Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 26 aprile 2024  | aggiornato alle 18:45 | 104823 articoli pubblicati

Saila, Dietorelle e Galatine ora tedesche acquistate dalla Katjes International

I grandi marchi di caramelle italiane, insieme al Torrone di Cremona, tutti sotto Cloetta Italia, già svedese, passano in mano all'azienda tedesca. L'acquisizione pare ammontare intorno ai 47 milioni di euro

 
07 luglio 2017 | 10:08

Saila, Dietorelle e Galatine ora tedesche acquistate dalla Katjes International

I grandi marchi di caramelle italiane, insieme al Torrone di Cremona, tutti sotto Cloetta Italia, già svedese, passano in mano all'azienda tedesca. L'acquisizione pare ammontare intorno ai 47 milioni di euro

07 luglio 2017 | 10:08
 

Le caramelle italiane Saila, Sperlari, Dietorelle, Galatine e La pasticca del Re Sole, in aggiunta al Torrone di Cremona, cambiano nuovamente "nazionalità d'adozione" e passano nelle mani della tedesca Katjes International, holding del gruppo Katjies specializzato, appunto, nelle caramelle. L'azienda di riferimento rilevata è Cloetta Italia, facente capo all'omonimo gruppo svedese. La società tedesca, leader di mercato in Belgio e numero due in Francia, diventa con questa operazione numero due anche nel Belpaese.

Saila, Dietorelle e Galatine ora tedesche acquistate dalla Katjes International

«Come quarto mercato in Europa occidentale l’Italia ha sempre rappresentato per noi un punto centrale per consolidare la nostra posizione», ha spiegato Tobias Bachmueller, di Katjes International, aggiungendo che «con l’acquisizione del numero due italiano del settore con marchi saldamente posizionati abbiamo compiuto un passo significativo per la nostra crescita». I tedeschi non hanno rilasciato alcuna dichiarazione riguardo all'ammontare dell'acquisizione. Gli svedesi però hanno attribuito alla divisione un enterprise value di circa 47 milioni di euro.

Cloetta Italia ha il suo quartier generale a Cremona (qui fu fondata Sperlari nel lontano 1836), e altri tre stabilimenti a Gorgona (So), San Pietro in Casale (Bo) e Silvia Marina (Te), per un totale di circa 400 addetti e un fatturato annuale intorno a 80 milioni di euro.

Nel 2013 la capogruppo svedese perfezionò la fusione con Leaf, di cui Sperlari era parte, ma all’inizio del 2017 annunciò di «aver avviato una revisione strategica del business in Italia che avrebbe potuto includere anche la potenziale uscita dal business». «La svalutazione di Cloetta Italia - ha sottolineato Danko Maras, cfo di Cloetta - rappresenta la presa d’atto di una performance di business difficile negli ultimi tempi, che ha portato infine a questa decisione. In ogni caso, la cessione di Cloetta Italia consentirà al gruppo di raggiungere il proprio obiettivo di margine operativo del 14% in modo più mirato. Inoltre, la cessione migliorerà i margini di Cloetta e la redditività del capitale investito».

La formalizzazione dell’operazione, che sarà finanziata essenzialmente con un’emissione obbligazionaria realizzata lo scorso maggio, è attesa nei prossimi tre mesi, ha precisato Katjes, che nella transazione è stata assistita da Credit Suisse come consulente finanziario e da Chiomenti come consulente legale (EY e e White & Case per Cloetta).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Union Camere

Fonte Margherita
Julius Meiln

Molino Grassi
Pavoni
Consorzio Barbera Asti