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Vini Alto Adige: annata 2023 tra "Icon Wines" e sostenibilità

Vinitaly 2024 ha visto la partecipazione soddisfacente di novanta produttori altoatesini, attirando visitatori da tutto il mondo. Lo stand collettivo ha ottenuto un riscontro positivo con degustazioni su varie tematiche. Gli Icon Wines dell'Alto Adige rappresentano l'eccellenza vinicola della regione, con vini come il Gewurztraminer che si evolvono ed esprimono sempre più eleganza

23 aprile 2024 | 18:59
Vini Alto Adige: annata 2023 tra
Vini Alto Adige: annata 2023 tra

Vini Alto Adige: annata 2023 tra "Icon Wines" e sostenibilità

Vinitaly 2024 ha visto la partecipazione soddisfacente di novanta produttori altoatesini, attirando visitatori da tutto il mondo. Lo stand collettivo ha ottenuto un riscontro positivo con degustazioni su varie tematiche. Gli Icon Wines dell'Alto Adige rappresentano l'eccellenza vinicola della regione, con vini come il Gewurztraminer che si evolvono ed esprimono sempre più eleganza

23 aprile 2024 | 18:59
 

Novanta produttori altoatesini hanno partecipato con soddisfazione allo scorso Vinitaly, che ha attirato visitatori provenienti sia dall'Italia che dall'estero. Lo stand collettivo, dove si sono tenute degustazioni su varie tematiche, ha ottenuto un riscontro positivo. Per quattro giorni consecutivi, l'area dedicata all'Alto Adige ha registrato un'affluenza straordinaria.

Un'iniziativa di comunicazione è stata focalizzata sugli Icon Wines, vini che eccellono nel rappresentare l'alto standard qualitativo raggiunto e costantemente mantenuto nella regione.

Gli Icon Wines dell'Alto Adige: eccellenza vinicola in evoluzione

«Gli Icon Wines sono la punta di diamante che tante aziende altoatesine hanno creato negli ultimi decenni. I primi sono usciti già dieci anni fa, per esempio con il “Primo” di Terlano o L’ “Appius” di Hans Terzer. Adesso tante altre aziende li stanno producendo, un vino di punta che offre il meglio possibile del nostro territorio. Al momento abbiamo circa una ventina di Icon Wines in tutto l'Alto Adige, ma ogni anno se ne aggiunge qualcuno in più» spiega Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige.

Vini Alto Adige: annata 2023 tra

Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige

«Per noi, un vino importantissimo è il Gewurztraminer che dà la sua migliore espressione nei territori dell'Alto Adige. Un vino che già da anni è un punto di forza del nostro territorio e che adesso si sta evolvendo ed è sempre più elegante. Un vino da accompagnamento portato anche per l'invecchiamento: si adatta molto bene ad invecchiare in bottiglia e può dare il meglio anche dopo dieci/venti anni» aggiunge Kofler.

Vini Alto Adige: annata 2023 tra

Stand del Consorzio Vini Alto Adige a Vinitaly 2024

Sono state diverse centinaia gli operatori, i giornalisti e gli appassionati provenienti da tutto il mondo e attratti dallo stand del Consorzio Vini Alto Adige organizzato assieme a IDM Südtirol. Si è quindi raggiunto l’obiettivo di mostrare quante zone di coltivazione, quanti vitigni, quanti microclimi, ma anche quanti produttori, così diversi gli uni dagli altri, coesistono in questa provincia che si conferma essere luogo prediletto per la viticoltura.

Evoluzione e sostenibilità secondo i vignaioli dell'Alto Adige

Il Vinitaly di quest'anno è stato anche l’occasione per dare un'occhiata all'annata 2023, annata complessa che ha messo alla prova i produttori confermandone l’abilità nella gestione delle sfide più difficili: i vini altoatesini prodotti si confermano in tutta la loro qualità.

Cantina Kaltern: sfide e successi dell'annata 2023

«È stata sicuramente un'annata difficile dal punto di vista della viticoltura, c’è stato tanto lavoro da fare in vigna, ma devo dire che ci siamo salvati molto bene dalle precipitazioni avvenute nel periodo più sensibile, durante la fioritura - esordisce Thomas Scarizuola, enologo di Cantina Kaltern -. Abbiamo portato a casa un'uva molto bella anche perché, per la prima volta dopo quattro anni, non abbiamo preso grandine e anche questo è un grande vantaggio. Oggi dopo quasi mezzo anno, posso dire che sono molto contento della nuova annata. Qualcosa abbiamo portato anche al Vinitaly, ma i vini delle linee più alte sono ancora in cantina ad invecchiare nelle barrique».

