Su per giù, 1.450 chilometri. Tanta la strada che divide Trento da Vittoria, in provincia di Ragusa. Una distanza che i calici di “Vanedda”, Terre Siciliane Igt dell’Azienda agricola Cortese, riescono pressoché ad azzerare: un’idea nuova di vino bianco siciliano, ottenuto dall’assemblaggio di «percentuali segrete» di Catarratto, Grillo e Fiano, capace di evolvere nel tempo come una grande Nosiola. Non a caso si tratta di uno dei vini di punta prodotti nel ragusano da Stefano e Marina Girelli, fratello e sorella dal cognome “pesante” per la viticoltura trentina, per quella Casa Girelli passata dalle mani di Lavis a quelle di Cavit, tra il 2005 e il 2019. Passione ed esperienza messe oggi al servizio di un angolo di Sicilia dalle grandissime potenzialità ancora inespresse e, almeno parzialmente, inesplorate: una terra di rossi che è patria dell’unica Docg siciliana, il Cerasuolo di Vittoria, che è in grado di sorprendere e ammaliare attraverso l’inedita verticale 2016-2021 del bianco “Vanedda”, andata in scena ieri in uno dei ristoranti fusion più “in” di Milano, Ba Restaurant di via Raffaello Sanzio, 22.

Vanedda e Insieme Orange di Agricola Cortese e Santa Tresa, le due cantine di Stefano e Marina Girelli in Sicilia
Un vino che dice tutto sin dal nome. In dialetto siciliano, “vanedda” richiama i vicoli tortuosi, le strade meno battute; i sentieri stretti e spesso dissestati, di campagna. Un po’ il senso di questa etichetta, che riassume lo spirito avventuriero col quale Stefano e Marina Girelli stanno scrivendo in Sicilia, dal 2010, nuove pagine del loro percorso professionale nel mondo del vino, forti di tre generazioni lontane 1.450 chilometri. Una sperimentazione che non si ferma a Cataratto, Grillo e Fiano, ma che abbraccia anche altre due uve siciliane spesso bistrattate. Con Inzolia e Zibibbo, in percentuali 80-20, i due imprenditori trentini hanno prodotto nel 2021 il loro primo orange wine, “Insieme Orange”. Un vino da annoverare nella sottocategoria dei “macerati” che esaltano purezza e armonia, ben lontani da ossidazioni incontrollate e sentori che offendono il terroir, al posto di esaltarlo.

Marina e Stefano Girelli, titolari delle due cantine siciliane Azienda agricola Cortese e Santa Tresa a Vittoria, in provincia di Ragusa
"Vanedda" e "Insieme Orange": due vini siciliani fuori dal comune
“Insieme Orange”, vero successo commerciale passato da 10 a 30 mila bottiglie tra le annate 2021 e 2023, porta il nome della cantina Santa Tresa, distante 8 chilometri dall’Azienda agricola Cortese: 50 ettari di terreni che costituiscono le basi e le fondamenta del progetto imprenditoriale di Stefano e Marina Girelli in provincia di Ragusa. Il luogo incantato, forte di una tradizione vinicola di cui si hanno tracce sin dal 1697, dove tutto è iniziato e prosegue all’insegna della viticoltura biologica, del risparmio energetico e della riduzione dell’impronta carbonica della produzione (340 mila bottiglie complessive tra le due aziende), grazie a pannelli solari e invasi per la raccolta dell’acqua piovana. L’impatto della verticale 2016-2021 di “Vanedda” e della vendemmia 2021 di “Insieme Orange” sulla cucina ricercata e ricca di sapori di Ba-Asian Mood è di quelli importanti.

