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Grignolino, il "Nobile Ribelle" che punta al rilancio grazie ai giovani produttori

Un vino che ha origini antiche e che è stato celebrato nell'evento “Grignolino: il Nobile Ribelle” svoltosi a Grazzano Badoglio (At) e che ne ha raccontato le sfaccettature, i territori e la vinificazione

di Roberto Goitre
 
18 marzo 2024 | 19:29

Grignolino, il "Nobile Ribelle" che punta al rilancio grazie ai giovani produttori

Un vino che ha origini antiche e che è stato celebrato nell'evento “Grignolino: il Nobile Ribelle” svoltosi a Grazzano Badoglio (At) e che ne ha raccontato le sfaccettature, i territori e la vinificazione

di Roberto Goitre
18 marzo 2024 | 19:29
 

Vino dal colore rosso rubino chiaro con una struttura tannico importante. I suoi profumi hanno note fruttate e di sottobosco, di fragola e spesso accompagnate dal caratteristico odore speziato di pepe bianco. Questo è il Grignolino che nasce da un vitigno autoctono a bacca rossa, il cui nome potrebbe derivare da “gragnola”, espressione dialettale astigiana per indicarne i semi, molto numerosi in questa uva. Ha uno spirito ribelle, selvatico, libero, per certi versi naif, che varia, seppur di poco nel colore e nel sapore a secondo dei territori, dei terreni e delle altitudini tanto che ogni collina suggerisce al vino il suo carattere. Un vino che oggi si sta riscoprendo grazie anche all'impegno dei giovani produttori.

Grignolino, il

Grignolino: il nobile ribelle
 

Un vino dalle origini antiche. Una pergamena del 1246 conservata in Santo Stefano di Vercelli dice che i canonici di Sant’Evasio di Casale cedono in affitto un terreno gerbido purché vi piantino “bonas vitas berbexinas” come allora veniva chiamato il Grignolino. Re Umberto I° lo voleva in tutti i menu importanti e lo celebrò durante la visita all’Esposizione e Fiera dei vini nazionali di Asti del 1901. I Savoia nel 1919 lo inserirono nel banchetto in onore del presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson in visita a Torino.

Grignolino, il

Sommelier Ais a Grignolino: il nobile ribelle
 

Per celebrarlo a Grazzano Badoglio hanno organizzato una tre giorni, dal 15 al 17 marzo con un evento dal titolo “Grignolino: il nobile ribelle” promosso dall’Associazione Italiana Sommelier (AIS) Piemonte, in sinergia con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Consorzio Colline del Monferrato Casalese, l’Associazione Produttori di Grignolino d’Asti Doc e Piemonte Doc Grignolino, e l’Associazione Monferace e il patrocinio del Comune di Grazzano Badoglio. Una manifestazione che ha proposto un'esperienza immersiva nel mondo del Grignolino raccontandone le numerose sfaccettature, i territori e le tecniche di vinificazione e maturazione che lo caratterizzano.

Grignolino, il

Uno dei banchi d'assaggio a Grignolino: il nobile ribelle

Per l’occasione sono stati allestiti anche banchi d’assaggio con 110 produttori dove, attraverso i sommelier delle delegazioni di Asti e di Casale Monferrato, si sono potute conoscere tutte le diverse sfumature, i territori, gli stili di vinificazione e affinamento. Un banco d’assaggio particolare era poi sul tema ”ll Grignolino nel tempo”. Un vero e proprio viaggio nel passato, dedicato ad alcune annate storiche che 30 aziende produttrici hanno presentato per comprendere le potenzialità e il carattere evolutivo del vitigno.

Grignolino, il

Alcuni dei vini in degustazione a Grignolino: il nobile ribelle

Oggi il Grignolino, che si fregia della Doc dal 1973, è prodotto con le denominazioni Grignolino, Grignolino d’Asti, Piemonte Grignolino e Monferace che caratterizzano le zone ed i metodi di produzione, ma che comunque conservano tutti le tipiche caratteristiche. Ultimo titolo è quello di Monferace, un progetto che nasce nel 2016 da alcuni produttori e che prevede un invecchiamento più lungo rispetto al Grignolino di base. Deve invecchiare almeno 40 mesi di cui 24 in botti di legno ed il resto in bottiglia fino a conclusione.

E’ generato con vitigno 100% di uve Grignolino solo cresciute in collina, quindi sopra ai 150 metri sul livello del mare, non sono ammessi vigneti di valle. Ci devono essere 4000 ceppi di vite per ettaro con una resa di 7 tonnellate per ettaro. Questo gruppo di produttori, per ora undici, hanno creduto in questo metodo di invecchiamento più lungo che modifica leggermene il profilo organolettico con tannino più morbido e frutti riscontrabili più maturi che conserva tutte le proprietà tipiche.

Grignolino, il

Mauro Carosso, presidente Regionale Ais

Nel corso della manifestazione grande risalto è stato dato ai giovani produttori del territorio, proprio in virtù del carattere innovativo e orientato al futuro e con questo spirito è stato organizzato un interessante masterclass dove sono state coinvolte soprattutto aziende di giovani produttori che negli ultimi anni si sono distinte per un forte impegno in termini di innovazione e ammodernamento, sia in vigneto che in cantina, condotto dal presidente Regionale Ais Mauro Carosso con la sommelier Eleonora Giroldi.

Gli organizzatori sottolineano che il loro “è un territorio in grande fermento e i giovani produttori che stanno progressivamente prendendo le redini di numerose aziende vinicole rappresentano i veri promotori e ambasciatori di un cambiamento significativo in tal senso. Basti pensare che l’adozione di pratiche agricole sostenibili come la coltivazione biologica e l’utilizzo di tecniche di agricoltura di precisione stanno diventando sempre più comuni”. In tavola Il Grignolino si abbina, su suggerimento del Presidente Regionale Ais Mauro Carosso, quando è giovane con gli antipasti, in particolare con il vitello tonnato, mentre quando è più maturo è perfetto con le carni bianche.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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