Tutti pazzi per il gin, liscio o miscelato

Il “fenomeno” gin era difficile da immaginare solo 15 anni fa. Oggi si moltiplicano le proposte nel segno della ricerca di botaniche originali e con un occhio di riguardo alla sostenibilità Il ginepro resta centrale, ma le varianti si adattano ad ogni tipo di cocktail. Il boom dei consumi riguarda sia il fuori casa (bar) che la grande distribuzione.

17 luglio 2021 | 12:30
di Giorgio Lazzari

In cima alla lista delle preferenze dei consumatori, grazie alla sua versatilità nella realizzazione di cocktail, ma anche - ed è questa la novità - semplicemente liscio. A temperatura ambiente il gin è in grado di esprimere tutte le sue caratteristiche e permette di assaporare al meglio tutti i suoi profumi. Il distillato, ricavato dal mosto di cereali fermentati, viene aromatizzato con il ginepro, ma la differenza la fanno i botanicals, scelti con cura dal mastro distillatore per garantire un prodotto originale e unico. E qui ci si può veramente sbizzarrire, tanto che in commercio si trovano anche bottiglie molto pregiate di gin giapponesi che utilizzano le botaniche del fiore di loto. Oltre al classico ginepro è molto diffuso l’utilizzo di cardamomo, coriandolo, agrumi, pepe, angelica, pompelmo, cui si aggiungono fiori, rose, liquirizia, anice e molte altre. Vista la richiesta, oggi i locali si sono attrezzati per mettere a disposizione dei clienti un’ampia scelta di gin, di tutte le fasce di prezzo, con distillerie in grado addirittura di creare gin su misura, partendo dalle botaniche.

Il “fenomeno” gin era difficile da immaginare solo 15 anni fa, quando nei pubblici esercizi spopolava la vodka. Da dieci anni, invece, il distillato ha letteralmente spodestato la concorrenza di altri superalcolici, generando interesse in tutto il mondo. Alcune regioni, come l’Umbria, si sono specializzate nella coltivazione di botaniche particolari che vengono anche esportate. La creatività è insomma oggi l’ingrediente segreto che caratterizza i numerosi e variegati prodotti che troviamo sul mercato.

 

 

Crescita dei consumi al bancone e delle vendite nella Gdo

Nell’ultimo anno si è verificato un fisiologico aumento di vendite nella Gdo, ma dalla riapertura di bar e ristoranti, il gin è tornato ad essere il vero protagonista dei cocktail che vengono serviti al bancone, con bottiglie il cui costo supera anche i 500 euro. Ma il gin ben si abbina anche a piatti che vantano una certa grassezza, come il sushi, cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi tempi.

Dai primi esperimenti, portati avanti nelle abbazie dai monaci, che univano alcol e ginepro come esperimento, principalmente per sfruttarne le capacità medicinali e antinfiammatorie, il gin di strada ne ha fatta parecchia. La consacrazione è avvenuta con gli inglesi che, una volta scoperto, lo adottarono quasi come bevanda nazionale, con il London Dry Gin, presto arricchito con le spezie e i botanicals provenienti dalle colonie indiane.

 

 

Tante le proposte sul mercato

Oggi sul mercato troviamo una grande varietà di gin, come il Death’s Door, conosciuto per la qualità del grano, l’Aviation, il Roby Marton’s Gin che fra gli ingredienti vanta la liquirizia o il Gin Primo, aromatizzato con il sale di Cervia, ma anche realtà francesi dove il gin viene ottenuto dal vino, con la distillazione dell’uva e l’aggiunta di botaniche. Fra i prodotti sul mercato, segnaliamo “Martin Miller’s Gin”, che nasce da un incontro tra la decisa personalità delle bacche di ginepro e la purezza dell’acqua sorgiva islandese, in un blend equilibrato e morbido, dalle sorprendenti sfumature aromatiche.

