Fondata da Calogero Mannino (esponente di spicco della DC siciliana: è stato anche ministro) negli anni Novanta, verso la fine del secondo decennio del millennio è stata travolta dalla crisi, tanto da rischiare il fallimento. La salvezza di Abraxas arriva da Ottaviano, in provincia di Napoli, centro operativo di un gigante del settore automotive, il Gruppo Adler Hp Pelzer, fondato da Antonio Scudieri, a cui fanno capo 104 stabilimenti in 23 paesi. Questo gruppo, ormai internazionale, aveva appena deciso di creare una filiera di prodotti agroalimentari italiani tra carne, vino e olio, per dare un contributo ai territori di origine.

La cantina Abraxas a Pantelleria
Abraxas, la rinascita
A tirare i fili di questo progetto è il figlio primogenito di Antonio, Achille Scudieri, che dopo la cantina pantesca acquista un’azienda agricola in Toscana, La Fratta che alleva 550 capi di razza chianina, la catena di ristoranti Obicà che opera in tutto il mondo con 20 ristoranti e, inoltre, il ristorante La Toraia all’interno di La Fratta. La prima uscita ufficiale, in uno dei due Obicà attivi a Milano, è con la presentazione di Abraxas e la degustazione delle 5 etichette, su 7 che attualmente sono le referenze della cantina - prodotte con la consulenza di Riccardo Cotarella che a Pantelleria lavora in collaborazione con Pierpaolo Chiasso -, tutto accompagnato con quanto produce la toscana Tenuta La Fratta. In questa occasione Achille Scudieri (affiancato dall’amministratore delegato Giandomenico Consalvo e dal winemaker Pierpaolo Chiasso) e intervistato da Fabrizio Carrera (direttore di Cronache di Gusto) ha più volte ribadito che i vini di Abraxas sono frutto di una visione orientata al rispetto delle tradizioni agricole, al recupero e alla conservazione delle colture, e alla sostenibilità ambientale. Praticamente, oro per un’azienda che fa parte di un territorio unico, e giustamente riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Fabrizio Carrera, Achille Scudieri e Giandomenico Consalvo a Milano
Tant’è che Scudieri ha sottolineato che la sua famiglia ci tiene molto all’isola «e aspirerebbe a poter diventare ambasciatori di questo territorio che ha potenzialità enormi. È stato proprio questa dichiarazione d’amore a superare una sorta di ostilità da parte dei panteschi per la nostra presenza. Con il nostro lavoro ci siamo fatti apprezzare da tutti». E, poi, i 40 ettari, tra vitati e bosco, di Abraxas sono i più alti dell’isola, che dai pendii di Montagna Grande guardano all’Africa. Tant’è che a Milano, insieme ai vini, è stato protagonista anche il paesaggio di Pantelleria. D’altronde, ogni calice di questi vini riesce a trasmettere l’essenza del territorio, la bellezza del paesaggio, cosa rappresenta la cosiddetta “agricoltura eroica”.
Abraxas, la degustazione
Cinque, come detto i vini degustati:
Alesine doc Pantelleria bianco 2023
Zibibbo 85%, viogner 15%, con delle belle venature verdoline e profumo tendenzialmente agrumato. Fresco e asciutto al palato, sapido e di buona struttura, con spiccata vena acida che gli dona verticalità.
Reseda Doc Sicilia rosato 2023
Nero d’Avola 60% e Alicante 40%. Colore rosa discretamente intenso e intensità olfattiva tra erbaceo e piccoli frutti rossi. Fresco, asciutto, di discreta struttura e con buona vena acida, presenta leggeri accenni tannici e una buona persistenza.

Abraxas, i vini degustati
Vipera Doc Sicilia rosso vendemmia tardiva 2021
Nero d’Avola in purezza che assicura un bel colore rubino luminoso. In bocca non è risultato particolarmente convincente anche perché un poco scomposto, pur avendo una buona struttura. Diverso, invece, il Vipera 2023, presentato in anteprima e che uscirà probabilmente a fine anno. Diverso anche l’uvaggio - 60% merlot e 40% Cabernet franc, vitigno quest’ultimo assai presente nei vigneti aziendali -. Bello il colore, mentre al naso si percepisce che è un vino non ancora pronto. Comunque, buona la struttura, con trama tannica importante, e piacevoli sentori di frutta rossa matura.
Sentivento Doc Passito di Pantelleria 2017
Zibibbo in purezza e vino di colore ambrato, intenso e luminoso. Intensi i profumi di datteri, albicocca disidratata, fichi secchi, pasta di mandorle. In bocca è dolce senza essere stucchevole, con bei sentori di albicocca sciroppata, uva passa, oltre che fresco e una lunghissima persistenza. Dal colore giallo dorato con riflessi ambrati limpido, con sensazioni olfattive di agrumi, rosa, gelsomino ed uva passa e fichi secchi. Al gusto si presenta dolce perfettamente equilibrato con retrogusto di avvolgenti note di frutta secca.
Don Achille Doc passito di Pantelleria 2014
Zibibbo in purezza. Colore ambrato e profumi intensi prevalentemente di datteri, fichi secchi e pasta di mandorla. In bocca è dolce, senza essere stucchevole ma gentile, fresco e una buona vena acida.
Contrada Kuddia Randazzo 91017 Pantelleria (Tp)