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Thomas Scarizuola, enologo di Cantina Kaltern

«L’autunno dell'anno scorso - continua Scarizuola - ha avuto due condizioni climatiche distinte: a inizio settembre, durante la vendemmia dai bianchi e del Pinot Nero, ha fatto abbastanza fresco, con un po’ di pioggia che ha dato freschezza e un grado alcolico più basso rispetto alle ultime annate più calde. Perciò vini con freschezza, bevibilità, eleganza e una buona lunghezza. Successivamente, da fine settembre a metà ottobre, abbiamo avuto un periodo caldo verso la fine della vendemmia. Gli anni passati avevamo già la giacca o il piumino, quest’anno abbiamo vendemmiato in maniche corte, non è normale! Comunque questo ha favorito molto i rossi strutturati come Lagrein e la Schiava, che sono arrivati ad una bellissima maturazione con una bella struttura».

Cantina Kaltern | Via Cantine 12 | 39052 Caldaro (Südtirol) | Tel 0471 963149

Cantina Girlan: bottiglie più leggere per ridurre l'impatto di CO2

Buone pratiche in vigna, rispetto della biodiversità, riduzione del consumo di energia attraverso un impianto fotovoltaico e ora, a partire dal 2024, anche una maggiore attenzione per l’impronta carbonica delle proprie etichette. A partire dai primi imbottigliamenti dell’annata 2023, infatti, tutte le linee produttive di Cantina Girlan cominceranno progressivamente a utilizzare bottiglie da 410 grammi, diminuendo in maniera decisa le emissioni di CO2 nell’ambiente.

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Oscar Lorandi, presidente Cantina Girlan

«Noi come azienda siamo sempre stati molto attenti alla sostenibilità. - spiega Oscar Lorandi, presidente Cantina Girlan -: abbiamo iniziato già nel lontano 2010 dopo aver ristrutturato tutta l'azienda. Siamo autonomi a livello energetico, abbiamo un bellissimo impianto fotovoltaico e siamo stati una delle prime aziende in Alto Adige. Questo secondo passaggio è, secondo noi, molto importante perché l'impatto della CO2 all’interno di una cantina che produce vino, pesa intorno al 30/40%. Già qualche anno fa mi ero chiesto cosa si sarebbe potuto fare per ridurre questo impatto, e l'unica risposta che mi sono dato è appunto quella di alleggerire le bottiglie».

Il passaggio al formato più leggero sarà graduale portando alla completa sostituzione dell’intera produzione. Si partirà con l'80% nel 2024, che salirà al 90% nel 2025 e al 100% nel 2026. Su tutte le retroetichette sarà presente il logo “LightWeight-Lower Carbon Footprint” a tutela dell’impegno della cantina verso i consumatori e gli appassionati dei vini Girlan. La nuova bottiglia appositamente creata per Cantina Girlan sarà utilizzata per tutte le linee (“Classici”, “Vigneti”, “Flora “e “Solisti”): con il suo design curato ed esteticamente elegante consente un perfetto affinamento del vino, è resistente e con un colore in grado di fornire un’ottima protezione dalla luce esterna.

«È stato un percorso abbastanza lungo perché siamo un'azienda che produce 1.800.000 bottiglie pertanto abbiamo vini classici, d'annata; per esempio l’annata 2023 è uscita un mese fa e abbiamo già usato la bottiglia leggera per quanto riguarda un circa 80% della produzione. Abbiamo anche delle riserve e dei cru che in uscita un po' più avanti. Ovviamente siccome questi prodotti hanno un affinamento più lungo in bottiglia, per esempio l'annata 22/23 è stata imbottigliata ancora nella vecchia bottiglia, però tutto quello che viene imbottigliato dal 2023 in poi andrà nella bottiglia leggera e il percorso si chiuderà entro i prossimi tre anni» commenta Lorandi.

Vini Alto Adige: annata 2023 tra

Stand Cantina Girlan a Vinitaly 2024

Anche per quanto riguarda la chiusura la Cantina Girlan ha attuato delle misure sostenibili, per esempio abbandonando il sughero.

«Abbiamo sostituito il sughero con qualcosa di più attuale, qualcosa che da anche una garanzia qualitativa, da quest'anno per i nostri vini classici, con una tenuta di due/quattro anni, abbiamo optato invece che per il tappo tradizionale in sughero, per il tappo a vite. Innanzitutto è molto più facile da usare e poi garantisce di mantenere intatta qualità del prodotto come al momento in cui è stato imbottigliato»

«Siamo un'azienda innovativa, abbiamo una forza vendita molto buona, molto brava, molto capace anche di entusiasmare la ristorazione. Noi vendiamo i nostri prodotti esclusivamente nella ristorazione e nelle enoteche. C'è bisogno di una certa comunicazione per far comprendere la scelta di utilizzare il tappo a vite, però c'è già qualcuno che lo sta già facendo da prima di noi. Penso che il futuro per i vini da beva immediata».

