c'è un momento magico che va atteso».
Il concetto di ritorno al passato alla base del progetto Feudo di Mezzo, ha coinvolto anche altri settori dell'azienda Cusumano, più vigneti raccolti a cassette, meno passaggi in pompa in cantina. "Oggi non manca il vino buono, mancano i dettagli per fare salti in avanti - aggiunge Cusumano - anche nel servire un vino. Un bicchiere sbagliato può far danni o servire una bottiglia lasciata in vetrina con il sole in fronte.. La Sicilia sta compiendo passi in avanti importanti, è stata la risposta europea ai vini del nuovo mondo. Oggi sull'isola sono presenti numerosi produttori tutti validi con grandi prodotti e siamo capaci di fare squadra, anche se giovani. Ero in Francia per far degustare i nostri vini a importanti clienti, c'erano anche produttori francesi, alcuni storici, ma nel presentarmi chi conduceva disse: «Diego Cusumano che, rispetto ad altri, ha la fortuna di poterla scrivere la sua storia».
Di grande nota anche il bianco da uve Caricante, coltivate a ottocento e mille metri, una viticoltura eroica, «al limite della pazzia, si raccoglie a metà ottobre - non esita a dire Cusumano - ma il risultato è unico».
Per informazioni:
www.altamora.it