Menu Apri login

Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 08 dicembre 2025  | aggiornato alle 12:48 | 116192 articoli pubblicati

Qual è il segreto di un buon drink? Far sentire il cliente a casa

Carmelo Parisi, barman e anima del Medousa Bistrot di Taormina, racconta il suo percorso nel bartending siciliano, la passione per i cocktail e l’importanza dell’accoglienza, della formazione e della comunità

 
08 dicembre 2025 | 11:30

Qual è il segreto di un buon drink? Far sentire il cliente a casa

Carmelo Parisi, barman e anima del Medousa Bistrot di Taormina, racconta il suo percorso nel bartending siciliano, la passione per i cocktail e l’importanza dell’accoglienza, della formazione e della comunità

08 dicembre 2025 | 11:30
 

Nel panorama variegato dei professionisti siciliani uno ci pare spicchi per genialità e creatività: Carmelo Parisi. Ecco perché lo abbiamo intervistato per condividere con voi il suo pensiero.

Qual è il segreto di un buon drink? Far sentire il cliente a casa

Il bartender Carmelo Parisi

Dalle spiagge ai cocktail: l’inizio di un amore

A trentasei anni, Carmelo Parisi è uno dei volti più interessanti del Bartending siciliano. Nato a Taormina nel 1989 è oggi barman al «Medousa Bistrot & Suites» di Taormina, racconta un percorso fatto di curiosità, passione e voglia di crescere, che l’ha portati dai lidi delle Eolie ai banconi più raffinati della Costa Jonica.

Come è cominciata questa passione per il bar, per i cocktail, chiediamo a Carmelo. «tutto è cominciato per caso, nel 2015 lavoravo come bagnino a Vulcano, al locale Baia Negra. Durante gli aperitivi guardavo il bartender preparare i drink: il modo in cui li costruiva, la precisione, l’eleganza, pian piano ho capito che quello doveva essere il mio mondo. la sera iniziavo a dare una mano al bancone, anche se la mia mansione ufficiale era quella del bagnino. facevo qualche cocktail durante el serate al lido, e capii subito che quello doveva essere il mio futuro».

Poi cosa hai fatto, hai iniziato a fare qualche corso, a cercare informazioni su cosa e come fare?

«Si, l’anno successivo, nel 2016, faccio un corso con Antonio Santoro, attualmente Consigliere Nazionale Abi Professional, e Giuseppe Porco, grande professionista. Ma comunque continuavo a lavorare in un altro settore,» non dimentichiamo che Carmelo si era diplomato come operatore elettronico al Majorana di Messina. «Nel 2019 ho deciso di dedicarmi completamente al Bartending».

Qual è il segreto di un buon drink? Far sentire il cliente a casa

Carmelo Parisi, l'anima del bancone del Medousa

Per tre anni Carmelo lavora tra «i Quattro Elementi» e «il Quarto di Luna» due locali messinesi dello stesso gruppo, prima di fare il grande salto a Taormina. «volevo migliorarmi e portare i miei drink ad un livello superiore. così o trovato il mio spazio al Medousa Bistrot & Suites, dove sono approdato nel 2022». Oggi Carmelo è l’anima del bancone del Medousa: «sono barman, anche se potrei dire di essere il bar manager perché gestisco tutto il bar, dalla drink list agli eventi; ma essendo l’unico barman, non avrebbe senso. è un lavoro impegnativo ma che amo profondamente».

Abi Professional: «fare gruppo per crescere insieme»

Come sei entrato a far parte di Abi Professional e chi ti ha stimolato a farlo?

«Conoscevo già Nino Santoro e appena ho deciso che avrei intrapreso quella strada, mi sono rivolto a lui. mi ha aperto un mondo magico, dopo pochi giorni ho iniziato un corso con lui e i suoi collaboratori». «Far parte di una associazione di categoria è un valore aggiunto «ci dice Carmelo «Essere in un gruppo come Abi Professional ti permette di confrontarti con colleghi che hanno molta esperienza, scambiarci idee, conoscere nuovi prodotti locali o realtà siciliane. Collaborare e fare squadra è fondamentale».

Qual è il segreto di un buon drink? Far sentire il cliente a casa

Carmelo Parisi

«Quello che colpisce di più» commenta Carmelo, «è proprio lo spirito di comunità. Durante le master class o gli eventi si crea una sinergia, si osservano i colleghi, ci si confronta e si imparano cose nuove. È un continuo scambio che arricchisce tutti».

Il Bartending, non come moda, nelle scuole alberghiere

Se tu fossi il Presidente come intenderesti guidare l’associazione?

