Un atto vandalico di inaudita gravità ha colpito un vigneto in Trentino, tra Mezzocorona e Roveré della Luna. Nella notte tra il 14 e il 15 marzo, ignoti hanno reciso oltre 1.255 viti di Pinot grigio doc, in due appezzamenti distinti. Il danno ammonta a circa 15mila euro e colpisce un'azienda agricola di rilievo, guidata da Luigi Stefani, noto imprenditore e presidente del Consorzio trentino di bonifica.

Ignoti hanno reciso oltre 1.255 viti di Pinot grigio doc
Mistero viti tagliate: un’azione mirata
«Un lavoro da professionisti», ha commentato amaramente Stefani al quotidiano L'Adige, escludendo l'ipotesi di un gesto casuale o di ragazzate. È stato fatto da qualcuno che conosce il mestiere e che voleva colpire me e la mia azienda». Anche perché i tagli sono avvenuti nella sola proprietà del presidente del Consorzio di bonifica, lasciando intatti gli appezzamenti vicini.
Le viti, di 4-5 anni di vita, sono state recise con precisione chirurgica, utilizzando una forbice a batteria. Stefani ha sporto denuncia alle forze dell'ordine, che stanno indagando sull'accaduto.
Viti tagliate, l’indignazione del mondo agricolo trentino
L'accaduto ha destato profonda indignazione nel mondo agricolo trentino. «Un atto vile e inqualificabile», ha commentato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti che ha aggiunto: «Un danno enorme non solo per l'azienda colpita, ma per l'intera comunità». La speranza è che le indagini degli inquirenti portino presto all'identificazione dei responsabili.