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Bollita, arrosto, fritta o stufata: la rutabaga, versatile in cucina

Ortaggio dalla forma di una grossa rapa, il suo profilo aromatico ricorda le verdure crucifere. Sia la radice bulbosa che le foglie verdi sono commestibili, sebbene la radice sia la parte preferita.

 
21 febbraio 2021 | 07:24

Bollita, arrosto, fritta o stufata: la rutabaga, versatile in cucina

Ortaggio dalla forma di una grossa rapa, il suo profilo aromatico ricorda le verdure crucifere. Sia la radice bulbosa che le foglie verdi sono commestibili, sebbene la radice sia la parte preferita.

21 febbraio 2021 | 07:24
 

Qualcuno la chiama “cavolo navone”, altri (soprattutto in Québec) “cavolo del Siam”,espressione un tempo usata in Francia che sembra antecedente al suo nome attuale, dato che la si ritrova nel 1798 nel dizionario dell’Académie Française. La rutabaga è una verdura a radice considerata invernale perché viene solitamente raccolta in autunno e conservata per tutto l’inverno come le patate. Un alimento poco conosciuto e spesso confuso con la rapa, sembrerebbe che sia nato da un incrocio fra una varietà della famiglia dei cavoli, forse un cavolo cappuccio, e una rapa.

Bollita, arrosto, fritta o stufata La rutabaga, versatile in cucina

Le sue origini sono scandinave, per quanto nel Regno Unito l’ortaggio è presente dalla fine del ‘700. Ancora oggi lo si trova spesso in accompagnamento al tradizionale insaccato della cucina scozzese, haggis, a base di interiore di pecora. Oggi la rutabaga viene coltivata in Germania, nei Paesi Bassi, in Canada e negli Stati Uniti. La sua esistenza non è riportata nei libri prima del 1620, anno in cui Gaspard Bauhin, botanico svizzero, ne redige una descrizione dettagliata. Anche in Italia è stata coltivata e mangiata per secoli, soprattutto durante la guerra.

È un ortaggio versatile dalla forma di una grossa rapa, la parte superiore è violacea, mentre il resto del prodotto è giallo, così come la polpa. Il suo profilo aromatico ricorda le verdure crucifere (cavolo, cavolfiore, broccolo, ma anche l’orientale pak choi). Sia la radice bulbosa che le foglie verdi sono commestibili, sebbene la radice sia la parte preferita. Dal sapore di nocciola, povera di calorie, la polpa ha un elevato contenuto di fibre e un concentrato di sali minerali e di vitamine soprattutto del gruppo B e C.

Bollita, arrosto, fritta o stufata La rutabaga, versatile in cucina

Si può mangiare cruda, tagliata molto sottile e unita ad altre verdure in insalata. La soluzione migliore è cuocerla: dalla semplice bollitura si può lavorare per ottenere creme o zuppe, oppure si può cucinare in stufato o arrosto con altri ortaggi, ma anche in frittura per farne delle chips simili a patatine. Nei primi piatti è perfetta per i risotti ma anche per preparare sughi vegetali. Piatto simbolico della tradizione francese, il pot-au-feu, il bollito contadino del nord della Francia, si prepara sempre con la rutabaga. Ingrediente principale del piatto natalizio tradizionale finlandese.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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