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venerdì 05 dicembre 2025  | aggiornato alle 19:17 | 116170 articoli pubblicati

Qualità accessibile e prezzi in aumento: il paradosso dei panettoni che cambia il Natale

Le rilevazioni dell’Osservatorio Panettone e le analisi comparative sui dolci della Gdo di Altroconsumo mostrano un mercato in cui l’aumento dei listini convive con un sorprendente miglioramento dei prodotti più accessibili. L’evoluzione degli ultimi anni conferma così un cambiamento strutturale: il divario tra artigianale e industriale si assottiglia, mentre la convenienza torna a essere un indicatore credibile di qualità

05 dicembre 2025 | 17:36
Qualità accessibile e prezzi in aumento: il paradosso dei panettoni che cambia il Natale
Qualità accessibile e prezzi in aumento: il paradosso dei panettoni che cambia il Natale

Qualità accessibile e prezzi in aumento: il paradosso dei panettoni che cambia il Natale

Le rilevazioni dell’Osservatorio Panettone e le analisi comparative sui dolci della Gdo di Altroconsumo mostrano un mercato in cui l’aumento dei listini convive con un sorprendente miglioramento dei prodotti più accessibili. L’evoluzione degli ultimi anni conferma così un cambiamento strutturale: il divario tra artigianale e industriale si assottiglia, mentre la convenienza torna a essere un indicatore credibile di qualità

05 dicembre 2025 | 17:36
 

Il Natale 2025 porta con sé un doppio paradosso: mentre i prezzi di panettoni e pandori continuano a salire, soprattutto nel comparto industriale, le analisi tecniche e le degustazioni rivelano che a garantire il miglior equilibrio tra qualità e tradizione sono spesso i prodotti più economici della grande distribuzione. L’Osservatorio Panettone di Maiora Solutions e i test dedicati ai dolci natalizi effettuati da Altroconsumo offrono così una fotografia sorprendente, in cui ingredienti, trasparenza e gusto non sempre corrispondono al prezzo esposto in etichetta.

Panettone, andamento generale: +9% per gli industriali, +3% per i panettoni di pasticceria

L’edizione 2025 dell’Osservatorio Panettone di Maiora Solutions conferma un quadro di lieve incremento dei prezzi rispetto allo scorso anno, a fronte però di un trend di crescita continuo e significativo sul medio periodo. L’analisi, giunta alla sesta edizione, confronta i listini medi di 30 brand tra produzione industriale e pasticceria attivi nel mercato milanese, mettendo in evidenza dinamiche che riguardano sia il comparto artigianale sia quello industriale. Lo studio è stato sviluppato attraverso Resmart, la piattaforma di intelligenza aumentata di Maiora dedicata all'analisi dei prezzi nei settori food e retail.

Qualità accessibile e prezzi in aumento: il paradosso dei panettoni che cambia il Natale

Panettoni industriali: prezzi su del 55% in quattro anni

Nel confronto con il 2024, l’Osservatorio rileva un aumento medio contenuto: +9% per i panettoni industriali e +3% per quelli artigianali. La crescita più marcata riguarda quindi i prodotti della grande distribuzione, che registrano un incremento superiore rispetto a quelli delle pasticcerie. La lettura pluriennale restituisce però un quadro più significativo. Dal 2021, i panettoni artigianali sono passati da un prezzo medio di 36,86 euro/kg agli attuali 44,74 euro/kg, con un aumento del 21,4%. La crescita nel comparto industriale appare ancora più intensa: da 5,53 euro/kg nel 2021 si arriva a 8,58 euro/kg nel 2025, pari a un incremento del 55%.

