Il rituale dell’aperitivo italiano si conferma un’abitudine consolidata, anche tra le mura domestiche. Secondo i dati della ricerca condotta da CGA by NIQ, un italiano su due spende in media oltre 50 euro per organizzare un aperitivo in casa. Una cifra che riflette l’interesse crescente per la qualità, l’abbinamento con il cibo e una selezione accurata di prodotti. Il 37% degli intervistati ha dichiarato di aver consumato almeno un aperitivo negli ultimi tre mesi, il 46% almeno una volta al mese. Dati in crescita rispetto al 2015, con un trend che indica una trasformazione nei comportamenti di consumo.

Il 50% degli italiani spende in media più di 50 euro per organizzare un aperitivo in casa
L’importanza dell’abbinamento tra cibo e bevande
Federico Gordini, ideatore del World Aperitivo Day e presidente di MWW Group, commenta: «L’aperitivo italiano è una tradizione consolidata fondata sull’abbinamento tra beverage e food». E aggiunge: «Abbiamo voluto creare il Manifesto dell’Aperitivo Italiano proprio per valorizzare questo equilibrio. È l’abbinamento a rendere unico questo momento». Dalla ricerca emerge che per l’85% degli italiani l’abbinamento food & beverage è il criterio più importante nella scelta del locale. Addirittura il 41% dà maggiore importanza alla proposta gastronomica, rispetto al 38% che si concentra sulla qualità del bere.
Aperitivo, dove si fa: bar, cocktail bar e anche ristoranti
Il 77% degli italiani consuma l’aperitivo fuori casa. Le destinazioni più comuni sono i bar diurni (39%), seguiti da cocktail bar e locali specializzati (34%), enoteche e trattorie (15%), ma anche ristoranti (13%) e birrerie (10%).

Il 77% degli italiani consuma l’aperitivo fuori casa
In parallelo, cresce la propensione a pagare di più per una proposta premium: l’81% degli intervistati è disposto a un sovrapprezzo. Il 45% accetterebbe di spendere fino a 5 euro in più, il 44% tra i 5 e i 10 euro, e il 12% oltre i 10 euro.
Aperitivo: cresce l’interesse per il no alcol
Il nuovo Codice della Strada, in vigore da dicembre 2024, ha influenzato in parte le scelte dei consumatori. Circa il 50% degli italiani ha dichiarato di voler ridurre o modificare il proprio modo di fare aperitivo, puntando a un consumo più responsabile. In particolare, i giovani della Gen Z e i Millennial si orientano maggiormente verso bevande a basso o nullo contenuto alcolico. Il 27% di loro preferisce queste opzioni, contro il 20% del campione generale. Il 25% sceglie solo analcolici.

Lo Spritz rimane la bevanda alcolica più amata
Lo Spritz rimane la bevanda alcolica più amata (33%), seguito da Prosecco (29%) e birra (26%). Tra gli analcolici, dominano i ready to drink in bottiglia (56%), seguiti da mocktail analcolici e succhi di frutta (entrambi al 12%). Cresce anche il mercato dei consumi domestici, dove si segnala un aumento nelle vendite di gin, spumanti e cocktail pronti (+4,2%).
Aperitivo: cresce l’interesse per locali di quartiere
Matteo Fortarezza, Industry Consultant Lead di NielsenIQ, sottolinea: «Il 31% dei consumatori intende aumentare la frequenza nei bar di quartiere, facilmente raggiungibili a piedi». Un trend particolarmente evidente tra i giovani della Gen Z, con un incremento di 13 punti percentuali. Il 15% ha dichiarato di voler frequentare location alternative come ristoranti, musei o cinema, mostrando una diversificazione nei contesti di consumo.