Tra le spezie più antiche e affascinanti che la cucina mondiale conosca, il cardamomo occupa un posto di rilievo per storia, aroma e proprietà. Originario dell’India meridionale e dello Sri Lanka, oggi è coltivato in diverse aree tropicali, dal Guatemala - che ne è diventato il principale produttore - fino a Tanzania, Vietnam e Costa Rica. I piccoli baccelli verdi o scuri che si trovano sul mercato racchiudono semi profumatissimi, impiegati da secoli non solo per insaporire cibi e bevande, ma anche per le loro presunte virtù benefiche.

Tutto quello che c'è da sapere sul cardamomo
Composizione e proprietà nutrizionali
Dietro al suo profumo intenso si nasconde infatti una composizione sorprendente. Ogni piccolo seme, scrivono gli esperti di Humanitas Salute, contiene 7,47 mg di zinco, 21 mg di vitamina C, 1,102 mg di niacina, 0,230 mg di vitamina B6, 0,198 mg di tiamina e 0,182 mg di riboflavina, oltre a 1.119 mg di potassio, 28 mg di manganese e 0,383 mg di rame. È una discreta fonte di ferro, utile alla produzione dei globuli rossi, e di potassio, importante per la salute del cuore. Grazie alla vitamina C e al manganese possiede anche un buon potere antiossidante, mentre le vitamine del gruppo B sostengono il metabolismo e l’equilibrio energetico. A completare il quadro ci sono numerosi oli essenziali, responsabili di quel profumo fresco e balsamico che lo rende inconfondibile.
Da secoli il cardamomo è usato nelle medicine tradizionali asiatiche per favorire la digestione e alleviare disturbi comuni come gonfiore, spasmi intestinali, acidità o stitichezza. In alcuni casi viene impiegato anche per lenire mal di gola, tosse e infiammazioni delle vie respiratorie. È stato considerato digestivo, diuretico, espettorante, antisettico, antispasmodico e tonico. Oggi la scienza non conferma tutti questi effetti, ma resta il fatto che, nella pratica quotidiana, molti lo usano ancora come spezia “che fa stare meglio”, e non solo per il gusto.
Controindicazioni, consigli d’uso e stagionalità
L’uso alimentare del cardamomo è considerato sicuro e non sono note interazioni con medicinali o altre sostanze. Chi segue terapie specifiche può comunque chiedere consiglio al medico, soprattutto se pensa di assumerlo in forma concentrata. Come per tutte le spezie, esagerare non serve: dosi eccessive possono provocare coliche biliari.

Cardamomo: i baccelli scuri e verdi
Il cardamomo è facilmente reperibile durante tutto l’anno, sia in baccelli interi sia in polvere. La versione in baccelli resta la migliore: si conserva più a lungo e mantiene intatti aroma e oli essenziali. Basta pestare leggermente i semi prima dell’uso per sprigionarne tutta la fragranza. È una di quelle spezie che vale la pena tenere sempre a portata di mano: discreta, profumata, capace di cambiare il profilo di un piatto o di una bevanda senza bisogno di grandi quantità.
In cucina e al bar
In cucina il cardamomo non ha confini. Quello verde, più delicato e profumato, è l’ingrediente chiave dei dolci e delle miscele di spezie come il garam masala. Si usa nel riso, nei curry, nelle creme e nei dessert, ma anche nel caffè arabo e nel chai indiano. Il cardamomo nero invece ha un profilo più affumicato e terroso, perfetto per piatti di carne e stufati himalayani. Da qualche anno ha conquistato anche bartender e pasticceri: basta schiacciare un baccello per profumare uno sciroppo, un gin tonic o una mousse di yogurt. È una spezia che sta bene ovunque serva un tocco fresco ma complesso.