Dall’Ottocento a oggi, nove generazioni e una sola missione: portare sulla tavola italiana (e non solo) il meglio dell’arte della conservazione. L’evoluzione di Ponti passa dall’aceto, dalle prime conserve nate in tempi di guerra, fino a linee moderne come Zero Olio e ai condimenti per poke. Giacomo Ponti, intervistato da Italia a Tavola, ripercorre la storia dell’azienda di famiglia e le traiettorie di un brand che continua a crescere.

Giacomo Ponti, oggi alla guida dell'azienda di famiglia
Dalle origini dell’aceto alle radici piemontesi
Ponti è una delle aziende familiari più longeve del settore. Da dove parte la vostra storia?
Siamo nati con l’aceto, nove generazioni fa. L’attività antecedente, negli anni Trenta, era un laboratorio a Milano che forniva aceto a un nostro cliente. Nel 1939 quell’attività venne ceduta a mio nonno. Poi, con gli eventi bellici, tutto fu trasferito prima a Fara, poi a Sizzano e infine ad a Ghemme. È lì che sono cresciute le nostre radici e si è formato il nostro modo di lavorare: legame con il territorio, filiera, artigianalità industriale.

Dalle conserve sottovetro a Peperlizia: l’innovazione che ha fatto scuola
Le prime conserve vegetali arrivano già allora?
Il nostro orto sottovetro nasce proprio nel 1939, come evoluzione naturale del lavoro sull’aceto. Ma la vera svolta arriva nei primi anni Ottanta con la linea Peperlizia: fu una grande innovazione. Solo verdure conservate sott’olio, lavorate dal fresco, con una consistenza e un profumo che si distinguevano nettamente dal mercato. Il prodotto più iconico? Il Peperone Delizia: una crasi tra la ricetta dei peperoni della nostra famiglia e un tocco innovativo, con un liquido di governo più digeribile.

L'acetaia di Ponti
Un successo immediato…
Assolutamente. Anche grazie a una comunicazione fortissima, con Mike Bongiorno come testimonial. Quella linea ha segnato un tempo nuovo per le conserve in Italia.
Zero Olio e nuovi stili alimentari: come cambia il consumo
Oggi la vostra innovazione passa anche da Zero Olio. Che cosa rappresenta?
È una linea moderna dal punto di vista della fruizione. I prodotti light sul mercato spesso hanno un gusto molto omologato: sono leggeri, ma limitati dalla nota acetosa, che può piacere o no. Con Zero Olio, grazie alla nostra tecnologia, abbiamo ottenuto un profilo sensoriale completamente diverso: molto morbido, simile a un sott’olio, con una parte acida limitata e la possibilità di aromatizzare. È ideale per chi non vuole grassi aggiunti, ma cerca comunque sapore.

I condimenti per il poke di Ponti
Quali ricette avete sviluppato?
Abbiamo fatto ricettazioni classiche - pomodori secchi, funghi grigliati, carciofi spaccati - e poi prodotti di servizio pensati per gli stili alimentari di oggi. Per esempio, Insalata Zero Olio per poke: una base vegetale senza parte animale, preparata con edamame e lupini, da aggiungere al proprio cereale preferito. Il liquido di governo, aromatizzato alla salsa di soia, non va scolato: è parte integrante della ricetta.
Mercati esteri, sostenibilità e visione futura del brand
Quali sono oggi i mercati esteri più dinamici per Ponti? E il consumatore estero come percepisce l’aceto italiano?
Per le verdure, l’Europa è molto ricettiva, in particolare Francia, Portogallo e l’area balcanica, dall’Adriatico fino alla Grecia e alla Slovenia. Per l’aceto, Usa ed Europa restano centrali. E il protagonista è sempre lui: l’aceto balsamico. Il 92% della produzione viene esportato, solo l’8% consumato in Italia. È uno dei grandi alfieri del made in Italy: un prodotto che ci ha aperto moltissimi mercati. Riguardo alla seconda domanda, ogni Paese ha un proprio aceto legato alla materia prima disponibile, ma il balsamico è riconosciuto come tipicità italiana.
Il suo ruolo in Federvini e Italia del Gusto cosa porta alla visione d’impresa?
Federvini rappresenta un settore fondamentale per l’economia italiana e stiamo lavorando per sostenerne competitività e reputazione. Italia del Gusto, invece, è una piattaforma che unisce i migliori marchi alimentari italiani e li promuove nel mondo. Avere uno sguardo collettivo aiuta anche la visione aziendale: condividere strategie, mercati, tendenze arricchisce tutti.

Per Giacomo Ponti, l'aceto balsamico è uno dei grandi alfieri del made in Italy
La sostenibilità è un pilastro della vostra identità. Quali azioni concrete portate avanti?
Dal 2015 pubblichiamo il bilancio di sostenibilità. Le donne sono il 42% del personale; eroghiamo oltre 600 ore di formazione all’anno; collaboriamo con il Banco Alimentare - l’anno scorso più di 500mila pasti donati - e sosteniamo associazioni e squadre sportive locali. È un impegno che fa parte del nostro modo di fare impresa.
Guardando al futuro: come vede Ponti nel 2030?
Più internazionale, ancora più sostenibile, con prodotti che parlano ai nuovi consumatori ma senza perdere la nostra identità. Innovare rispettando il nostro dna: è questo che ci ha portati fin qui e che continuerà a guidarci.
Via Erasmo Ferrari 7 28074 Ghemme (No)