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Allarmismo sulla carne, 1 italiano su 10 dichiara di aver diminuito i consumi

Gli italiani che hanno contenuto il consumo di carne dopo le analisi dell’Oms nei giorni scorsi sono l’11%. Quest’anno la carne è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta

 
28 ottobre 2015 | 15:58

Allarmismo sulla carne, 1 italiano su 10 dichiara di aver diminuito i consumi

Gli italiani che hanno contenuto il consumo di carne dopo le analisi dell’Oms nei giorni scorsi sono l’11%. Quest’anno la carne è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta

28 ottobre 2015 | 15:58
 

Solo un italiano su dieci (11%) ha contenuto il proprio consumo di carne e insaccati dopo le notizie diffuse con la pubblicazione del rapporto dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), che ha definito le carni “lavorate” come cancerogene al pari di sostanze come fumo, alcol e alcuni farmaci, ed ha inserito le carni rosse non lavorate tra gli agenti cancerogeni “probabili per l’uomo”. Il dato sulle scelte di consumo degli italiani è emerso dall’indagine online elaborata da Coldiretti sugli effetti dell’allarmismo degli ultimi giorni, in un Paese come l’Italia dove la dieta bilanciata basata sui principi della dieta mediterranea ha garantito una longevità da primato con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini.



«Si tratta di un segnale importante che dimostra il buon lavoro di informazione che è stato fatto a partire dalle Istituzioni, ma è anche il frutto delle precisazioni della stessa Oms che ha chiarito che nessun alimento deve essere eliminato dalla dieta», ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che occorre continuare sulla strada della corretta informazione per non mettere a rischio un settore che dà lavoro a 180mila persone, genera un fatturato di 32 miliardi ed è uno dei simboli dell’Italia all’estero.

Il consumo di carne degli italiani con 78 chili a testa è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con 120 chili, ma anche dei cugini francesi con 87 chili a testa. Non si tiene peraltro conto che, precisa la Coldiretti, i cibi sotto accusa come hot dog e bacon, che nei Paesi anglosassoni si mangiano quotidianamente a colazione, non fanno parte della tradizione italiana. Se dal punto di vista qualitativo la carne italiana è meno grassa, la trasformazione in salumi avviene naturalmente solo con il sale.

Proprio quest’anno peraltro la carne è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta, con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo. La spesa degli italiani per gli acquisti è scesa a 97 euro al mese per la carne che, con una incidenza del 22% sul totale, perde per la prima volta il primato.




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