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Anno nuovo, bottiglia vecchia: i consigli per conservare la qualità del vino avanzato

Dopo i festeggiamenti della notte di Capodanno, è possibile che siano rimaste aperte delle bottiglie di vino. Per preservarne il contenuto esistono diversi sistemi di chiusura a seconda della tipologia (bollicine o vino fermo). Importante anche mantenere le bottiglie in verticale e alla giusta temperatura e umidità

di Paolo Porfidio
Head sommelier Terrazza Gallia
01 gennaio 2022 | 05:00
Anno nuovo, bottiglia vecchia: i consigli per conservare la qualità del vino avanzato
Anno nuovo, bottiglia vecchia: i consigli per conservare la qualità del vino avanzato

Anno nuovo, bottiglia vecchia: i consigli per conservare la qualità del vino avanzato

Dopo i festeggiamenti della notte di Capodanno, è possibile che siano rimaste aperte delle bottiglie di vino. Per preservarne il contenuto esistono diversi sistemi di chiusura a seconda della tipologia (bollicine o vino fermo). Importante anche mantenere le bottiglie in verticale e alla giusta temperatura e umidità

di Paolo Porfidio
Head sommelier Terrazza Gallia
01 gennaio 2022 | 05:00
 

Festeggiare il nuovo anno è sempre sinonimo di stappare bottiglie importanti e, secondo un recente studio, durante i festeggiamenti della notte di San Silvestro, in Italia vengono aperte circa 28-30 milioni di bottiglie. Il vino per eccellenza per il brindisi di mezzanotte è sicuramente lo spumante, dove gli italiani prediligono il Franciacorta e il Trentodoc, seguito dalle bollicine francesi prodotte in Champagne. Ma durante il veglione vengono consumati anche vini fermi bianchi, rossi e passiti dolci. Dopo il tanto festeggiare e brindare, però, spesso capita di trovarsi a fine serata o il giorno seguente con una o più bottiglie aperte non terminate. Ed è proprio in questi casi che non bisogna farsi trovare impreparati, per non perdere la qualità del contenuto e per poterne godere la piacevolezza anche nei giorni a seguire. Infatti, in questi casi bisogna proteggere il nettare dall’amico/nemico numero uno del vino: l’ossigeno.

È risaputo infatti che dal momento in cui “facciamo saltare” il tappo della bottiglia, inizia un processo di ossidazione del vino che, a lungo andare, porta alla perdita delle qualità ottimali dello stesso, causando una conseguente acescenza e rendendo il prodotto sgradevole. Evento ancora più evidente quando parliamo di vini spumanti, dove la tipica spuma (il cosiddetto perlage), generato dall’anidride carbonica, tende a perdersi facilmente se lasciamo la bottiglia scolma e aperta.

 

Valutare la giusta modalità di conservazione a seconda della tipologia di vino

Ma ci dobbiamo comportare per tutte le bottiglie allo stesso modo? La risposta è chiaramente negativa. Dobbiamo valutare infatti la giusta modalità di conservazione, a seconda della tipologia di vino che ci troviamo davanti. Partiamo proprio dagli spumanti, caratterizzati da una più o meno abbondante quantità di bollicine - a seconda della tipologia - e da una spiccata acidità e freschezza. In caso di una bottiglia scolma è fondamentale preservare il prima possibile il contenuto, riparandolo dall’effetto dell’ossigeno e dalla dispersione di CO2. Spiace rovinare una credenza spesso diffusa nelle pratiche casalinghe, ma il cucchiaino di metallo all’interno del collo della bottiglia non solo non aiuta affatto la conservazione del vostro nettare, ma vi porterà a dover lavare una posata in più. Quindi lasciamo chiuso il cassetto dell’argenteria, e procuriamoci gli strumenti adatti al nostro scopo.