Stefano Girelli, al centro, insieme al sommelier Marco Spini e al titolare di Ba Resturant Milano, Marco Liu
Rare, anche tra i professionisti del settore, le occasioni di degustare vini bianchi siciliani di annate non correnti, al di fuori di Etna, Marsala o Pantelleria. «Più in generale - ammette l’head sommelier del Ba, Marco Spini - la capacità di costruirsi delle “verticali” di vini bianchi o rossi italiani dipende più dalla volontà dei professionisti di sala che dai produttori. Sono poche le aziende che propongono “pacchetti” di diverse annate della stessa etichetta alla ristorazione. Molto più facile, invece, trovare verticali di vini francesi o tedeschi. Personalmente amo proporre questo tipo di esperienze ai nostri clienti, facendo lo slalom tra le disponibilità delle varie annate nei cataloghi di diversi fornitori e distributori». Non a caso, la carta dei vini del tempio della cucina cinese di via Raffaello Sanzio è tra le più complete e intriganti della scena meneghina.
La versatilità dei vini siciliani, anche in "verticale"
Dopo il benvenuto dello chef, “Vanedda” 2021 e 2020 aprono il percorso stiracchiandosi su un abbinamento giocato sui sapori “di casa”: dei “sicilianissimi” gamberi rossi di Mazara del Vallo, con crema al cocco, crumble morbido al cocco e lime candito. L’annata 2021, in commercio a partire dai prossimi mesi, si preannuncia molto promettente. Ma l’anno in più di affinamento della vendemmia 2020 fa benissimo alla triade Catarratto-Grillo-Fiano (varietà elencate in ordine di peso percentuale, nell’uvaggio): un trionfo sul piatto specifico, che varrà poi per tutto il menu.
Gamberi rossi di Mazara del Vallo con crema al cocco, crumble morbido al cocco e lime candito (Ba Restaurant - Milano)
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Abalone e caviale Kaluga Amur (Ba Restaurant - Milano)
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Una selezione di ravioli (Dim Sum) del Ba Restaurant - Milano: barbabietola rossa e capesante, branzino e il suo fumetto, cavolo viola astice e la sua bisque, edamame e tartufo nero, anatra piccante e ciuffi di porro
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Si prosegue con Abalone e caviale Kaluga Amur, portata che mette alla prova "Vanedda" 2019 e 2018. L’"orecchia di mare" o "orecchia di venere", altri nomi con cui è noto l’abalone, sfida le due annate soprattutto nella persistenza aromatica intensa, che trova perfetta concordanza grazie alla riduzione di brodo tradizionale (carni bianche) e al ricercatissimo “topping” ottenuto dall’incrocio tra le due specie di storione Huso Dauricus e Acipenser Schrenkii del fiume Amur, che scorre al confine tra Cina e Russia.
Degna di nota la finezza della concentrazione aromatica di “Vanedda” 2019, mentre l’omologo 2018 inizia a mostrare gli scricchiolii e la stanchezza di un’annata segnata da abbondanti piogge e problemi fitosanitari. Niente paura, perché a metterci una toppa e a silenziare qualsiasi campanello d’allarme sulla tenuta delle vecchie annate del vino di punta dell’Azienda agricola Cortese di Vittoria arriva l’accoppiata 2017-2016.
Finale in crescendo con "Vanedda 2016" e "Insieme Orange"
Vini molto diversi tra loro, quasi agli antipodi: più rigido sull’acidità il 2017 - per certi versi il più "trentino" della batteria - che forse non ha ancora espresso tutto il suo potenziale; decisamente completo e golosamente equilibrato il 2016. Una riprova della longevità di “Vanedda”, che si presta generosamente al pairing con la selezione di ravioli (Dim Sum) del Ba: barbabietola rossa e capesante, branzino e il suo fumetto, cavolo viola astice e la sua bisque, edamame e tartufo nero, salmone e wasabi con salsa scattata, anatra piccante e ciuffi di porro.

“Insieme Orange” 2021 Santa Tresa e capesante scottate servite con salsa XO home made, asparagi, salsa al foie gras e chips croccanti di prosciutto di Parma (Ba Restaurant - Milano)
Ciliegina sulla torta, l’abbinamento di “Insieme Orange” 2021 di Santa Tresa alle capesante scottate servite con salsa XO home made, asparagi, salsa al foie gras e chips croccanti di prosciutto di Parma, giocato sul binomio “concordanza-contrasto” che segna le stesse caratteristiche del vino: per la concordanza le tinte amabilmente verdi e fresche dell’Inzolia - tra le varietà più bistrattate della Sicilia - e per il contrasto (con la sapidità del piatto) l’aromaticità dosata dello Zibibbo. Due vini, “Vanedda” e “Insieme Orange”, due storie, quelle dell’Azienda agricola Cortese e di Santa Tresa, e due vite, quelle di Stefano e Marina Girelli, che hanno fatto il giro largo per arrivare a parlare dritto al cuore: 1.450 chilometri. Su per giù.
Azienda Agricola Cortese
C.da Sabuci, SP3 Km 11 - 97019 Vittoria (Rg)
Tel 0932875615
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Santa Tresa
Contrada Santa Teresa - 97019 Vittoria (Rg)
Tel 0932875615