«Mi piacerebbe portare il Bartending nelle scuole alberghiere, per far capire agi studenti cosa significa fare il barman. Molti pensano sia solo preparare cocktail, ma dietro c’è molto di più: c’è l’accoglienza, il far sentire il cliente a proprio agio, coccolarlo. Un drink può essere perfetto, ma se manca il calore umano non funziona». «Un altro progetto», continua Carmelo,» è quello dei viaggi formativi all’estero, vedere come lavorano i bartender fuori dall’Italia è un’esperienza che apre la mente. Ti fa capire cosa migliorare e cosa, invece, sappiamo già fare bene».

Tendenza, tecnologia e social

Negli ultimi anni, i Mocktail e i drink low alcol sono sempre più richiesti, cose ne pensi?

«Un bartender deve saper rispondere alle esigenze di tutti. oggi ci sono ottimi prodotti alcol free che permettono di creare versioni "Virgin" dei classici cocktail. Sta poi ala fantasia del barman inventare qualcosa di unico e innovativo».

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, Carmelo è scettico: «Preferisco la mente umana. Se usata con equilibrio, l’I.A. può essere utile, ma l’eccesso di tecnologia rischia di toglierci creatività e allontanarci dalla capacità di capire le trasformazioni». «Il discorso sui social è certamente più complesso, anche perché in continua evoluzione e trasformazione dei mezzi comunicativi» dice Carmelo, «Oggi i social contano tantissimo. Aiutano a farsi conoscere, ma spesso premiano solo chi sa comunicare meglio, non necessariamente chi è più preparato. È un’arma a doppio taglio: serve usarli con intelligenza, senza dimenticare la sostanza».

Prima impara a camminare, poi correre

Cosa ne pensi della formazione, ritieni si utile o e possibile la semplice formazione sul campo?

Carmelo è molto critico verso la formazione «Fai da te» dei giovani bartender. «Molti imparano dalle social tecniche complesse come il Milk wash o il Fat wash, ma non conoscono nemmeno le basi: non sanno bilanciare un drink o distinguere un bourbon da uno scotch whisky. E come voler correre prima di saper camminare. Le basi sono il fondamento della nostra professione».

Qual è il segreto di un buon drink? Far sentire il cliente a casa

Carmelo Parisi crede fortemente in una formazione approfondita, non fai da te

«I ragazzi che si avvicinano a questa splendida professione devono iniziare con amare quello che fanno e impegnarsi seriamente. Studia, osserva, sperimenta e migliora te stesso ogni giorno. Non avere fretta di bruciare le tape e non serve confrontarsi p invidiare chi è già arrivato, il colosso del mestiere: ognuno ha il suo percorso».

Un futuro "Lavico" e profumato di Sicilia

Appena passato il Roma Bar Show dove Carmelo era protagonista nella presentazione di un distillato tutto siciliano: il Lavico Gin dell’Opificio Etna Magiantosa. «È un gin secco e intenso, con botaniche come ginepro, rosmarino, scorze di limone, pepe nero, maggiorana, cardamomo e basilico». Il futuro di Carmelo sarà legato a questo prodotto, non è dato a saperlo attualmente, quello che è certo che vorrà essere partecipe a rappresentare le eccellenze liquoristiche siciliane. Ringraziamo Carmelo augurandogli di continuare questa sua splendida carriera ci facciamo regalare una sua ricetta che sa di terra siciliana.

Il drink che ha presentato al Roma Bar Show: "Medousa"

«Medousa è la protettrice della casa e dei giardini, e racchiude tutta l’essenza mediterranea di Taormina», spiega Carmelo. «È un viaggio sensoriale tra storia, profumi e passione — proprio come il mio percorso dietro il bancone».

Qual è il segreto di un buon drink? Far sentire il cliente a casa

Il Medousa di Carmelo Parisi

Praticamente un twist sul Gin Sour con sciroppo home made di salvia, timo e rosmarino, succo di lime e proteine vegetali. Un drink fresco, speziato e profondamente legato alla nostra terra». Questa la ricetta:

  • 50 ml Lavico Gin
  • 30 ml succo di lime
  • 15 ml sciroppo aromatizzato al timo, salvia e rosmarino (home made)
  • Proteine vegetali
  • Shakerare e servire in un bicchiere old fashioned, decorato con un rametto di rosmarino.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Galbani Professionale
Pavoni
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
Foddlab

Galbani Professionale
Pavoni
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni

Foddlab
Ristorexpo