Si chiama “PanBirretta” e il nome è di quelli che non lasciano spazio a fraintendimenti. È l'ultima idea che mette in rete produttori, conferitori e grande distribuzione contro lo spreco alimentare, attraverso una birra artigianale prodotta con pane fresco di recupero. Un progetto Made in Friuli Venezia Giulia, a scaffale nei supermercati Interspar e in panifici, gastronomie, ristoranti e hotel del territorio che contribuiscono con la materia prima. Davvero tanti i partner del Birrificio Forum Iulii che, con il sostegno dalla Regione Fvg, nonché attraverso Agrifood e con il marchio “Io sono Friuli Venezia Giulia”, ha deciso di investire in un circolo virtuoso anti spreco. Il tutto alle porte del 2024, anno in cui lo stabilimento di Cividale del Friuli celebrerà i primi 10 anni di attività.

PanBirretta del Birrificio Forum Iulii
PanBirretta, un'idea anti-spreco del Birrificio Forum Iulii
Da sempre attento alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione delle materie prime, Birrificio Forum Iulii ha dato vita a PanBirretta con l'obiettivo di dare nuova vita al prodotto invenduto, recuperando il pane fresco invenduto - che altrimenti diventerebbe rifiuto - e utilizzandolo per sostituire circa il 25% del malto presente nella birra. Nasce così una birra chiara ad alta fermentazione (in stile inglese Golden Ale) con una leggera luppolatura, dal corpo fresco ed integro e con note sapide e fragranti. Sostenibilità assoluta anche per il processo produttivo di PanBirretta.
Lo stabilimento del birrificio, ricavato da una vecchia falegnameria, autoproduce energia elettrica, grazie ai pannelli fotovoltaici installati sulla copertura. L'energia termica deriva invece dall'impianto a biomassa, che sfrutta gli scarti della lavorazione del legno. Il malto proviene da terreni di proprietà di Birrificio Forum Iulii coltivati a orzo. Il luppolo da produttori prevalentemente locali. I malti esausti, al termine del processo di ammostamento, vengono conferiti ad aziende agricole e utilizzati come mangime per gli animali, mentre i luppoli sono trasformati in fertilizzante per il suolo.
Dal brevetto Breadwashing agli scaffali
«Si tratta quindi di un processo di produzione ad emissioni zero - spiega il responsabile di progetto Umberto Marangoni – per mettere a punto il quale è occorso un anno di lavoro, di sperimentazione e di prove utili ad arrivare alla ricetta perfetta per sostituire parte dei malti con il pane. Abbiamo sviluppato una tecnologia di cui è stata depositata richiesta di brevetto che si chiama Breadwashing. Con una quantità limitata di acqua, assicura il lavaggio naturale del pane per eliminarne il contenuto di sale e renderlo materia prima della nostra birra, sostituendo il malto d'orzo fino ad un massimo del 30%».
I mastri birrai Angelo Tsimbirlis e Sebastiano Corato
1/3
La presentazione di PanBirretta nella sede della Regione FVG
2/3
Sostegno della Regione FVG per il progetto della birra anti-spreco
3/3
Previous
Next
Anche gli scarti di lavorazione vengono riutilizzati, rendendo l'opera dei mastri birrai Angelo Tsimbirlis e Sebastiano Corato ancora più green: «L'anima del progetto sta proprio nell'idea di trasformare lo scarto alimentare in ricchezza e in catena di valore per il territorio e per i produttori». Il residuo della lavorazione (le trebbie, ovvero la componente solida che viene eliminata dopo l'ammostamento) non viene più dato agli allevatori come mangime per il bestiame, ma viene essiccato e lavorato con la farina per realizzare prodotti di panificazione dolce e salata
È il pane che diventa birra per poi ritornare pane. Anche il packaging ha seguito il percorso della sostenibilità. Il confezionamento di PanBirretta è in lattina di alluminio, che consente sia il recupero dell'85% della materia prima riciclabile sia il risparmio su emissioni e costi di trasporto, grazie a peso e volume di imballaggio inferiori rispetto alle bottiglie di vetro.
La birra anti-spreco nei supermercati Interspar
«Despar e PanBirretta hanno molti punti in comune - sottolinea Fabrizio Cicero Santalena, direttore regionale FVG Despar - a partire dalla sostenibilità che è un valore fondamentale per noi: i punti vendita lavorano contro lo spreco, donando i prodotti non più vendibili ma utilizzabili. Questo progetto unisce sostenibilità, autosufficienza energetica, riuso e, non da ultimo, qualità del prodotto finale. Crediamo moltissimo in ciò che fa il territorio e siamo orgogliosi di sostenere PanBirretta nella distribuzione: partiamo con gli Interspar per poi allargarci agli altri punti vendita del gruppo».

Il Birrificio Forum Iulii di Cividale del Friuli
PanBirretta sarà acquistabile anche nei punti vendita dei conferitori: panifici, gastronomie, ristoranti, trattorie e hotel che cederanno il pane invenduto al birrificio. «Crediamo sia un ulteriore valore aggiunto coinvolgere nella distribuzione chi ci dà la materia prima - aggiunge Cicero Santalena - un modo per suggellare la catena virtuosa del progetto. Panificatori e ristoratori potranno vendere e far assaggiare ai propri clienti la birra che nasce anche grazie al loro pane».
Un contributo importante in un Paese come l'Italia, dove solo il 3% del oane invenduto viene trasformato o riutilizzato, sull'8% del pane prodotto e rimasto invenduto. Cifre alla mano, sono 300 mila le tonnellate di pane che diventa rifiuto ogni anno, con i conseguenti costi economici e ambientali.