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In Lomellina il riso del futuro: prime prove con le Tecniche di evoluzione assistita

Un raccolto unico nel suo genere dimostra come la biologia molecolare possa ridurre malattie e consumo di risorse, aprendo la strada a un’agricoltura più sostenibile e capace di affrontare i cambiamenti climatici

 
03 ottobre 2025 | 15:38

In Lomellina il riso del futuro: prime prove con le Tecniche di evoluzione assistita

Un raccolto unico nel suo genere dimostra come la biologia molecolare possa ridurre malattie e consumo di risorse, aprendo la strada a un’agricoltura più sostenibile e capace di affrontare i cambiamenti climatici

03 ottobre 2025 | 15:38
 

Il giorno della mietitura è arrivato anche per la ricerca scientifica. Nei campi del Centro ricerche sul riso dell’Ente nazionale risi, a Castello d’Agogna (Pv) in Lomellina, è stata raccolta la prima coltivazione italiana ottenuta grazie alle Tecniche di evoluzione assistita (Tea). Non si tratta di Ogm, ma di strumenti di biologia molecolare che consentono di intervenire in maniera precisa e rapida sul genoma della pianta, correggendolo senza introdurre dna esterno. Un passaggio che segna l’avvio di una nuova fase per l’innovazione in agricoltura, con sperimentazioni condotte direttamente in campo e non più solo in laboratorio.

In Lomellina il riso del futuro: prime prove con le Tecniche di evoluzione assistita

In Lomellina germoglia il riso che guarda al clima e al domani

Ricerca e protagonisti

Al taglio del riso erano presenti la presidente dell’Ente nazionale risi, Natalia Bobba, il responsabile del settore miglioramento genetico del Centro ricerche sul riso, Filip Haxhar, e naturalmente Vittoria Brambilla, la nota ricercatrice del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli studi di Milano, che con Fabio Fornara guida da anni un gruppo di ricerca che studia e sperimenta le Tea. Obiettivo della ricerca è quello di ottenere un riso meno suscettibile al brusone, il fungo che spesso ostacola la crescita del riso fino ad arrivare a compromettere la sua coltivazione.

Ma le Tea possono intervenire anche sulle altre caratteristiche bio-morfologiche per rendere la pianta di riso più produttiva e resiliente e, nel medesimo tempo, più resistente al cambiamento climatico. Ciò consente di dimezzare i tempi dell’ottenimento di una pianta di riso migliorata/editata, meno bisognosa di fitofarmaci, di acqua o di fertilizzanti.

Le prospettive delle Tea

La sperimentazione svoltasi al Centro ricerche sul riso ha favorevolmente impressionato anche i membri della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, che hanno visitato il centro a metà settembre. Hanno potuto toccare con mano come, grazie alle Tecniche di evoluzione assistita, sia possibile ottenere modifiche totalmente identiche a mutazioni spontanee o ottenute mediante il miglioramento genetico classico.

In Lomellina il riso del futuro: prime prove con le Tecniche di evoluzione assistita

Taglio del riso e taglio col passato: le Tea aprono un nuovo capitolo in agricoltura

«Siamo convinti che sia anche attraverso queste evoluzioni che la coltivazione del riso potrà continuare ad essere un’eccellenza - ha commentato la presidente dell’Ente nazionale risi, Natalia Bobba. Nello stesso tempo renderanno più facile la vita ai risicoltori perché le Tea permetteranno di combattere il brusone, contro cui è sempre più difficile adottare contromisure efficaci attraverso il breeding tradizionale. E porteranno benefici alla coltivazione anche sulla possibilità di affrontare in modo adeguato i cambiamenti climatici».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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