Panettoni, la fotografia dei prezzi 2025

L’indagine sui panettoni artigianali contempla 16 pasticcerie milanesi, confermando un incremento moderato dei prezzi: +3% rispetto al 2024. Molti marchi mantengono pressoché invariati i listini, fatta eccezione per Gattullo, che registra un rialzo dell’11% raggiungendo la soglia dei 50 euro/kg, condivisa soltanto con Marchesi. Nel 2025 la pasticceria San Gregorio si conferma la più accessibile con un prezzo al chilo inferiore ai 40 euro, mentre la media complessiva del comparto si attesta a 44,74 euro/kg. Tra i brand considerati, Clivati e Ranieri si posizionano a 40 euro/kg, mentre Peck e Pavé salgono a 42 euro/kg. Nella fascia superiore si collocano Da Giacomo e Le Polveri (44 euro/kg), seguiti da Davide Longoni e Martesana (45 euro/kg). Il segmento 46-48 euro coinvolge Massari, Cucchi, Cracco, Cova e Sant Ambroeus, fino ad arrivare alle due realtà che superano i 50 euro: Marchesi e Gattullo.

Il comparto industriale mostra un aumento medio del 9% rispetto al 2024. La forbice dei prezzi è ampia, con valori che variano da poco più di 5 euro al chilo fino a superare i 15 euro. Nella fascia più bassa si trovano Carrefour Extra (5,19 euro/kg) e Bistefani (5,20 euro/kg), seguiti da Le Grazie, Melegatti, Coop, Maina, Balocco, Paluani e Bauli, tutti compresi tra circa 5,5 e 8 euro/kg. Il segmento più costoso vede Motta a 12,40 euro/kg, Terre d’Italia poco sotto i 13 euro, Cova a 13,15 euro/kg, Tre Marie a 14,10 euro/kg e Galup, che con 15,90 euro/kg risulta il marchio industriale più costoso. La media dei panettoni industriali sale così a 8,58 euro/kg, confermando una crescita costante anno su anno.

Il panettone “buono e accessibile”: l’analisi che premia i marchi commerciali

Il Natale può mantenere un profumo autentico senza incidere eccessivamente sul budget familiare. L’ultimo confronto dedicato ai panettoni classici mostra infatti come tre dei quattro prodotti migliori costino meno di 7 euro, smentendo l’idea che la qualità debba per forza essere associata ai marchi più costosi. Le prove condotte su 12 panettoni con uvetta e canditi, valutati per composizione, sicurezza e gusto, indicano che le proposte dei marchi commerciali riescono a unire rispetto della tradizione e convenienza.

La selezione dei panettoni è partita dal comportamento reale dei consumatori. Oltre mille membri della community Qualify hanno indicato marchi acquistati più spesso e preferenze dell’ultimo anno. Le informazioni raccolte hanno consentito di definire un campione rappresentativo composto da 12 panettoni classici, alcuni con variante glassata alle mandorle o nocciole. I prodotti sono stati acquistati nella normale distribuzione e analizzati in laboratorio. Le verifiche hanno riguardato il rispetto dei requisiti di legge per gli ingredienti tuorlo d’uovo, burro e frutta, l’eventuale presenza di conservanti, la qualità della conservazione tramite la misurazione dei perossidi, i controlli microbiologici su muffe e lieviti e la corrispondenza tra peso reale e dichiarato.

I migliori panettoni accessibili

La degustazione, svolta in Bolzano, Bologna e Matera da una giuria di oltre 160 consumatori, avrebbe potuto premiare il panettone più apprezzato dal pubblico. Nessun prodotto, però, ha ottenuto punteggi tali da meritare la nuova etichetta «Scelto dai consumatori». Tutti i panettoni si fermano a 3 stelle: una sufficienza che non evidenzia né prodotti particolarmente deboli né eccellenze. Il risultato evidenzia il primato del panettone classico Coop, che ottiene il doppio riconoscimento di Migliore del Test e Miglior Acquisto. Un altro marchio commerciale, Le Grazie (Esselunga), conquista a sua volta il titolo di Miglior Acquisto. Entrambi i prodotti hanno un prezzo intorno ai 6 euro.

