Con Arrigo, il nuovo vino della cantina Alta Mora, che prende il nome dall'omonima contrada sull'Etna, nasce il "metodo Cusumano", così il patron Diego sintetizza la ricerca e poi l'uso esclusivo dei lieviti ecotipici selezionati dai loro vigneti di Carricante. «È una modalità che abbiamo messo a punto per dar vita a un vino dell'Etna in tutto e per tutto», asserisce Cusumano che aggiunge: «Per l'annata 2022 da una parcella di 0,7 ettari abbiamo ottenuto 3899 bottiglie».

Arrigo, il nuovo vino della cantina Alta Mora
Un suolo millenario e un terroir saggio
Con piacere racconta che si tratta di un terreno millenario ricco di sostanza organica, composto da sabbie vulcaniche e pietre laviche che risalgono a una colata del 1180, coltivate a vite da sempre. La particolarità del terroir è che in primavera trattiene l'acqua generando nella vite una generosa vigoria; poi, nella stagione estiva, con la diminuzione della disponibilità idrica, la vite si concentra esclusivamente sulla maturazione dell'acino. «Ecco perché diciamo - aggiunge il vulcanico Diego - che Arrigo è un terroir saggio che si concede alla vite solo nel momento di massima utilità».

Contrada Arrigo con le vigne di Carricante di Alta Mora
Elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte favoriscono una maturazione lenta che consente di conservare freschezza e sapidità. Qui spesso si vendemmia a ottobre. Tutto questo spiega come Arrigo, presentato in abbinamento agli ottimi piatti dello chef Elio Sironi a Ceresio7, a Milano, sia sicuramente un vino di nicchia con un‘imbattibile longevità. «Oggi i vini dell'Etna sono una categoria a parte», afferma Diego Cusumano, «scoperta prima dai locali e poi dai foresti. Adesso ci credono tutti ma all'inizio è stata una scommessa».
Alta Mora: un progetto di famiglia e visione
Il più grande vulcano d'Europa, simbolo di una natura emozionante e di una viticoltura antica e ostinata, è il luogo che i fratelli Diego e Alberto Cusumano hanno scelto insieme al padre Francesco per creare vini che sappiano esprimere la qualità e il carattere di un territorio unico. Un passo indietro. Dopo anni di ricerche, nel 2013 si presenta l'opportunità di acquisire i primi vigneti in tre contrade sul versante Nord-est dell'Etna a 610 metri. Così nasce un progetto in continuo divenire, iniziato con la ricostruzione dei muretti a secco delle terrazze di Guardiola, contrada che per la sua stupefacente bellezza incarna la motivazione e l'ispirazione che hanno dato il nome all'intero progetto: Alta Mora

Diego Cusumano
«La bellezza di Contrada Arrigo - sostiene Diego Cusumano -, e in genere, delle contrade dell'Etna, è “illegale”. Qui non si gioca ad armi pari con altri territori in Italia e nel mondo. Il vantaggio naturale è evidente: allarghi lo sguardo e vedi contemporaneamente un vulcano innevato che erutta e il mare di Taormina. Anche Arrigo, l'ultimo nato di Alta Mora, lo conferma. Ogni vino nasce in un luogo preciso perché è lì che sappiamo che darà il meglio di sé. Così ognuno dei nostri vini oggi può mostrare un carattere riconoscibile e preciso. Proprio come una persona».

A ogni etichetta dedichiamo cinquemila ore di lavoro
«C'è però un elemento che accomuna tutti i nostri vini: il tempo», continua Diego. «A ogni etichetta dedichiamo cinquemila ore di lavoro. Cinquemila sono le ore necessarie per seguire il vigneto con attenzione. È il tempo che serve per prendersi cura della vigna mentre l'uva matura, per selezionare i grappoli e raccoglierli così da portarli integri in cantina. E una volta arrivati lì, seguirne la vinificazione e la maturazione. È un tempo lento e al tempo stesso inarrestabile».
La cantina ipogea e sostenibile
La cantina è stata progettata e costruita per avere il massimo rispetto dell'uva e della sua integrità, secondo i canoni dell'architettura ipogea, consentendo grazie al naturale isolamento termico e all'uso di energia da biomasse un notevole risparmio energetico. Realizzata con i materiali naturali del luogo quali la lava e il coccio pesto, si integra con la natura del territorio circostante. Fresca d'estate e tiepida d'inverno, termoregolata dalla roccia lavica e al riparo dalla luce, garantisce in maniera ottimale tutte le fasi di vinificazione fino all'affinamento finale.

La cantina di Alta Mora è ipogea e sostenibile
La vinificazione viene effettuata senza lieviti selezionati, ma con quelli indigeni; la svinatura avviene manualmente e senza l'ausilio di mezzi meccanici. Le vinacce vengono poi portate umide alla torchiatura per non rovinarle. La fermentazione e l'affinamento avvengono in una cantina termoregolata dalla roccia lavica, al riparo dalla luce, dagli sbalzi termici e con la necessaria umidità. Ma soprattutto con amore e rispetto.
Contrada Verzella 95012 Castiglione di Sicilia (Ct)