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Storico risultato per Riso Scotti: i suoi chicchi sbarcano in Cina

L'azienda di Pavia è la prima riseria italiana a entrare ufficialmente nel mercato cinese. Un obiettivo raggiunto al termine di un lunghissimo percorso burocratico

 
21 marzo 2022 | 11:25

Storico risultato per Riso Scotti: i suoi chicchi sbarcano in Cina

L'azienda di Pavia è la prima riseria italiana a entrare ufficialmente nel mercato cinese. Un obiettivo raggiunto al termine di un lunghissimo percorso burocratico

21 marzo 2022 | 11:25
 

Dopo un lungo negoziato diplomatico e tecnico, condotto insieme al mondo imprenditoriale del comparto, e a seguito del protocollo siglato nell’aprile 2020, è arrivato il via libera delle autorità competenti di Pechino alle importazioni delle varietà da risotto di Riso Scotti, il colosso con sede a Pavia che commercializza i suoi prodotti in oltre 90 Paesi nel mondo. Ma la novità vera è che l’azienda guidata dal presidente Dario Scotti è la prima riseria italiana a sbarcare in Cina. In un Paese che del riso ha fatto il simbolo della sua cultura rurale e gastronomica, pilastro della dieta quotidiana, e che ne è il più importante produttore al mondo.

Storico risultato per Riso Scotti: i suoi chicchi sbarcano in Cina

Riso Scotti in Cina: un risultato storico 

«Il negoziato - spiega Alessandro Irico, direttore qualità Riso Scotti - ha comportato un lungo lavoro per il quale ogni azienda ha dovuto declinare le proprie modalità organizzative legate in particolare alle procedure di sicurezza e prevenzione fitosanitaria». Anche se i regolamenti europei sulla sicurezza dei prodotti alimentari sono i più stringenti, le agenzie fitosanitarie cinesi hanno, infatti, effettuato controlli molto severi e pignoli prima di autorizzare l'import del riso, mandando per mesi diverse delegazioni per verificarne l'eccellenza dei metodi di produzione dell’azienda pavese. Dopo essersi accreditata come riseria, è poi partita una procedura lunga e complessa per registrarsi sulle Dogane cinesi: un complicato iter burocratico imposto da Pechino per garantire l’autenticità del prodotto in ingresso, che l’export department Riso Scotti ha portato avanti con tenacia e caparbietà, supportato da un quotidiano impegno del backoffice e della logistica estero. 

«Da pochi giorni, grazie ad un importante ed instancabile impegno corale, finalmente il primo di una lunga serie di container di Arborio Riso Scotti è stato sdoganato a Shangai dal nostro distributore Guanyi e attende di essere gustato dai consumatori cinesi, che potranno iniziare ad acquistare riso italiano online e trovare il nostro Arborio nelle migliori catene del foodservice», ha aggiunto Irico. 

Un mercato milionario 

«Un via libera tanto atteso su un mercato di primaria rilevanza per l'agroalimentare italiano - dichiara Clara Zanacco, export general manager Riso Scotti - Si tratta di un successo per Riso Scotti, che guarda a nuove quote di mercato, e per tutta la filiera risicola nazionale, primo produttore europeo, per la quale si apre ora un mercato importante, con milioni di cinesi pronti ad apprezzare il nostro risotto». 

Parliamo di un mercato potenziale di decine di milioni di consumatori. L'Italia è il primo produttore dell'Unione europea con 228mila ettari coltivati e 4mila aziende che raccolgono 1 milione di tonnellate di riso lavorato, assicurando oltre il 50% della produzione di riso, che si distingue da quello coltivato nel resto del mondo grazie a varietà tipiche che esaltano le specificità dei nostri territori di origine.

Storico risultato per Riso Scotti: i suoi chicchi sbarcano in Cina

Una nuova frontiera 

Prima riseria italiana ad entrare ufficialmente in Cina, Riso Scotti raggiunge un nuovo successo nel suo processo di internazionalizzazione. «La nostra vocazione di specialisti del riso e del risotto ci proietta su tutti i principali mercati internazionali – aggiunge Zanacco - Abbiamo guardato con attenzione al mercato cinese con il quale finalmente abbiamo avviato proficui scambi e ci attendiamo una vera e propria nuova frontiera. Vogliamo lavorare per unit commerciali sinergiche, negli Stati Uniti, come in India, e proprio in Cina con Guanyi abbiamo posto le premesse per un gran lavoro di prospettiva». 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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