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Solo a colazione o anche dopo i pasti: il futuro del cappuccino è all-day long?

Il consumo di questa bevanda non si sta più limitando alle prime ore del giorno, ma anche al pomeriggio o addirittura alla sera. Ma si arriverà mai, in Italia, a bere il cappuccino subito dopo i pasti? Abbiamo parlato di queste nuove tendenze con Tony Berry e Luigi Barberis, protagonisti e testimoni oculari dell'evoluzione del cappuccino

di Nicholas Reitano
07 novembre 2023 | 15:46
Solo a colazione o anche dopo i pasti: il futuro del cappuccino è all-day long?
Solo a colazione o anche dopo i pasti: il futuro del cappuccino è all-day long?

Solo a colazione o anche dopo i pasti: il futuro del cappuccino è all-day long?

Il consumo di questa bevanda non si sta più limitando alle prime ore del giorno, ma anche al pomeriggio o addirittura alla sera. Ma si arriverà mai, in Italia, a bere il cappuccino subito dopo i pasti? Abbiamo parlato di queste nuove tendenze con Tony Berry e Luigi Barberis, protagonisti e testimoni oculari dell'evoluzione del cappuccino

di Nicholas Reitano
07 novembre 2023 | 15:46
 

In Italia è un must per la colazione. E si calcola, in media, che ogni persona ne beva almeno uno al giorno. Stiamo parlando ovviamente del cappuccino, una delle bevande più apprezzate dagli abitanti del nostro paese per il primo pasto della giornata. Secondo una ricerca Nescafé, circa il 60% dei consumatori lo beve insieme ad altre persone, mentre il restante 40% preferisce gustarselo da solo. Sono numeri che emergono in occasione della giornata internazionale del cappuccino, che ogni 8 novembre si festeggia in tutto il mondo. E il consumo di questa bevanda, secondo gli ultimi sondaggi, è in costante aumento, soprattutto vista la moda - che sia "eticamente" sbagliata o meno - portata dagli stranieri, in particolare da americani e inglesi, di berlo dopo i pasti principali della giornata ossia post-pranzo o cena.

Il cappuccino ha grandi margini di miglioramento?

Una pratica che in più occasioni ha diviso il web e i social, portando a creare in seguito delle semi-manifestazioni nelle piazze d'Italia per vietare a bar e ristoranti di servire il cappuccino ad orari fuori da quelli della colazione. Ma, come ogni moda importata dagli States, il destino del cappuccino è quello di essere una bevanda da consumo all-day long. E per avere conferma di ciò, abbiamo chiesto a due esperti e diretti interessati del mondo Horeca di dirci la loro sulle nuove tendenze. Il primo a spiegarci quale sarà il futuro del cappuccino è Tonino Bernardo, aka Tony Berry, uno dei baristi più conosciuti in Italia e grande "veterano" nella realizzazione della bevanda al Porto di Ripetta Bar, in pieno centro a Roma.

Solo a colazione o anche dopo i pasti: il futuro del cappuccino è all-day long?

Tony Berry del Porto di Ripetta Bar a Roma

«Essendo al centro del mondo, e quindi in una zona piena di turisti, faccio tantissimi cappuccini ogni giorno. E molti italiani vengono nel mio bar a qualunque ora per provare i miei cappuccini: sia il pomeriggio che alle 10 di sera. Gli stranieri lo gustano addirittura, in taglia big, con pizza e carbonara. Quindi, per me è difficile capire se questa tendenza è in crescita anche per i nostri connazionali, ma posso dire che sto notando una grande crescita nel consumo. lo spero che questa bevanda possa diventare all-day long» ci ha raccontato Tony, che in occasione della giornata internazionale sarà in diretta televisiva su Rai 1 durante il programma "La volta buona". «Il cappuccino si sta espandendo, anche in vari gusti, ma ha grandissimi margini di miglioramento» ha poi concluso.

Meno tè o cioccolate e più cappuccino nei bar?