Cantina Girlan | Via S. Martino 24 | 39057 Cornaiano (Bz) | Tel 0471 662403

Abbazzia di Novacella: nuove annate da vigneti storici

Dopo il debutto, proprio a Verona l’anno scorso, anche quest’anno la nuova edizione di Vinitaly è stata l’occasione ideale per degustare le ultime annate dei single vineyard prodotti da Abbazia di Novacella, una delle più antiche cantine attive al mondo nata nel 1142 e punto di riferimento della Valle Isarco.

L’Alto Adige-Südtirol Valle Isarco Doc Sylvaner Stiftsgarten 2018 nasce dal Giardino abbaziale,“Stiftsgarten”, di Novacella, dove su un terreno ricco di sedimenti glaciali sono presenti uve di Sylvaner in un vigneto che ha più di 50 anni. Posizionato a poco più di 600 metri di altitudine, ha un’esposizione ideale e naturali rese molto basse che danno vita a un vino d’incredibile eleganza e finezza. Fermentazione e maturazione avvengono in barrique, segue un affinamento di 24 mesi prima dell’imbottigliamento, dove sosta solitamente 18 mesi prima della commercializzazione, tranne in questo caso.

Vini Alto Adige: annata 2023 tra

Werner Waldboth, direttore vendite Abbazia di Novacella

L’Alto Adige-Südtirol Doc Pinot Nero Riserva Vigna Oberhof 2020 nasce nel podere Marklhof di Cornaiano, dove invece trova dimora, su un terreno di depositi ghiaiosi-morenici tra i 445 e i 455 metri di altitudine, il Pinot Nero. Dopo la fermentazione alcolica in acciaio e quella malolattica in barrique, il vino matura sempre nelle piccole botti, per un terzo nuove, per due anni. Dopo un ulteriore affinamento di 18 mesi in bottiglia viene commercializzato per un totale di 1500 bottiglie.  

«Si tratta di due vini fatti con le varietà più tipiche e storiche per la nostra azienda, il Pinot Nero e il Sylvaner. Aabbiamo individuato due vigneti anche abbastanza piccoli, uno di 2000 metri quadri l'altro di 4000 metri quadri. Individuati questi vigneti con delle viti storiche e con dei suoli speciali, facciamo due cru in quantità molto limitata. - racconta Werner Waldboth - Parliamo di 1000/1500 bottiglie per vino, per far vedere la potenzialità qualitativa di quei vigneti e anche delle varietà. il progetto nato l'anno scorso, e a Vinitaly abbiamo presentato la seconda annata. Un progetto che ci piace molto perché secondo noi è il territorio che fa il vino e la massima espressione del vino è la provenienza, è il vigneto».

Vini Alto Adige: annata 2023 tra

I vini dell'Abbazia di Novacella

«Un altro progetto che ci sta molto a cuore è “Insolitus”. - continua Waldboth - Nato pochi anni fa, nel 2020, quando abbiamo deciso di mettere sul mercato ogni anno dei vini che nascono da esperimenti fatti in cantina. Mentre si prova e si cercano novità nei metodi di produzione e in nuove varietà quant'altro, nascono dei vini interessanti. E così nel 2020 abbiamo deciso di lanciare o di mettere sul mercato ogni anno delle, quantità molto limitate di progetti che nascono in cantina. E quest'anno i progetti sono: un metodo classico a base di Sylvaner con sosta di 36 mesi sui lieviti. Penso che siamo anche gli unici produttori italiani che fanno un metodo classico a base di Sylvaner. E un orange wine, che sono motlo trendy al momento».

Abbazia di Novacella | Via Abbazia, 1, 39040 Novacella (Bz) | Tel 0472 836189

Erste+Neue: verso una viticoltura sostenibile con la Linea Puntay Biologica

Il percorso verso la completa transizione a una conduzione sempre più sostenibile delle proprie attività, sia in azienda che in vigna, è uno degli obiettivi che la cantina Erste+Neue, storica realtà con sede e vigneti nel comprensorio del Lago di Caldaro in Alto Adige-Südtirol, sta portando avanti da diversi anni, ancor più intensamente dal 2016, a seguito della fusione con Cantina Kaltern. All’interno di questo percorso si inserisce anche la conversione alla conduzione biologica e alla conseguente certificazione delle uve che danno origine ai vini della linea Puntay, punta di diamante della cantina.

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Cristoph Orsi, cantina Erste+Neue

«Abbiamo un nuovo progetto che è nato già venti anni fa, essendo una cooperativa abbiamo un gruppo di di viticoltori che hanno deciso di lavorare in modo biologico già da tempo, a cui si sono uniti poi altri soci e siamo arrivati al punto in cui possiamo permetterci di produrre la nostra linea selezioni Puntay in modo biologico. Nel frattempo per l’annata 2022 abbiamo tre vini bianchi, Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon che usciranno in estate/autunno, e si uniscono a Gewürztraminer e Kalterersee Classico Superiore, già in vendita con la certificazione biologica». commenta Cristoph Orsi della cantina Erste+Neue.

Erste+Neue | Via delle Cantine 12 | 39052 Caldaro (Bz) | Tel 0471 966973

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