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East Lombardy, i festival dei sapori e la valorizzazione delle produzioni locali

di Renato Andreolassi
 
12 febbraio 2018 | 11:17

East Lombardy, i festival dei sapori e la valorizzazione delle produzioni locali

di Renato Andreolassi
12 febbraio 2018 | 11:17
 

Dialogo surreale fra un giovane cuoco e l'unico produttore bresciano di zafferano in quel di Pozzolengo (Bs): «Cos'è questa roba rossastra scura», ha detto il cuoco di belle speranze.

«Gli stimmi di zafferano non sono gialli?», ha domandato quindi il cuoco. Allibito il coltivatore-produttore Giovanni Grazioli mi racconta la vicenda e amareggiato constata: «Purtroppo non è tutta colpa del giovane, la responsabilità di tanta ignoranza è anche dei professori delle scuole alberghiere che non sanno fare il loro mestiere».

(East Lombardy, i festival dei sapori e la valorizzazione delle produzioni locali)

Il tutto nello scenario di "East Lombardy", la manifestazione agro-alimentare che si è tenuta nel fine settimana in piazza della Vittoria a Brescia, sotto un tendone peraltro abbastanza angusto. Un voto da 1 a 10? Sette, al convengo sono intervenuti Giovanni Grazioli, Leonardo Valente e i fratelli Folli.

Il Festival dei sapori voluto da Regione Lombardia si è tenuto a rotazione nelle provincie di Mantova, Cremona, Bergamo e appunto a Brescia. Grandi cuochi, degustazioni guidate, un mercato a km 0 con prodotti alimentari e certificati bio e il gran trofeo d'oro della ristorazione, il tutto per ricordare che la Lombardia Orientale è la regione europea della gastronomia. Al di là dei grandi nomi - Massari, Cerveni, Cuomo, Michelle Crehan Kavanagh e Léveillé - tanti appuntamenti , incontri e conversazioni all'insegna di uno straordinario distretto dei sapori che adesso rischia di essere un po' abusato - e usato - in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

(East Lombardy, i festival dei sapori e la valorizzazione delle produzioni locali)

Una frenata è più che opportuna e lasciare lavorare i produttori in santa pace. Io mi sono soffermato a fare quattro chiacchiere con tre produttori che mi hanno colpito per la loro autenticità e semplicità. Anzitutto Giovanni Grazioli che a Pozzolengo coltiva lo zafferano fra vini e turisti. Una spezia rara e preziosa - e costosa - con una lavorazione tutta manuale togliendo fiore per fiore dalla pianta. E ancora i tre fratelli Folli che a Puegnago in Valtenesi producono solo vini bio in podere che ha l'unica ambizione di fare del buon e sincero vino gardesano. Infine il miele millefiori di Leonardo Valente, l'uomo delle api. In Valverde, fra le cave di marmo di Botticino, ha dedicato tutta la vita a proteggere questo insetto e cercare di far capire che stiamo distruggendo il nostro futuro perché senza questi piccoli mendicanti alati, 100mila specie di fiori scomparirebbero per sempre dalla terra. Meditate gente, meditate.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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