Il Consorzio del vino Brunello di Montalcino ha ufficialmente un nuovo presidente: si tratta di Giacomo Bartolommei, nominato all’unanimità dal rinnovato Consiglio di amministrazione per il triennio 2025-2028. Con i suoi 33 anni, Bartolommei è il presidente più giovane nella storia della denominazione e uno dei più giovani d’Italia in ruoli analoghi. La sua nomina segna un passaggio generazionale importante, succedendo a Fabrizio Bindocci, che ha guidato l’ente per due mandati consecutivi.

Cambio al vertice del Consorzio del Brunello di Montalcino
Oltre al presidente, sono stati nominati anche i tre vicepresidenti che affiancheranno Bartolommei nella gestione delle attività del Consorzio. Andrea Cortonesi di Uccelliera assumerà la guida della Commissione tecnica, Fabio Ratto di Antinori sarà responsabile della Commissione istituzionale, mentre Bernardino Sani di Argiano coordinerà le attività della Commissione promozione. In seguito alle dimissioni di Andrea Costanti, per motivi personali, il Consiglio ha accolto nel proprio board anche Violante Gardini Cinelli Colombini, rappresentante di Casato Prime Donne.
Consorzio del Brunello di Montalcino, chi è Giacomo Bartolommei
Nato nel 1991, Giacomo Bartolommei è oggi enologo e responsabile export dell’azienda di famiglia Caprili, fondata nel 1965 e situata nella zona sud-occidentale del comune di Montalcino. Dopo aver completato gli studi in Enologia e viticoltura all’Istituto Tecnico Agrario Ricasoli di Siena, ha fatto il suo ingresso ufficiale in azienda nel 2016, anno della sua prima vendemmia. Successivamente, nel 2018, ha conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Siena. Negli ultimi tre anni ha già maturato esperienza diretta all’interno del Consorzio in qualità di vicepresidente.

Giacomo Bartolommei, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino
Nel suo primo intervento da presidente, Bartolommei ha voluto esprimere gratitudine per la fiducia ricevuta. «Desidero ringraziare i soci per la significativa fiducia riposta in me e nei consiglieri appena eletti. La grande percentuale di soci presenti alle ultime elezioni è un messaggio forte di appartenenza al Consorzio», ha dichiarato. Il nuovo presidente ha evidenziato la volontà di promuovere una cultura interna basata su coesione e collaborazione, in un contesto economico che richiede attenzione e azioni mirate. «Il contesto economico attuale richiede un'azione energica in termini di promozione e comunicazione. La nostra priorità sarà duplice: valorizzare il prestigio dei nostri vini e potenziarne la percezione sul mercato. Parallelamente, con inalterata determinazione, continueremo a tutelare il nostro marchio e le nostre denominazioni», ha concluso.
Consorzio del Brunello di Montalcino, i numeri
A lasciare la guida del Consorzio è Fabrizio Bindocci, che ha accompagnato la denominazione in anni di crescita e consolidamento. «Lascio un Consorzio economicamente solido che, nel 2024, ha registrato un fatturato prossimo ai 4,5 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente, e un utile di quasi 627 mila euro destinato a riserva», ha dichiarato il presidente uscente. Bindocci ha espresso fiducia nella nuova governance, sottolineando l’importanza di mantenere alta l’attenzione su promozione e posizionamento dei vini della zona, con particolare riguardo al Brunello, sempre più riconosciuto come brand territoriale a livello internazionale.

Il Consorzio del Brunello di Montalcino tutela un’area viticola di oltre 4.300 ettari
Il Consorzio del vino Brunello di Montalcino riunisce oggi 214 soci e tutela un’area viticola di oltre 4.300 ettari, situati interamente nel comune di Montalcino. Di questi, circa 2.100 ettari sono dedicati alla produzione del Brunello di Montalcino, disciplinata e contingentata dal 1997. L’attività del Consorzio si estende anche alle altre tre denominazioni del territorio: Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo. L’ente continua a svolgere un ruolo chiave nella promozione e nella salvaguardia della qualità e dell’identità di uno dei territori vitivinicoli più rinomati del panorama italiano.
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