«Siamo in un momento in cui (finalmente!) le persone scelgono di bere distillati, soprattutto in forma miscelata, e possono assaporare delle vere e proprie esperienze di gusto grazie al sempre più alto livello di competenza e professionalità dei bartender», commenta Maurizio Andriani, brand ambassador di Rossi & Rossi, azienda italiana giunta alla terza generazione, che distribuisce Martin Miller’s Gin. «Assistiamo inoltre alla nascita e allo sviluppo di nuovi brand di spirits sempre più attenti all’artigianalità e alla qualità. Il consumatore ha più scelta e sfrutta questo “potere” a suo vantaggio, si affaccia a nuovi distillati mai provati, si crea un’idea critica ed è diventato consapevolmente il protagonista del cocktail bar. Questi ultimi tempi hanno dato un’accelerata alla crescita dei rivenditori online e i consumatori possono selezionare molteplici referenze, non solo al bar o in enoteca, ma tranquillamente dal telefono e farsele recapitare direttamente a casa. Si tratta di una vera rivoluzione del mercato - prosegue Andriani - con una varietà di prodotti di alta qualità fino a poco tempo fa impensabile. Le vendite sono riprese in maniera incoraggiante, ma è complicato paragonare l’attuale situazione di mercato a quanto accadeva prima della pandemia. Ora viviamo un desiderio di ripresa, ma avvolti da una bolla di incertezza verso il futuro. Piani di investimento e strategie sono ridimensionate a tempi brevi, servono scelte politiche e finanziarie che possano garantire una solida ripresa e un sostegno per un settore che si mantiene in bilico. L’unico aspetto consolidato - conclude Andriani - è che le persone amano e desiderano socializzare e interagire tra loro e il bar, luogo magico e incantato, non deve mai più restare chiuso».

 

Un occhio di riguardo alla sostenibilità

Sul mercato non manca l’attenzione a prodotti sostenibili. Da un richiamo esplicito alla natura e un abbraccio nei confronti della filosofia green nasce Naturæ Gin, che sbarca sul mercato con la sua prima referenza “Fructetum”, ecosostenibile grazie all’attenta selezione di botaniche italiane e all’utilizzo di tecniche artigianali, con una base alcolica certificata Bio, bottiglie in vetro 100% riciclato, etichette in polipropilene riciclabile e packaging plastic-free.

«Per contribuire alla salvaguardia del pianeta e saldare il debito nei suoi confronti, abbiamo investito tutte le risorse a nostra disposizione per creare un brand il più ecosostenibile possibile», affermano i fondatori di Naturæ Gin, Diego Sgarbossa e Carlo De Filippo. «Una parte del ricavato delle vendite è devoluta a Treedom, una piattaforma che permette di piantare alberi a distanza, supportando la riforestazione della Terra».

 

 

Aperitivi d’estate in allegria

Il gruppo Bacardi ha lanciato il nuovissimo “Bombay Sapphire Sunset”, limited edition nata per celebrare l’estate, speziato e agrumato grazie alle dieci botaniche, cui si aggiungono curcuma dorata, cardamomo bianco indiano e mandarino spagnolo. Il prodotto, che risulta complesso ma molto equilibrato, è pensato per rendere speciale l’estate e il momento dell’aperitivo, la risposta alle esigenze del mercato e dei gin lover, sempre alla ricerca di bevande inedite da gustare in compagnia e all’aria aperta. La complessità degli aromi si ritrova tutta nel cocktail “Sunset&Tonic”, da gustare al tramonto per un aperitivo rinfrescante, guarnito solo con una ruota d’arancia e anice stellato, nel “Sunset Buck”, dal sapore fresco grazie all’incontro tra ginger ale, zenzero fresco e spremuta di lime, o nel classico “Sunset Negroni”, ideale da gustare durante le calde serate estive.

Fra i marchi più conosciuti di gin rientrano anche Pernod Ricard, già proprietario di Beefeater e Plymouth, tra i brand più venduti al mondo. Il gruppo ha deciso di investire nei brand super premium acquistando le quote dell’azienda tedesca Monkey 47, con l’acquisizione dell’italiano Malfy Gin e aggiungendo al suo portfolio il prestigioso brand giapponese Ki No Bi. Pernod Ricard ha inoltre lanciato il Gin Hub per andare incontro ai suoi target primari, rappresentati dai Millennials e dalla Generazione Z.

 

 

Diageo, altro colosso degli spirits, è ulteriormente cresciuto con l’acquisizione del brand super premium americano Aviation Gin, in un settore che negli ultimi anni è cresciuto a doppia cifra.

Sagna, fondata nel 1928 dal Barone Amerigo Sagna, fin dai suoi inizi si è specializzata nell’importazione e distribuzione di vini, liquori e distillati d’altissima qualità. La società propone il Gin Panarea Island, un prodotto botanico italiano caratterizzato da profumi particolarissimi, che vanta una lunga tradizione, tenuto conto che Inga è una famiglia di distillatori dal 1832.

Giass Milano Dry Gin nasce invece dall’intuizione di 5 amici, che realizzano il prodotto in onore della città meneghina con 18 botaniche, la maggior parte provenienti dal Nord Italia, in particolare dalla fascia dolomitica, e proprio a Bolzano è presente il master distiller.

