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Birrificio Scarampola a Millesimo Birra artigianale prodotta in abbazia

di Giovanni Angelucci
 
21 settembre 2018 | 11:47

Birrificio Scarampola a Millesimo Birra artigianale prodotta in abbazia

di Giovanni Angelucci
21 settembre 2018 | 11:47
 

Il nome Scarampola deriva dalla storpiatura del cognome nobiliare “Scarampi“, che era anche il nome dell’antico palazzo di Cairo Montenotte, all’interno del quale ha avuto inizio l’avventura del microbirrificio.

Forse l’unica realtà produttiva a trovarsi in un monastero del 1200, Scarampola sorge tra le mura dell’Abbazia di Santo Stefano e si trova a Millesimo, in provincia di Savona. La sua anima, oltre alle splendide birre, è Maurizio, il birraio, la mente pensante, l’artigiano di lungo corso conosciuto nel mondo brassicolo come Flibus.

(Birrificio Scarampola a Millesimo Birra artigianale prodotta in abbazia)

Nel 2001 decise di trasformare l’antica falegnameria e stalla in un suggestivo laboratorio di birra artigianale, un luogo ricco di storia e di grande fascino, da lì in poi fu solo qualità nel prodotto e territorialità pura racchiusa in bottiglia.

Flibus usa il proprio luppolo (oltre ovviamente a quelli acquistati perché più volte abbiamo sottolineato quanto complicato sia soddisfare totalmente il proprio fabbisogno in Italia) e attinge dalla sua Liguria utilizzando i meravigliosi frutti di questa terra come il chinotto di Savona (presidio Slow Food) e le castagne dell’entroterra, per realizzare creazioni birrarie interessanti.

Come non apprezzre la n. 8, prima creazione del birrificio, una blanche dal naso particolarmente fruttato che richiama le note dolci tipiche dello stile belga. Il chinotto le dona un naso molto profumato e altrettanta freschezza, l’agrumato è persistente anche in bocca dove si conferma una birra suadente conservando la facile beva.

(Birrificio Scarampola a Millesimo Birra artigianale prodotta in abbazia)

Oppure la Nivura dal colore ambrato, caratterizzata dalla presenza delle castagne (anche in questo caso è stato scelto il presidio) essicate nei “tecci” dove sin dalle origini vengono lasciate invecchiare e conservate. Ed è proprio questo che crea nel tempo il chiaro sentore di affumicato che ben convive con le caratteristiche dolci della castagna.

E poi c’è la Cocca di Mamma con aggiunta, in fermentazione, delle albicocche di Valleggia, o la Gio` Blueberry prodotta con l’aggiunta in fermentazione di Mirtilli di Murialdo, dal particolare colore rosato e dai profumi del piccolo frutto e dal leggero tono acidulo.

Se si visita il birrificio Scarampola è facile riscontrare il connubio indissolubile con il territorio ligure, così come una forte identità creata negli anni fino a diventare uno dei più affascinanti birrifici d’Italia. Inoltre nella bella cornice del monastero vive il Localino dove, a partire da dicembre, sarà possibile degustare le birre in abbinamento ai prodotti locali dell’Associazione Terre di Bormia.

Per informazioni: www.birrascarampola.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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