La Fattoria di Talosa, storica cantina di Montepulciano di proprietà della famiglia Jacorossi da tre generazioni, ha organizzato a Roma, al ristorante-bistrot Eggs Trastevere, una degustazione di sette vendemmie del suo Nobile di Montepulciano "Filai Lunghi" a partire dalla prima annata prodotta, il 2007 e, a seguire, 2009, 2011, 2013, 2015, 2016 fino all'edizione speciale del 2017. La verticale, sintesi di dieci vendemmie, ha fatto degustare vini che hanno sfidato il tempo, affinati a lungo e diventati Nobile nelle gallerie che corrono sotto agli edifici più antichi della città, Palazzo Tarugi e Palazzo Sinatti, a un passo da piazza Grande.
L'incontro romano si è svolto in due tempi, con la presenza del produttore e ceo Edoardo Mottini Jacorossi, del direttore della cantina Michele Merola e dell'enologo e sales manager Cristian Pepi che ha guidato la verticale. La narrazione di ogni annata a partire dalle condizioni agronomiche e pedoclimatiche che hanno caratterizzato la maturazione del frutto ha permesso di apprezzare le differenze fra un anno e l’altro dello stesso vino e la sua evoluzione nel tempo. A seguire si è svolta la degustazione degli altri vini aziendali in abbinamento alla cucina di Barbara Agosti di Eggs, titolare del locale di via Natale del Grande che ha messo al centro della sua cucina l'uovo: ma tutte, come precisa l'insegna, di gallina, di quaglia e anche di struzzo, cucinate in modo tradizionale e in chiave gourmet. E c'è anche una Carta della Carbonara di cui le uova sono l'ingrediente principe, proposta in dieci variazioni.

Le bottiglie di Filai Lunghi degustate a Roma
Via alla degustazione
Lo start è avvenuto con una Tartare con tartufo e salsa olandese abbinata al metodo classico Pietrose Brut Rosè 2017 da uve Sangiovese, di sorprendente freschezza intensità. A seguire, con la Pallotta Cacio e Ova, è stato servito il Rosso di Montepulciano 2021 e, con il piatto forte , i Ravioli del plin in crema di Parmigiano, è arrivato nei calici l'Alboreto 2019 Nobile di Montepulciano che, insieme alla Riserva 2017, di grande struttura, intenso ed elegante ha accompagnato l'orgoglio della cuoca: la Carbonara Classica e anche il secondo piatto, l'Agnello con verdure di stagione a cui la cottura a bassa temperatura esaltava gusto e consistenza. Immancabile, infine, il prezioso Vin Santo 1996, un blend di uve a bacca bianca: Trebbiano, Malvasia e Grechetto, abbinato al Tiramisù.
Da dove nasce il vino
Il “Filai lunghi” viene prodotto con uve provenienti da tre vigne: Filai lunghi da cui prende il nome, Alboreto e Sotto Casa. Nasce a completamento di una gamma di vini che potesse esaltare le qualità e la potenza del Sangiovese. Così è diventato un vanto de La Fattoria della Talosa, una tra le prime aziende di Montepulciano ad aver intrapreso il percorso della qualità che ha portato il Nobile di Montepulciano ai vertici dell’enologia toscana legandosi ad una storia secolare.
Edoardo Mottini Jacorossi e Michele Merola
L'azienda, acquistata da Angelo Iacorossi, nel 1972, gestisce 33 ettari vitati con una produzione di 100mila bottiglie tra Nobile di Montepulciano, Rosso di Montepulciano (da uve Sangiovese, Merlot e Canaiolo) il Pietrose (Merlot in purezza) e il Chianti Colli Senesi. La vendemmia fatta a mano, la selezione accurata delle uve, la scelta di vinificare elevando ogni singola parcella, con maturazioni in tonneaux e barrique e lunghi affinamenti in botte grande, esaltano l’eccellenza di tutta la gamma. C'è anche produzione di extravergine, brandy e grappa ottenuta distillando le vinacce del Nobile.
La storia della cantina
Ad affascinare l'imprenditore romano, 50 anni fa, era stata la bellezza del paesaggio tra la Valdichiana e Val d’ Orcia, un'alternanza di vigneti, oliveti e cipressi tra le colline cretose. Per questo accanto all'azienda ha poi voluto creare una struttura di accoglienza, Villa Talosa, con alloggi spaziosi finemente arredati per un massimo di 8 ospiti e un intenso programma culturale ed enoturistico.
Dal 2004 comincia per l'azienda una complessa fase di rinnovamento con la sostituzione di vecchi impianti e la scelta di cloni e portainnesti attraverso l'esame del suolo, tufaceo e argilloso, di origine pliocenica che conserva ancora sedimenti marittimi di migliaia di anni. Cambiato anche l'orientamento dei filari, non più est-ovest, ma nord-sud così da garantire ai grappoli la massima esposizione al sole. Vengono sostituite anche le vasche, con la vetroresina che cede il passo all’acciaio.