Anno nuovo, bottiglia vecchia: i consigli per conservare la qualità del vino avanzato

 

Le bollicine vanno sigillate con appositi tappi ermetici per preservare il perlage

Il sistema più semplice ed efficace è quello di sigillare la bottiglia con un apposito tappo ermetico, chiamato tappo stopper. Solitamente questo tappo è caratterizzato da una struttura in acciaio inox o metallo cromato, e una guarnizione di plastica. Questo strumento consente una conservazione di qualche giorno della bottiglia, rallentando il processo di ossidazione e la perdita delle bollicine. Oltre a questo, è fondamentale conservare le bottiglie lontane da fonti di calore e di luce, possibilmente in verticale e in un ambiente fresco come una cantina o, ancora meglio, in frigorifero.

 

Una bottiglia di vino fermo si può richiudere con tappo di sughero o di plastica

Se la bottiglia aperta è invece un vino fermo, dovremo ritappare in fretta la bottiglia e in questo caso abbiamo diverse possibilità. Il metodo più intuitivo e semplice è quello di richiudere la bottiglia con il tappo di sughero. Infatti, quando il tappo lo consente, e quindi non subisce una dilatazione eccessiva al momento dell’apertura, possiamo riutilizzare lo stesso per chiudere la bottiglia avanzata, assicurandoci che il sughero sia bene adeso alle pareti del collo. In questo caso bisogna inoltre verificare che il tappo non sia danneggiato o sgretolato, onde evitare la caduta di residui all’interno della bottiglia.

In alternativa a questo, qualora non fosse possibile riutilizzare il tappo originale, è utile munirsi di tappo di plastica o gomma. È infatti sempre utile conservare in casa qualche tappo di plastica, capace di aderire perfettamente al collo della bottiglia e preservarla dall’ossigeno. Il vantaggio di questo materiale è quello di essere lavabile e riutilizzabile in diverse occasioni.

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Sottovuoto e saturazione con gas inerti

Per chi fosse interessato ad una conservazione più lunga del vino aperto, in commercio sono disponibili sistemi pratici e relativamente economici capaci di sottrarre l’ossigeno all’interno della bottiglia, attraverso l’utilizzo di appositi tappi e pompette che, creando una condizione di sottovuoto, portano ad una conservazione maggiore del contenuto.

Un ulteriore protezione e garanzia delle nostre bottiglie aperte si può ottenere grazie alla saturazione con gas inerti: alcuni strumenti oggi consentono la saturazione della bottiglia scolma con gas inodori, insapori e più pesanti dell’ossigeno, che vanno a depositarsi sulla superficie del vino, preservandolo dall’ossidazione. Solitamente i gas utilizzati sono l’azoto o l’argon.

Uno strumento molto utilizzato per la conservazione di vini fermi senza perdere la qualità del vino contenuto è il Coravin. Questo strumento consente infatti la conservazione del vino per un tempo che può arrivare fino ad un anno.

 

Fondamentale è anche il corretto stato di conservazione del vino

Attenzione però, perché tutte le tecniche sopra citate sono funzionali solo se associate ad un corretto stato di conservazione del vino. Fondamentale infatti è sicuramente la posizione della bottiglia, che a differenza della conservazione prima dell’apertura è molto importante che rimanga verticale, in modo da ridurre la superficie di scambio a contatto con l’ossigeno.

Anno nuovo, bottiglia vecchia: i consigli per conservare la qualità del vino avanzato

Altro aspetto rilevante è la temperatura di conservazione, che deve essere preferibilmente bassa, possibilmente con una scarsa umidità, cercando di ridurre al minimo gli sbalzi termici. In particolare, i vini bianchi ed i vini passiti vanno conservati preferibilmente in frigo, mentre per i vini rossi è consigliabile un luogo fresco ma non eccessivamente freddo, come una cantina.

Ovviamente ogni bottiglia ha la sua storia e il suo percorso, per cui non è possibile essere certi sulla durata di conservazione una volta aperta. Alcuni vini rossi o bianchi strutturati per esempio, se conservati bene possono regalare grandi sorprese anche i giorni successivi all’apertura, al contrario di bollicine e vini bianchi giovani, che tendono ad una più rapida perdita di piacevolezza.

Il primo consiglio ed augurio dell’anno è quello di condividere le vostre bottiglie con il più possibile di persone a voi care, in modo da avanzarne sempre il meno possibile!

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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