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lunedì 15 dicembre 2025  | aggiornato alle 18:31 | 116341 articoli pubblicati

Giornata del latte: Italia al top per biodiversità casearia con 588 formaggi “Doc”

Dalla vetta delle classifiche internazionali al ruolo chiave nelle aree interne, il latte italiano muove 19 miliardi l'anno e sostiene un'intera filiera fatta di lavoro, identità e resistenza territoriale

 
31 maggio 2025 | 17:56

Giornata del latte: Italia al top per biodiversità casearia con 588 formaggi “Doc”

Dalla vetta delle classifiche internazionali al ruolo chiave nelle aree interne, il latte italiano muove 19 miliardi l'anno e sostiene un'intera filiera fatta di lavoro, identità e resistenza territoriale

31 maggio 2025 | 17:56
 

Con 588 formaggi censiti, di cui 57 a denominazione di origine e 531 prodotti agroalimentari tradizionali, l'Italia si conferma la regina mondiale della biodiversità casearia. In occasione della Giornata mondiale del latte del 1° giugno, indetta dalla Fao, Coldiretti diffonde i numeri di un patrimonio che ha pochi eguali nel mondo: una filiera che muove 19 miliardi di euro e coinvolge oltre 200mila persone, tra allevatori, trasformatori e addetti all'indotto.

Giornata del latte: Italia al top per biodiversità casearia con 588 formaggi “Doc”

L’Italia del latte vale 19 miliardi: il primato passa da 588 formaggi

I numeri dei formaggi italiani (nel nostro Paese e nel mondo)

Un sistema produttivo radicato e diffuso in tutta la Penisola, che conta quasi 24mila stalle bovine e 110mila allevamenti di pecore e capre, con una produzione annua di circa 14 milioni di tonnellate di latte, prevalentemente vaccino. Il latte non è solo il punto di partenza di un'infinità di eccellenze, ma anche l'elemento che tiene in vita un'economia diffusa, spesso in aree interne e montane, dove la presenza degli allevatori contribuisce a frenare lo spopolamento e a mantenere vive comunità altrimenti destinate all'abbandono.

Secondo un'analisi Coldiretti basata su dati Ismea, i formaggi italiani rappresentano la prima voce della Dop Economy tricolore, con un valore alla produzione che tocca i 5,5 miliardi di euro, pari al 60% dell'intero comparto agroalimentare a denominazione d'origine. Il primato italiano si riflette anche nella top ten dei prodotti Dop per valore economico, dove il Grana Padano guida la classifica davanti al Parmigiano Reggiano, seguito dalla Mozzarella di Bufala Campana al quarto posto, dal Pecorino Romano al quinto e dal Gorgonzola al sesto. Ma non è un successo confinato entro i confini nazionali. Il Parmigiano Reggiano è in testa alla classifica mondiale dei formaggi stilata da TasteAtlas, l'atlante internazionale dei sapori tipici, con la Mozzarella di Bufala Campana e la Burrata ben piazzate nella top ten. Una conferma ulteriore di quanto le specialità casearie italiane siano apprezzate e riconosciute a livello globale.

Formaggi al top grazie anche al lavoro della Coldiretti

A rendere tutto questo possibile, oltre alla qualità della materia prima e alla competenza degli operatori, è stato anche il lavoro di valorizzazione portato avanti nel tempo da Coldiretti. «È questo il risultato dell'impegno, dei sacrifici e degli investimenti in innovazione portati avanti dagli allevatori italiani, ma anche delle battaglie di Coldiretti per la valorizzazione delle produzioni, togliendole dall'anonimato grazie all'introduzione dell'obbligo dell'etichettatura d'origine su tutti i prodotti lattiero caseari», si legge nella nota diffusa in occasione del World Milk Day.

Giornata del latte: Italia al top per biodiversità casearia con 588 formaggi “Doc”

Latte, formaggi e territorio: l’Italia gioca in un altro campionato

Non è poi un caso se in tutta Italia, domenica 1° giugno, Coldiretti e Campagna Amica hanno organizzato fattorie didattiche, agriturismi e mercati per far conoscere a famiglie e bambini i segreti della mungitura, della lavorazione del burro, della ricotta e delle tante tipicità che nascono dal latte. Un modo concreto per avvicinare il pubblico alla cultura del cibo e al valore di filiere che dietro ogni prodotto portano storie, paesaggi e identità locali. Infine, c'è un aspetto tutt'altro che secondario: promuovere il consumo di latte significa anche contrastare la diffusione di bufale (non quelle da cui si ricava la mozzarella, ma quelle che girano in rete), e riaffermare il valore nutrizionale di un alimento ricco di calcio, proteine e vitamine, che contribuisce alla sicurezza alimentare, in Italia come nei paesi in via di sviluppo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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