Vigneti con vista
«Negli ultimi anni abbiamo sostenuto numerosi investimenti - ha detto Edoardo Mottini Jacorossi - con l’obiettivo di per dare un nuovo volto a Talosa e portarla ai vertici dell’enologia italiana. Ma sempre tenendo ben presente il nostro obiettivo: produrre vini di alta qualità e promuovere un’offerta esperienziale legata al vino. Abbiamo anche rinnovato davanti ai vigneti il nuovo Centro aziendale dove sono gli uffici e concentrate le diverse fasi di vinificazione, maturazione, imbottigliamento, affinamento e logistica. Anche la Cantina Storica aperta al pubblico nel 2010 è stata ristrutturata e inaugurata l'adiacente sala degustazione, uno spazio sotterraneo che fu rifugio contro i bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Inoltre si sono aggiunte alle grandi botti della Cantina Storica per l’invecchiamento del Nobile altre sette da 50 ettolitri e dieci da 10».
«Il legno è uno strumento di lavoro - dice Michele Merola - e come tale va considerato e dosato nell’utilizzo. La maturazione del vino in botte non deve essere una regola scolpita nella pietra e non può prescindere da un’attenta valutazione del vino. Noi decidiamo che botte utilizzare solo alla fine della fermentazione malolattica, così da avere già un primo riscontro relativo alle peculiarità del vino, ai suoi tannini e alle sue caratteristiche organolettiche. Il processo di affinamento non è quindi predefinito, ma deve essere funzionale al vino che si vuole ottenere».
Gli ultimi progetti
Il 2021 ha visto Talosa impegnata anche nella pianificazione di un progetto ambizioso: la produzione di un vino bianco di alta qualità: il Pietrose Bianco Igt che affianca il Pietrose, Merlot in purezza, e il Pietrose Brut Rosè Metodo Classico,100% Sangiovese millesimato.

Tante rivoluzioni in cantina negli ultimi anni
La Fattoria della Talosa rispetta il territorio e i vigneti in tutte le fasi di lavorazione e produzione dei vini con trattamenti limitati e concimi naturali. La certificazione di Agroqualità è riportata in etichetta con l’emblema della farfalla. Inoltre in sinergia con il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano si sta lavorando per raggiungere anche gli obiettivi di sostenibilità posti dal codice etico di Equalitas. Presto verrà prodotto vino biologico, con il processo di conversione in corso ma già prima - è stato sottolineato - si osservavano gli stessi parametri.
L'azienda è tra le fondatrici dei Vignaioli di Montepulciano, associazione nata per contribuire alla promozione della cultura del Vino Nobile di Montepulciano e del suo territorio d’origine, insieme all’agricoltura collinare di qualità, all’arte, alla cultura, alla formazione e ai servizi sul territorio. Oggi ne fanno parte sette aziende vitivinicole, rappresentano il trait union tra i produttori, le istituzioni e il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.
Talosa
via Talosa 8 - 53045, Montepulciano (Si)
Tel 0578 757929