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Terremoto tra i vignaioli Fivi: si dimettono quattro consiglieri

Dopo Luca Ferraro (Fivi Veneto) abbandonano il consiglio di amministrazione Gaetano Morella (Fivi Puglia), Monica Raspi (Fivi Toscana) e Francesco Maria De Franco (Fivi Calabria). Diverse le cause alla base dei malumori. Sul banco degli imputati l'esito del Mercato di Bologna e la creazione di una società di servizi

di Davide Bortone
08 febbraio 2024 | 19:48
Terremoto tra i vignaioli Fivi: si dimettono quattro consiglieri
Terremoto tra i vignaioli Fivi: si dimettono quattro consiglieri

Terremoto tra i vignaioli Fivi: si dimettono quattro consiglieri

Dopo Luca Ferraro (Fivi Veneto) abbandonano il consiglio di amministrazione Gaetano Morella (Fivi Puglia), Monica Raspi (Fivi Toscana) e Francesco Maria De Franco (Fivi Calabria). Diverse le cause alla base dei malumori. Sul banco degli imputati l'esito del Mercato di Bologna e la creazione di una società di servizi

di Davide Bortone
08 febbraio 2024 | 19:48
 

Terremoto nel Consiglio di amministrazione della Fivi, la Federazione italiana vignaioli indipendenti. Quattro consiglieri su quindici hanno rassegnato le loro dimissioni dal Cda presieduto dal trentino Lorenzo Cesconi. Si tratta di Luca Ferraro (Fivi Veneto) seguito a ruota dall'ex vicepresidente Gaetano Morella (Fivi Puglia), Monica Raspi (Fivi Toscana) e Francesco Maria De Franco (Fivi Calabria). Secondo le informazioni raccolte in esclusiva da Italia a Tavola, i malumori all’interno del gruppo di vignaioli indipendenti sarebbero sfociati dopo il Mercato di Bologna 2023 (23-25 novembre), giudicato in maniera negativa in termini di affluenza di pubblico pagante. La scelta di sbarcare nel polo fieristico del capoluogo dell’Emilia-Romagna, dopo il crescente successo del Mercato a Piacenza Expo, sarebbe tacciata come «fallimentare» da un cospicuo numero di vignaioli.

Terremoto tra i vignaioli Fivi: si dimettono quattro consiglieri

L'esito del Mercato Fivi a Bologna Fiere tra le cause delle dimissioni di quattro vignaioli

Dettaglio non secondario i costi di Bologna Fiere, più alti di quelli di Piacenza Expo. A riempire gli ampi padiglioni bolognesi sarebbero stati, in larga parte, gli ingressi offerti dalle cantine ai loro clienti, oltre ai professionisti del settore. Un segnale della scarsa risposta della città di Bologna e, forse, un campanello d’allarme sul calo dei consensi di Fivi nelle scelte dei winelovers italiani, dopo anni di crescita che pareva inarrestabile. Da mettere in conto, anche i costi maggiori degli hotel di Bologna rispetto a quelli di una città come Piacenza e del suo circondario rurale. Eppure, l’andamento del Mercato Fivi 2024 sarebbe solo la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.

Fivi, troppi ricavi? Il nodo della società di servizi

Alla base dei mugugni tra vignaioli ci sarebbe l’annoso tema della costituzione di una società di servizi per la riorganizzazione complessiva delle attività della Federazione, che con la crescita degli ultimi anni starebbe raggiungendo i limiti legali dei “ricavi” ascrivibili a un’associazione appartenente al terzo settore. Sulla gestione della società di servizi e sulla sua istituzione si sarebbero concentrate le ultime, infuocate riunioni del Cda, che avrebbero dato il via alle dimissioni di Luca Ferraro, seguite da quelle degli altri tre consiglieri.

Sullo sfondo la possibilità che il presidente Lorenzo Cesconi rassegni le dimissioni, dando il via a un azzeramento dei vertici ed evitando la cooptazione dei consiglieri, in un clima che viene giudicato ormai “poco collaborativo”. Al posto di Cesconi si ventila il nome di Rita Babini (Fivi Emilia-Romagna), come possibile sostituta. La prossima assemblea Fivi, prevista negli ultimi giorni del mese di febbraio, potrebbe risultare quella decisiva. A meno di colpi di scena che anticipino il Cda.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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