Un consumo in crescita che è certificato anche da un bar manager di provincia, nello specifico di Alessandria, in Piemonte, come Luigi Barberis del Caffè degli Artisti. «Nel pomeriggio, si beve più cappuccino e meno tè o cioccolate. Qui ad Alessandria però serviamo maggiormente il marocchino, che è nato qui ed è comunque molto simile al cappuccino. Ma in sostanza anche noi stiamo notando una crescita del consumo».

Solo a colazione o anche dopo i pasti: il futuro del cappuccino è all-day long?

Luigi Barberis proprietario del Caffè degli Artisti ad Alessandria

Da grande sostenitore delle tradizioni e da testimone oculare quotidiano, Barberis poi ci spiegato come bisognerebbe comportarsi con gli stranieri che chiedono un cappuccino subito dopo i pasti: «La vedo un po' come una storpiatura. Non dico di vietare le ordinazioni, ma almeno di scoraggiarle. Come io cerco di vivere un'esperienza autentica all'estero, credo che anche un turista che venga in Italia debba vivere un'esperienza nostrana a 360°. Gli stranieri, in particolare gli americani, consumano il cappuccino in questa maniera perché è la bevanda che più si avvicina ai loro beveroni a base di caffè e latte. Sono abitudini diverse. Poi, il cliente ha sempre ragione, ma bisognerebbe quanto meno educare alla nostra cultura. Credo che - ha sottolineato Barberis - sia frutto di una mancanza di comunicazione e di far cultura».

Il cappuccino e l'ispirazione per la cucina

La presenza di piatti che si ispirano al cappuccino nei menu dei ristoranti italiani, come per esempio il "Cappuccino al nero di seppia" di Max Alajmo (vedi foto, ndr), dimostra come la cultura e la tradizione italiana influenzino la gastronomia e la creatività culinaria. I cuochi che si ispirano al cappuccino dimostrano poi un profondo rispetto per la tradizione di questa bevanda, ma allo stesso tempo mostrano una creatività e un desiderio di sperimentare. Utilizzare ingredienti che richiamano i colori del cappuccino, come il marrone del caffè, il bianco del latte e il beige della schiuma, è un modo per giocare con la presentazione dei piatti e offrire ai clienti un'esperienza culinaria unica.

Solo a colazione o anche dopo i pasti: il futuro del cappuccino è all-day long?

Cappuccino al nero di seppia di Max Alajmo

Inoltre, l'uso di stoviglie inconsuete può aggiungere un tocco di eleganza e originalità al piatto ispirato al cappuccino. Ad esempio, servire un dessert che richiama i colori e i sapori della bevanda in una tazza da cappuccino o in una piccola ciotola può trasformare un semplice dolce in un'opera d'arte culinaria.

Com'è nato il cappuccino? La storia

Passando alla storia, il cappuccino ha radici che risalgono a Marco d'Aviano, un frate dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Nel settembre del 1683, Papa Innocenzo XI lo inviò a Vienna con l'obiettivo di persuadere le potenze europee a formare una coalizione contro gli Ottomani musulmani che stavano assediando la città. Nel corso di questa missione, Marco d'Aviano si trovò in una caffetteria viennese e, secondo le ricostruzioni storiche, "corresse" per la prima volta il gusto troppo forte del caffè aggiungendo del latte. Questa nuova bevanda fu poi chiamata "kapuziner", che significa "cappuccino" in tedesco.

Solo a colazione o anche dopo i pasti: il futuro del cappuccino è all-day long?

Come è nato il cappuccino, una delle bevande preferite degli italiani

Ma la nascita della bevanda ha anche una possibile origine alternativa, legata a una bevanda viennese fatta con caffè, panna montata e spezie, che si diffuse successivamente in altre regioni. Nonostante ciò, alcuni esperti sostengono che il nome "cappuccino" derivi dai frati cappuccini, probabilmente a causa della somiglianza del colore della bevanda con il saio dei frati.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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