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Terra dei fuochi, la "Cernobyl campana" Sequestrati 13 pozzi e 15 fondi agricoli

Dopo il sequestro da parte dei Forestali di 13 pozzi irrigui e 15 fondi agricoli a Caivano (Na), il cuore della Terra dei fuochi, si terranno un'assemblea e iniziative di protesta per la grave situazione ambientale

 
13 novembre 2013 | 12:02

Terra dei fuochi, la "Cernobyl campana" Sequestrati 13 pozzi e 15 fondi agricoli

Dopo il sequestro da parte dei Forestali di 13 pozzi irrigui e 15 fondi agricoli a Caivano (Na), il cuore della Terra dei fuochi, si terranno un'assemblea e iniziative di protesta per la grave situazione ambientale

13 novembre 2013 | 12:02
 

La situazione che riguarda i rifiuti in Campania diventa ogni giorno più ingestibile; L’assenza di una normativa che regolarizzi la gestione dei cicli di rifiuti, il disinteresse della politica e l’irresponsabilità imprenditoriale sono i fattori che hanno trasformato risorse da poter riciclare, recuperare e riutilizzare in veleni. L’ennesima conferma arriva del sequestro preventivo d’urgenza di 13 pozzi irrigui e 15 fondi agricoli nel comune di Caivano (Na), cuore della cosiddetta “Terra dei fuochi”, area flagellata dalla presenza di rifiuti tossici.



Rossella Muroni
(nella foto a sinistra), direttrice nazionale di Legambiente, e Michele Buonomo, presidente regionale Legambiente Campania, si complimentano con la procura, e il comandante del corpo forestale dello Stato Sergio Costa (nella foto in basso) con i suoi uomini, ma aggiunge che «Si è scritto un altro capitolo della Cernobyl campana. Chissà per quanti anni quei pozzi sono stati utilizzati per irrigare quei terreni e le relative produzioni, con le possibili conseguenze negative sulla salute umana e sulla filiera agroalimentare, senza contare i relativi danni per l’economia locale Una cosa è certa: tra insalate al cadmio, zucchine impazzite, cavoli amari, pomodori alla diossina, frutta al percolato, il pranzo è servito ed i veleni arrivano sulla tavola».

Rossella Muroni«Davanti a questi fatti - continua Costa - anche le parole rischiano di perdersi nel pozzo delle buone intenzioni e mascherano le responsabilità, le incompetenze e le complicità della politica e delle amministrazioni in tutti questi anni. Chi perseguirà su questa strada, chi ancora per una volta assisterà inerme e in silenzio si dovrà assumere in pieno la responsabilità e, prima o poi, dovrà renderne conto alle vittime invisibili sempre più numerose di questo disastro».

Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo (nella foto a destra), commenta le dichiarazioni del procuratore aggiunto della procura della Repubblica di Napoli, Nunzio Fragliasso, sulla situazione della Terra dei fuochi. Secondo Fragliasso l’attuale situazione campana sarebbe una conseguenza degli atteggiamenti di consenso silenzioso, complicità e assenze ingiustificate da parte di chi invece dovrebbe porre rimedio ad una faccenda tanto penosa.

Interviene dunque il Ministro: «Per questo il governo ha deciso di attivare una task force coinvolgendo le istituzioni a tutti i livelli in modo da cercare di dare il massimo sostegno all'azione della magistratura. Ora bisogna tradurre in fatti quanto stabilito. La perimetrazione delle aree inquinate deve procedere e la regione deve continuare a compiere un enorme sforzo. L’intesa siglata ieri tra la Regione e la Capitaneria di Porto è un passo importante. Occorre però che lo Stato acceleri la riforma riguardante la classificazione dei reati: chi inquina va sottoposto alla normativa antimafia più rigida perché distrugge il territorio, avvelena i nostri figli e cancella le regole sane del mercato».