 

Ingredienti: cosa distingue realmente un buon panettone

La differenza qualitativa si gioca soprattutto sulla composizione. La normativa prevede almeno il 4% di tuorlo, il 16% di burro e il 20% di frutta, ma i prodotti più curati superano questi valori. Coop e Giovanni Cova & C. registrano un tenore di tuorlo dell’11%, mentre Maina si attesta poco sotto il 10%. Gli altri marchi rimangono tra il 5 e il 7%. Sul fronte del burro emergono Coop, Giovanni Cova & C., Le Grazie ed Il Viaggiator Goloso, che ottengono valutazioni positive. La frutta rappresenta un elemento decisivo: qualità, quantità e presenza del cedro - più pregiato dell’arancia - incidono sensibilmente sulla resa finale. A superare pienamente la prova sono Giovanni Cova & C. e Bauli, entrambi con una dotazione di frutta intorno al 30% e una distribuzione omogenea. In molti altri prodotti prevale l’uvetta, mentre Motta resta sul minimo previsto.

Sicurezza ed etichette: informazioni chiare, ma con alcune lacune

Sul piano della sicurezza alimentare, il quadro è rassicurante. Le analisi sui perossidi indicano una buona conservazione dei grassi, senza valori critici. Nessun campione riporta la presenza di acido sorbico, ammesso dalla normativa ma non rilevato nei prodotti testati. Quattro panettoni - Coop, Bauli, Il Viaggiator Goloso e Fiasconaro - risultano leggermente sotto il peso indicato in etichetta, ma sempre entro la tolleranza del 2%. Non sono state rilevate tracce di muffe o lieviti, dato che conferma procedure produttive corrette e una conservazione adeguata.

Qualità accessibile e prezzi in aumento: il paradosso dei panettoni che cambia il Natale

La differenza qualitativa del panettone si gioca soprattutto sulla composizione

Le etichette della maggior parte dei panettoni rispettano le indicazioni obbligatorie previste dalla normativa. Tuttavia, quattro marchi - Giovanni Cova & C., Il Viaggiator Goloso, Tre Marie e Galup - ottengono una valutazione appena sufficiente. Le mancanze rilevate riguardano elementi non obbligatori ma utili per il consumatore: la porzione consigliata, la data di produzione, la durata dopo l’apertura, i recapiti del produttore e, in alcuni casi, l’indicazione delle quantità di frutta, burro e uova o le istruzioni per la corretta conservazione.

Come riconoscere un panettone di qualità anche senza analisi tecniche

Per orientarsi nella scelta è utile osservare alcuni dettagli facilmente verificabili. La forma deve presentare una cupola alta e ben sviluppata, sostenuta da un pirottino rigido. La crosta deve essere uniforme e integra. La tradizionale scarpatura consente all’impasto di espandersi in modo regolare, contribuendo alla morbidezza interna. Al taglio, la pasta deve risultare morbida e di un giallo intenso, segno della presenza di tuorli. La trama interna deve presentare alveoli ampi e irregolari, mentre la frutta deve essere numerosa e distribuita in modo equilibrato, con canditi di buona qualità e presenza di cedro. Anche il profumo è indicativo: un panettone ben fatto esprime aromi tipici della lievitazione naturale. Odori acidi o amari possono indicare cottura eccessiva o ingredienti poco pregiati.

Pandoro 2025: analisi, degustazioni e laboratorio per capire quale prodotto convince davvero

Ogni Natale la scelta del pandoro si ripropone identica, tra confezioni accattivanti, richiami alla tradizione e promesse di ricette storiche. Per individuare il prodotto più convincente dell’anno, è stato svolto un lavoro che va oltre il semplice assaggio: i pandori sono stati analizzati in laboratorio, valutati nel peso reale, nella qualità degli ingredienti e nella loro conservazione, per poi essere sottoposti a una prova di degustazione che ha coinvolto oltre 130 consumatori.

