Di certo non è usuale raccontare un ristorante iniziando dal parcheggio. In realtà, per chi conosce Bologna, sebbene il problema sia analogo in gran parte dei capoluoghi italiani, disporre di un parcheggio coperto e videosorvegliato e arrivare all'interno del locale in ascensore, non è un vantaggio indifferente. Ancora, per chi possedesse un'auto elettrica, qui si trovano anche le colonnine di ricarica.
Il ristorante La Porta di Bologna
Ciò detto, La Porta, sulla piazza di Porta Europa a due passi dall'ingresso della fiera cittadina, è un ristorante con i fiocchi e fuori dagli schemi. Soprattutto per il suo ambiente insolitamente spazioso, scenografico ed elegante con i suoi soffitti molto alti e un tono avorio come colore dominante.

La sala del ristorante La Porta di Bologna
Non manca, per gli amanti del genere, un angolo dedicato al culto del sigaro. Tutto questo con una sagoma che, vista da lontano, somiglia tantissimo alla sagoma una balena. Bella anche la carta dei vini, con oltre trecento referenze ben assortite tra Italia ed estero, incluse numerose etichette di Champagne.
Lo staff di La Porta e lo chef Guglielmo Araldi
Se dello staff fanno parte ragazzi e ragazze - usiamo questo termine perché l'età media è davvero giovane, anche se si tratta di persone professionalmente molto preparate - che provengono da ogni parte d'Italia (e non solo) e i cui nomi di battesimo compaiono tutti all'inizio del menu, lo chef arriva dalla Calabria. Guglielmo Araldi, classe 1993, è infatti originario di Vibo Valentia. Inizia nel mondo del fine dining a Milano con Felice Lo Basso, poi arriva a Bologna a I Portici, unica stella Michelin in città, affiancando Agostino Iacobucci prima ed Emanuele Petrosino poi. Ritorna per una parentesi nella sua regione d'origine, a Pizzo Calabro, dove realizza l'apertura del Galia Luxury Resort, fino a quando Iacobucci non lo richiama nella città felsinea per Deep, ristorante di pesce.

Guglielmo Araldi, chef del ristorante La Porta di Bologna
Ancora a Bologna, prende il posto di Cristian Mometti alla guida della cucina de I Carracci del Grand Hotel Majestic “già Baglioni”. Araldi è un cuoco determinato, pacato nei toni e gentile nei modi. La sua cucina gli somiglia, mediterranea, solare, attenta a rispettare il ritmo delle stagioni, precisa sia nell'espressione del gusto sia nella ricerca di piatti, fatti più per piacere che per stupire l'ospite ma ai quali non manca una giusta dose di creatività. Qui la tecnica - che il nostro governa con competente intelligenza - è messa al servizio di gusto e immediatezza. C'è infine un aspetto da sottolineare: lo sforzo dello chef va in direzione del supporto del territorio e i fornitori sono tutti locali.
La Porta di Bologna: i menu e i piatti
La scelta è varia e piuttosto libera. Si può andare alla carta oppure farsi guidare da uno dei tre menu degustazione, tutti con cinque portate: Vegetariano a 75 euro, Territorio a 85 e Passione per il mare a 105. I piatti che abbiamo assaggiato ci hanno convinto, a partire dall'ottima ricciola marinata al miso con daikon, shiso, ravanelli e lampone. Notevole la carne della quaglia, servita con fave, cicoria e rabarbaro. Tra i primi ci sono piaciute molto le linguine Felicetti con aglio, olio e peperoncino, emulsione ai ricci di mare, menta e limone candito, con tutti gli ingredienti a creare una fresca armonia.
La Porta di Bologna: ricciola marinata al miso con daikon, shiso, ravanelli e lampone
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La Porta di Bologna: carne della quaglia, servita con fave, cicoria e rabarbaro
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La Porta di Bologna: linguine Felicetti con aglio, olio e peperoncino, emulsione ai ricci di mare, menta e limone candito
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La Porta di Bologna: tortelli farciti con Parmigiano Reggiano 36 mesi, piselli e aceto balsamico
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La Porta di Bologna: lattuga alla brace, con fondo di radici, senape, sesamo tostato e bernese
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La Porta di Bologna: dessert "snickers" a base di arachidi, cioccolato fondente all'84% e caramello
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Non da meno i golosi tortelli farciti con Parmigiano Reggiano 36 mesi, piselli e aceto balsamico, dalla pasta liscia e tirata alla perfezione. Anche la lattuga alla brace, con fondo di radici, senape, sesamo tostato e bernese, è un piatto vegetale di bellissima intensità. Si conclude la parte salata con la morbida carne del capriolo, servito con variazione di scorzonera, nocciola, fondo al marsala e tartufo. Molto buono anche il dessert "snickers" a base di arachidi, cioccolato fondente all'84% e caramello. Una meta sicura a Bologna.
Piazza Vieira de Mello 4 40128 Bologna