Negli ultimi mesi si è tornati a discutere seriamente di vino e salute. Non di tendenze o mode, ma di equilibrio, responsabilità e buon senso. In un momento in cui l’attenzione internazionale si concentra sui danni dell’abuso di alcol, l’Irvas - Istituto per la ricerca su vino, alimentazione e salute - prova a rimettere ordine nel dibattito con un documento semplice e concreto: dieci linee guida che spiegano quando e come il vino può far parte di uno stile di vita equilibrato, e in quali situazioni invece è meglio evitarlo del tutto.

Vino e salute: il decalogo Irvas per un consumo consapevole
«Il vino contiene composti bioattivi ed è tradizionalmente presente nella cultura alimentare mediterranea - spiega il professor Attilio Giacosa, presidente dell’Istituto. Le linee guida nascono per offrire uno strumento chiaro e pragmatico a cittadini, media e decisori. Il punto non è “bere o non bere”, ma come collocare il vino in un contesto di moderazione e di consumo ai pasti, nel solco della dieta mediterranea. La scienza ricorda che l’alcol comporta rischi e che l’abuso è un serio problema di salute pubblica; per questo insistiamo su misura, contesto e responsabilità, con indicazioni pratiche per la vita di tutti i giorni. Il nostro impegno è informare con rigore, non promuovere il consumo; evidenziando che un consumo moderato, nell’arco della vita adulta, può accompagnarsi a uno stile di vita sano».
Le dieci indicazioni dell’Irvas
L’obiettivo del documento non è quindi “difendere” il vino, ma riportare la discussione su basi equilibrate e scientifiche. Troppo spesso il discorso pubblico sull’alcol si polarizza tra chi demonizza e chi banalizza. L’Irvas sceglie una terza via: informare senza incoraggiare, spiegare senza semplificare, aiutando cittadini e operatori sanitari a distinguere tra consumo e abuso. Ecco, di seguito, il decalogo:
- Moderazione come regola: il vino può rientrare in uno stile di vita equilibrato se consumato con moderazione. Moderazione significa una o due unità alcoliche al giorno*, distribuite ai pasti e senza eccessi.
- Sempre con il cibo: il vino va consumato durante i pasti, preferibilmente all’interno di una dieta mediterranea bilanciata, che ne favorisce l’integrazione e riduce i rischi associati all’alcol.
- Distinzione necessaria: il vino non va confuso con i superalcolici: per storia, cultura, modalità di consumo, gradazione e ricchezza in composti bioattivi favorevoli alla salute, rappresenta un approccio diverso al rapporto con l’alcol.
- No all’alcol fuori controllo: il consumo smodato o slegato dal pasto è dannoso: l’abuso di vino o di qualunque altra bevanda alcolica comporta gravi rischi per la salute fisica e psichica.
- Giovani e alcol, il divieto è chiaro: per i minori il consumo di vino e di qualsiasi bevanda alcolica non è raccomandato: l’organismo in crescita è particolarmente vulnerabile agli effetti nocivi dell’alcol.
- Gravidanza e allattamento, è sempre zero alcol: in gravidanza e durante l’allattamento non deve esserci alcun consumo di vino o altre bevande alcoliche, per prevenire la Sindrome feto-alcolica (Fas) e i danni allo sviluppo del bambino.
- L’alcol non è uguale per tutti: chi ha condizioni di salute specifiche, assume farmaci o ha storia di dipendenza deve astenersi dall’alcol, vino compreso, e rivolgersi al proprio medico.
- Oltre gli slogan: la tutela della salute passa dall’informazione corretta, non dagli slogan. Irvas promuove un consumo responsabile e consapevole, riconosce il ruolo del vino nella cultura mediterranea e rifiuta ogni forma di abuso.
- Scienza e cultura insieme: le evidenze disponibili indicano che, in adulti sani, un consumo moderato di vino, inserito in uno stile di vita mediterraneo, può associarsi a benefici cardiovascolari e a un maggior benessere generale con riduzione del rischio di mortalità. Le valutazioni restano individuali e vanno condivise con il medico.
- Educazione alla responsabilità: non incentivare il consumo, ma educare alla scelta consapevole: distinguere tra moderazione e abuso è la chiave per valorizzare il vino come parte di abitudini comportamentali corrette.