Qualità accessibile e prezzi in aumento: il paradosso dei panettoni che cambia il Natale

Non solo panettone: a Natale c'è chi sceglie il pandoro

L’indagine ha preso in esame dieci pandori classici della grande distribuzione, selezionati anche grazie al contributo degli utenti della piattaforma collaborativa Qualify. L’obiettivo era verificare la conformità degli ingredienti chiave - in particolare uova e burro - l’assenza di conservanti e la qualità complessiva del prodotto, oltre a osservare come i consumatori rispondano al gusto e alla struttura dei vari campioni.

Tre Marie è il Migliore del Test, Conad il Miglior Acquisto

Il risultato complessivo premia Tre Marie, che si distingue soprattutto per il maggior contenuto di burro, vicino al 24%, e per una performance stabile in tutte le prove. Conad ottiene il titolo di Miglior Acquisto, grazie al buon rapporto qualità-prezzo. Buona anche la prova di Favorina, marchio Lidl, che conferma come un prodotto economico possa garantire risultati soddisfacenti. In coda alla classifica si collocano Bistefani e Paluani, meno convincenti sia nei dati tecnici sia nell’assaggio. La prova organolettica, che incide per il 40% sul punteggio finale, ha confermato la qualità sensoriale di Tre Marie, Conad, Maina e Bauli, premiati dalla nuova label «Scelto dai consumatori». I giudizi più bassi hanno riguardato ancora una volta Bistefani e Paluani.

Etichette, ingredienti e sicurezza nel pandoro: burro discriminante, nessun conservante rilevato

Sul fronte degli ingredienti, tutti i pandori superano ampiamente i minimi di legge relativi alle uova, mentre solo Tre Marie mostra un livello di burro significativamente più alto della media. Le verifiche sulla conservazione indicano un quadro positivo: nessun campione presenta ossidazione anomala o tracce di acido sorbico. Il peso reale rispetta nella quasi totalità quanto dichiarato, con lievi scostamenti entro i limiti di legge. Non emergono problemi microbiologici. Le informazioni obbligatorie risultano riportate correttamente da tutti i produttori, ma alcune indicazioni facoltative - come porzione consigliata, data di produzione o quantità di ingredienti caratterizzanti - mancano in particolare nei prodotti Conad e Bistefani.

Qualità accessibile e prezzi in aumento: il paradosso dei panettoni che cambia il Natale

La forma del pandoro deve essere regolare, con la classica stella a otto punte e coste ben definite

Le etichette risultano nel complesso corrette per quanto riguarda le informazioni obbligatorie. Permangono invece alcune lacune nelle indicazioni facoltative, che possono essere utili per il consumatore. Conad e Bistefani raggiungono solo una sufficienza, perché non riportano elementi come la porzione consigliata, la data di produzione, la durata dopo l’apertura né la quantità degli ingredienti caratterizzanti, ovvero uova e burro. Inoltre, Bistefani non indica le modalità di consumo, mentre Conad non fornisce riferimenti utili per contattare il produttore.

Come riconoscere un buon pandoro

Nel valutare un pandoro, alcuni dettagli visivi e olfattivi permettono di capire rapidamente se ci si trova di fronte a un prodotto di qualità. La forma deve essere regolare, con la classica stella a otto punte e coste ben definite, segno di una cottura uniforme. La superficie esterna deve presentarsi asciutta e dorata in modo omogeneo, senza tracce di unto né basi bruciate. Al taglio l’impasto dovrebbe mostrarsi morbido e asciutto, con un’alveolatura fine e regolare e con una colorazione gialla segno della presenza di uova e burro in quantità adeguate. Il profumo deve essere naturale, privo di sentori acidi o di aromi troppo intensi. Il gusto ideale richiama il burro e la vaniglia, senza retrogusti amari. Anche lo zucchero a velo ha un ruolo non secondario. Tradizionalmente, nelle lavorazioni artigianali viene preparato dal pasticcere con l’aggiunta di vaniglia naturale e può essere spolverizzato il giorno precedente al consumo, così che il dolce assorba parte dell’aroma e acquisisca una maggiore armonia complessiva.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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