Provate ad arrivarci senza elicottero; in macchina o motocicletta, per non parlare della bici: sarà un'impresa. Da Brescia ci vogliono oltre due ore, compresi 17 chilometri di curve fra strapiombi e rocce sporgenti.
Stiamo parlando della Valvestino, famosa per la case con i tetti in paglia e per il Tombea, formaggio prodotto in due sole 2 stalle, principalmente dall'allevatore-eroe che ha resistito anche ad uno sfratto, Germano Eggiolini.

Là, dove una volta regnava l'Impero Austro-Ungarico, oggi vi è una comunità di neanche 300 persone sparse fra 2 comuni, Magasa e Valvestino, appunto, con le frazioni Persone, Denai, Bollone e Arno. Zone dimenticate dagli uomini e, si spera, non da Dio. Nessun ufficio pubblico, solo il Municipio, saltuario il servizio sanitario, chiuse le scuole per carenza di alunni, un solo negozio di alimentari, industria inesistente, un po' di artigianato legato al legno, e alcuni volonterosi bar-trattoria- agriturismo.
Ci sono però due gioielli in questa splendida vallata lontana, lontanissima dal turismo di massa: l'osservatorio astronomico di cima Rest e, appunto, il formaggio Tombea, con bollo Ce. Nasce da vacche da latte libere negli alpeggi. In due versioni: erba e fieno. Pasta dura e semi dura, stagionatura massimo di 3 anni, color giallo scuro. Prezioso come il "bagòss", è uno dei formaggi più ricercati del patrimonio caseario, non solo bresciano.

La prima mungitura avviene all'alba. Il latte raccolto viene poi unito con la seconda mungitura, alla sera. Poi la stagionatura e l'affinamento secondo un'antica arte tramandata da padre - Eggiolini - in figlio. Tombea deriva dal monte che sovrasta la Valvestino a quota 1.700 metri sopra il livello del mare, reticolo di trincee, monito e testimonianza della Grande Guerra.
Il Trentino è a due passi, tant'è che i residenti hanno anche indetto un referendum per chiedere di andarsene da Brescia e dalla Lombardia per ri-tornare nelle terre più vicine e ricche di agevolazioni per chi vive in montagna. Ma torniamo al Tombea.

Dicevamo 2 produttori, Germano Eggiolini in quel di Denai e la giovane Paola con il marito a Malga Alvezza. Complessivamente alcune centinaia di forme all'anno. Paola con il marito d'inverno scende a Bedizzole, Eggiolini rimane su tutto l'anno. Una scelta di vita non semplice, entrambi sposati con due bambini piccoli. Giovani che vedono nell'agricoltura di montagna una vera scelta di vita con tutti i sacrifici e le - poche - soddisfazioni che ne conseguono. Nel rispetto della natura e dei suoi ritmi. Tanto di cappello!