Infine, da oltre 60 anni Velier distribuisce liquori e distillati in tutta Italia, con un’ampia varietà di gin selezionati per la qualità e provenienti da tutta Europa. Nel catalogo aziendale sono presenti gli italiani Engine, Portofino e Vallombrosa, gli olandesi Rutte Celery Gin e Van Wees, lo scozzese Hendrick’s, gli inglesi Capreolus ed Empire e il lettone Cross Keys Gin.

 

Wine cocktail

Il gin è un distillato dinamico, molto utilizzato nella preparazione dei cocktail, dai classici a quelli più inediti e complessi. Gin Tonic, Negroni, White Lady, Gin Lemon, Martini Dry e Gin Fizz sono i più conosciuti, ma sul tema sono stati pubblicati numerosi volumi e ogni barman ha la sua ricetta “segreta”. Grazie alla creatività e alla sperimentazione condotta da Gianfranco Di Niso e altri barman professionisti, con la collaborazione di Davide Manzoni e attraverso le immagini di Fabio Petroni, il libro “Wine Cocktail” edito dalla casa editrice White Star, che ha già pubblicato “Cocktail”, “Cocktail Mania” e “Movies & Cocktail”. “Wine cocktail” presenta una selezione di ricette di cocktail originali, innovativi e nella maggior parte dei casi inediti, che hanno tra gli ingredienti il vino. Dai grandi classici alle loro rivisitazioni in chiave moderna, ai cocktail realizzati a base di vermouth, passando all’utilizzo di vini secchi, dolci e aromatici, a vini speciali come Sherry, Marsala, Madeira, Samos e Porto. Di seguito alcuni esempi di cocktail a base di gin.

 

Negroni

Ingredienti: 3 cl gin, 3 cl vermouth rosso, 3 cl Campari. Per la sua preparazione basta versare in un tumbler basso colmo di ghiaccio 3 cl gin, vermouth e Campari, mescolarli per qualche secondo e decorare con mezzo spicchio d’arancia.

 

Lay Off

Misurare 3 cl di gin e versarli nello shaker, insieme a 2,5 cl di vermouth, 1,5 cl di Campari e 3 cl di spremuta d’arancia. Aggiungere alcuni cubetti di ghiaccio e agitare energicamente per qualche secondo. Servire il cocktail in una coppetta raffreddata in freezer, decorando con ciliegine e spicchi d’arancia.

 

Porto Martini

Versare 6 cl di gin in una caraffa trasparente, insieme a 3 cl di Porto bianco e diversi cubetti di ghiaccio. Mescolare e versare in una coppetta da cocktail raffreddata in freezer, stando attenti a non far scivolare il ghiaccio nel bicchiere. Servire decorando con olive verdi dopo averle sciacquate in modo da eliminare la salamoia e infilzate su uno stecchino, insieme ad un ricciolo di scorzetta di limone.

 

Madre Terra

È il cocktail estivo a base di gin ideato da Carmine Mattia Perciballi, head bartender presso il Botà Cocktail Bar di Catanzaro Lido. Fruttato, floreale e speziato con prevalenza delle note agrumate, è un cocktail fresco e dissetante moderatamente dolce. Ingredienti: 50 ml Volcano gin, 20 ml liquore cannella, 30 ml spremuta d’arancia, 60 ml soda al pompelmo rosa, vaporizzata di essenza di mandarino verde. Decorazione: pezzi di agrumi e foglie di limone. Esecuzione: shakerare tutti gli ingredienti (eccetto la soda al pompelmo) e versare filtrando in un ampio bicchiere con ghiaccio cristallino. Completare con la soda al pompelmo rosa e con i pezzi di agrumi.

 

La storia del gin

Dopo l’anno 1000 iniziano una serie di sperimentazioni, in particolare nei conventi o da parte di farmacisti che vedevano nel distillato una forma medicamentosa. Già centinaia di anni fa si provavano diverse botaniche, miscele di erbe e spezie. Dalla Scuola Medica Salernitana, la formulazione del gin è stata modificata intorno al ‘600 nei Paesi Bassi, sempre con finalità curative. Il successo di questo spirit arriva in Inghilterra, dove il gin si diffonde in maniera esponenziale, tanto da diventare parte integrante del salario operaio e delle razioni alimentari elargite dal governo. Ingrediente principe del gin è il ginepro, presente oggi con più di 60 tipologie, provenienti da tutte le latitudini. Ma ogni bottiglia contiene un vero e proprio patrimonio di botanicals, tra cui semi di coriandolo, radici di angelica, scorza di agrumi, iris, cannella, mandorle, liquirizia, noce moscata e cardamomo, con molti gin che possono arrivare ad una ventina di ingredienti.

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Alberto Lupini


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