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Vini bianchi macerati regolarizzati Ma sulla produzione c'è da lavorare

È l'Organizzazione della vite e del vino a definire quei vini fino ad ora denominati orange, amber, ecc. Lascia perplessi il mese necessario per la macerazione, che esclude molte varietà di uva.

di Liliana Savioli
 
30 dicembre 2020 | 06:31

Vini bianchi macerati regolarizzati Ma sulla produzione c'è da lavorare

È l'Organizzazione della vite e del vino a definire quei vini fino ad ora denominati orange, amber, ecc. Lascia perplessi il mese necessario per la macerazione, che esclude molte varietà di uva.

di Liliana Savioli
30 dicembre 2020 | 06:31
 

Nei giorni scorsi si è svolta l’assemblea dell’Oiv-Organizzazione intergovernativa della vite e del vino, a livello mondiale, in cui, tra molte altre risoluzioni, è stata approvata la "OIV-ECO647-2020". Che cosa ha di particolare questa risoluzione? Per la prima volta - nel capitolo 4 "vini speciali" definizione 4,9 - vengo definiti i vini bianchi con macerazione.

I vini bianchi macerati provengono dalla macerazione di almeno un mese di sole uve bianche - Vini bianchi macerati regolarizzati Ma sulla produzione c'è da lavorare

I vini bianchi macerati provengono dalla macerazione di almeno un mese di sole uve bianche

Tutto è partito da una proposta di esperti di “diritto e informazione dei consumatori”. L’Oiv ha preso in considerazione alcuni fattori:
  • L’antico metodo di vinificazione georgiano delle uve bianche a contatto con le buccie, che con l’utilizzo dei Qvevris è stato inserito dall’Unesco come Patrimonio immateriale dell’umanità nel 2013;
  • Le caratteristiche organolettiche che questo metodo di vinificazione può conferire ai vini, oltre al loro colore particolare;
  • La necessità di informare i consumatori e i membri delle giurie sulle caratteristiche specifiche di questa categoria di vini;
  • La necessità di promuovere la diversità dei prodotti vitivinicoli e in particolare di dimostrare la ricchezza dell’utilizzo dei metodi tradizionali;
  • La necessità di far conoscere che un vino bianco prodotto con un periodo sufficientemente lungo di macerazione sulle vinacce si traduce in un vino con caratteristiche organolettiche facilmente identificabili dai consumatori.

Un esempio di Qvevris - Vini bianchi macerati regolarizzati Ma sulla produzione c'è da lavorare
Un esempio di Qvevris

Da tutte queste considerazioni l’Oiv ha deciso di inserire la seguente definizione nel Codice Internazionale delle Pratiche Enologiche: Vino bianco ottenuto dalla fermentazione alcolica di un mosto a contatto prolungato con le vinacce, comprese le bucce, la polpa, i vinaccioli ed eventualmente i raspi.

Ha dato ulteriormente delle prescrizioni a cui si deve attenere chi vuol produrre dei vini bianchi perché essi siano da considerarsi macerati:
  • L’utilizzo di sole uve bianche
  • La macerazione a contatto con le vinacce
  • Un mese la durata minima di macerazione
  • Il vino bianco macerato deve essere caratterizzato con da un colore arancio-ambrato e da tannicità.

Il vino bianco macerato deve essere caratterizzato con da un colore arancio-ambrato e da tannicità - Vini bianchi macerati regolarizzati Ma sulla produzione c'è da lavorare
Il vino bianco macerato deve essere caratterizzato con da un colore arancio-ambrato e da tannicità

Finalmente la più importante organizzazione mondiale sul vino dà alcune indicazioni precise sulla produzione e degustazione dei vini bianchi macerati e finalmente abbiamo il nome per questa categoria, seppur piccola, di vini. Non più orange, amber, skin contact e chi più ne ha più ne metta. Ma semplicemente Vini bianchi macerati.

Lascia perplessi l’indicazione sul tempo di macerazione. Minimo un mese a contatto con le vinacce significa che l’uva deve essere con una buccia molto spessa e resistente. Poche sono le varietà che hanno questa caratteristica, tipica delle uve a bacca rossa. Questa prescrizione taglia fuori una grande quantità di macerati new entry che rimangono sulle bucce 3, 4, 5 giorni o poco più. Forse si è voluto proprio evidenziare l’utilizzo del metodo tradizionale georgiano dove le uve intere rimangono nei kvevri fino a marzo dell’anno successivo alla vendemmia.

Peccato non ci siano indicazioni specifiche sulla produzione delle uve per ottenere questi vini. Cosa fondamentale per avere delle uve di altissima qualità e salubrità che possano, con successo, passare attraverso il processo di macerazione. Ben diversa è la proposta di disciplinare di produzione della Docg Ribolla di Oslavia, in cui sia le norme per la viticoltura che per la produzione sono specificate in maniera estesa e completa. Forse ci arriveremo più avanti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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