L’Italia si conferma al centro delle strategie del California Prune Board, che guarda al nostro Paese come a uno dei mercati più importanti a livello mondiale. Un posizionamento conquistato grazie a un mix che unisce qualità costante, ricerca scientifica sui benefici nutrizionali, sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica, come dimostra il progetto in realtà virtuale premiato a livello internazionale. Accanto a questo, le collaborazioni con atleti, nutrizionisti e maître chocolatier rendono le Prugne della California protagoniste tanto nello sport e nel benessere, quanto nella cucina italiana, intercettando un pubblico giovane sempre più attento a ingredienti naturali e versatili. Nonostante un raccolto 2025 più contenuto, la filiera californiana garantisce continuità e standard elevati, rafforzando un legame con l’Italia che punta a crescere nel tempo.

Donn Zea, executive director CPB e Esther Ritson-Elliott, CPB director of international marketing and communications
L’Italia al centro del futuro
L’Italia si conferma uno dei mercati più importanti al mondo per le prugne della California. A ribadirlo è Donn Zea, executive director California Prune Board (CPB), che sottolinea come il nostro Paese sia in cima alle priorità dell’ente californiano: «Abbiamo accesso a più di 60 mercati globali - spiega - ma ci concentriamo solo su quelli davvero strategici. L’Italia è ai primissimi posti».
Per il futuro, il California Prune Board intende rafforzare la propria presenza in Italia, continuando a lavorare con stakeholder, consumatori e operatori del settore. «Vogliamo che le Prugne della California diventino sempre più parte dello stile di vita quotidiano degli italiani - aggiunge Esther Ritson-Elliott, CPB director of international marketing and communications -. Il consumatore italiano sa che la qualità ha un valore, e il nostro obiettivo è essere percepiti come una scelta premium e affidabile, capace di unire gusto, salute e innovazione».
Partnership di lungo periodo
Negli ultimi anni, il CPB ha investito in campagne mirate che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione: partnership con atleti e influencer, collaborazioni con chef e cioccolatieri, fino a un’esperienza in realtà virtuale che porta direttamente nei frutteti californiani. «Il progetto VR, premiato a livello internazionale - racconta Ritson-Elliott- consente agli stakeholder italiani di immergersi nelle stagioni dei nostri frutteti e seguire l’intero processo, dal raccolto all’essiccazione, fino ai benefici nutrizionali del prodotto. È stato accolto con grande entusiasmo».

L’Italia si conferma uno dei mercati più importanti al mondo per le prugne della California
Accanto all’innovazione, grande spazio è dato al rapporto con figure chiave della cultura gastronomica italiana. Tra queste, Annamaria Acquaviva, dietista e nutrizionista per il California Prune Board in Italia e il maître chocolatier Stefano Collomb, che ogni anno propone ricette creative per Pasqua e Natale. «Il loro lavoro - sottolinea Ritson-Elliott - ci permette di essere sempre rilevanti per i consumatori, intercettando sia i giovani alla ricerca di ingredienti sani e versatili, sia il pubblico più tradizionale».
La strategia si basa su collaborazioni di lungo periodo, in linea con la filosofia dei produttori californiani. «I nostri coltivatori sono alla quarta o quinta generazione - ricorda Zea - e hanno dedicato la vita a una coltura che richiede grande impegno. Allo stesso modo, cerchiamo partner che condividano il nostro valore fondamentale: la qualità».
Un raccolto ridotto, ma di qualità eccellente
Il 2025 porterà un raccolto stimato intorno alle 65.000 tonnellate, circa il 15-20% in meno rispetto alla media degli ultimi anni. Una riduzione che non preoccupa il CPB: «Gestiamo con attenzione le scorte - spiega Zea - per garantire continuità e disponibilità al mercato italiano. Anche nei raccolti più piccoli, la qualità resta eccellente: zuccheri equilibrati, consistenza perfetta ed essiccazione uniforme grazie al tunnel di essiccazione, un processo che ci distingue nel panorama mondiale».

Il 2025 porterà un raccolto stimato intorno alle 65.000 tonnellate
Nutrizione e salute: un prodotto scientificamente certificato
Le Prugne della California sono riconosciute per i loro benefici sulla salute digestiva e sulla salute delle ossa, due aree di grande interesse per i consumatori italiani. «Siamo l’unico frutto secco con un claim ufficiale dell’EFSA per il benessere intestinale - spiega Zea - e collaboriamo con istituzioni come l’International Osteoporosis Foundation e il Royal Osteoporosis Society per promuovere la salute ossea. Inoltre, i nostri prodotti sono minimamente lavorati e rappresentano un’alternativa naturale agli snack ultraprocessati».

Le prugne californiane sono riconosciute per i loro benefici sulla salute digestiva e sulla salute delle ossa
Secondo Ritson-Elliott, la pandemia ha accelerato una tendenza che oggi è molto evidente anche in Italia: «I giovani cucinano di più a casa e cercano ingredienti salutari e versatili. Le Prugne della California si inseriscono perfettamente in questo trend, perché uniscono gusto, naturalità e benefici nutrizionali».
Sostenibilità: tecnologia e ricerca al servizio della qualità
La sostenibilità è un altro pilastro della strategia californiana. «Coltivare in California significa rispettare alcune delle normative ambientali più severe al mondo - sottolinea Zea -. I nostri produttori investono in ricerca per ridurre l’uso di pesticidi, utilizzare energia solare e sistemi di cogenerazione, e perfino trasformare i noccioli in energia. Stiamo sviluppando nuove varietà che richiedono meno energia di essiccazione, per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale».

La sostenibilità è un altro pilastro della strategia californiana
Uno studio condotto dall’Università della California Davis ha confermato che le Prugne della California hanno un’impronta ambientale positiva, grazie alla loro conservabilità a temperatura ambiente e al minor peso nei trasporti rispetto ad altri prodotti freschi.
Realtà virtuale e innovazione in agricoltura
«Abbiamo appena lanciato un programma in realtà virtuale premiato a livello internazionale - spiega Esther Ritson-Elliott - che permette di portare le persone direttamente nei frutteti della California attraverso un visore VR. In questo modo possono osservare le piante, comprendere il processo di raccolta delle susine e il sistema di essiccazione al 100% in tunnel, elemento distintivo della qualità californiana».
Un concetto ribadito anche da Donn Zea, che sottolinea come la realtà virtuale sia «emblematica del modo in cui la California interpreta il proprio lavoro: anche in un settore tradizionale come l’agricoltura, l’innovazione e la tecnologia diventano fattori determinanti per competere. Non potendo portare tutti i consumatori italiani in loco, il VR consente di far vivere comunque l’esperienza dei frutteti, e in futuro sarà sempre più accessibile grazie ai progressi tecnologici».