Nunzia De Girolamo«Chi ha inquinato, deve pagare le bonifiche - ha proseguito il Ministro - e va sanzionato con maggiore efficacia chi è colluso e chi è stato complice. Su questo non possiamo tacere. Sarà dura, come tutte le riforme che si possono e devono fare in Campania, ma chi è dalla parte della legalità oggi deve scegliere dove stare. Sono totalmente e incondizionatamente d'accordo con il procuratore aggiunto di Napoli Nunzio Fragliasso quando dice che quello che la criminalità organizzata ha fatto e continua a fare nella Terra dei fuochi è possibile solo grazie ad un humus fertile composto da consensi, complicità e assenze».

Nel frattempo, in attesa della manifestazione del prossimo 16 novembre a Napoli, Legambiente, Libera e Fiom, si preparano per l’assemblea pubblica di oggi alle 17.00 al Seminario Vescovile di Aversa. Secondo le tre organizzazioni, «La mobilitazione popolare da atto di denuncia si deve trasformare in proposta politica, di cui le amministrazioni locali e il governo nazionale devono farsi carico, mettendo in campo con urgenza una risposta concreta».

Legambiente, Libera e Fiom presenteranno 10 proposte specifiche basate sulla trasparenza dei dati e sulla riconversione del territorio, sulle tutele e i diritti, a partire da quello alla salute. Sempre oggi gli studenti di due scuole secondarie di primo grado, provenienti da comuni dell'area della provincia di Napoli e Caserta, saranno testimoni della legalità nella terra dei fuochi.

L’iniziativa si lega al progetto per le scuole “Da Terra dei fuochi a Terra Felix” che Legambiente ha realizzato con Ecopneus e si svilupperà lungo tutto l’anno scolastico 2013-2014, con l’obiettivo di sensibilizzare e aiutare le giovani generazioni a comprendere i problemi del territorio legati alla cattiva gestione dei rifiuti, con particolare attenzione al ciclo legale degli pneumatici, dall’acquisto al recupero, poiché proprio i copertoni fuori uso vengono adoperati come combustibile per i roghi di immondizia.

Sergio CostaLa giornata prevede un percorso nella Terra dei fuochi: si partirà da Afragola verso Scisciano, dove in località San Martino una vasta area è stata finalmente liberata da circa 5mila tonnellate di pneumatici abbandonati, dopo 23 anni di tentativi infruttuosi da parte del comune; si proseguirà poi verso Nocera Inferiore, dove i ragazzi visiteranno l’impianto di frantumazione di Pfu “Rpn” azienda partner Ecopneus, dove viene prodotto granulo di gomma da Pfu che può essere utilizzato in numerose applicazioni (come strade e pavimentazioni sportive).

Le classi saranno accompagnate da educatori di Legambiente e l’iniziativa rappresenta una tappa verso la giornata di sensibilizzazione del 30 novembre a Caserta e Napoli, organizzata nell’ambito della campagna “Io scelgo la strada giusta”, promossa dal ministero dell’ambiente ed Ecopneus e di cui sono firmatari anche l’Incaricato del ministro dell’Interno per la Terra dei fuochi, le prefetture ed i comuni di Napoli e Caserta. La giornata vedrà anche un evento presso il teatro Politeama di Napoli nell’ambito del quale sarà presentata la testimonianza di questi ragazzi.

La Muroni sottolinea: «Con questo giro didattico vogliamo dare ai ragazzi la possibilità di informarsi e stimolarli a riflettere su quello che si può fare concretamente per combattere le illegalità che colpiscono la terra dei fuochi, per aiutarli a costruire e lanciare un messaggio di cambiamento e di speranza affinché i loro territori tornino a essere una terra felix grazie all’impegno dei cittadini».

Se mai e quando si avvierà una vera bonifica agraria, questa costerà una cifra enorme all’intera comunità nazionale, mentre sta costando molto, in termini di salute, immagine ed economia ad un territorio dimenticato e lasciato ostaggio di poteri criminali.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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